Spariscono anche i siparietti che avevano reso almeno il primo Transformers forse non un capolavoro, ma almeno un film godibile. L'atmosfera di Transformers 4 è invece decisamente più pesante e seria, e i rari momenti di ilarità, per quanto abbastanza efficaci, non riescono a smorzare più di tanto i toni seriosi. Una scelta coraggiosa che però non aiuta a digerire quella che in fin dei conti è una trama poco riuscita e piagata da diversi buchi. Nessuno si aspetta grandi picchi creativi dal quarto seguito di questa ipervitaminica saga, ma almeno ci si sarebbe potuti sforzare per spiegarci come Optimus Prime riesca a passare da derelitto resuscitato per miracolo a super leader dall'armatura nuova fiammante da una scena all'altra. Per non parlare di una sequenza montata talmente male da farci pensare che ci si sia persi un pezzo per strada. Insomma, sotto il profilo più strettamente formale, Transformers 4 non è sicuramente un film da portare a scuola di cinema, stacchiamo quindi il cervello per un attimo e rivolgiamoci a quanto di buono il signor Bay ha da offrirci.
Siccome il film non era abbastanza denso, si è infatti ben pensato di introdurre e dare uno spazio più che corposo anche a questi personaggi, col risultato che ci è sembrato di partecipare ad una maratona di Transfomers piuttosto che alla proiezione del quarto episodio. Quasi due film in uno, tanto che sarebbe stato già pronto un sequel da far uscire magari a natale e difficilmente qualcuno avrebbe avuto qualcosa da obiettare. Invece Michael Bay, preso dalla foga, ha deciso di gettare nel tritacarte il suo manuale di cinema per costringere a forza nel prioprio film tutto quello che gli è venuto in mente. Un vero peccato, perché in questo modo molte idee ottime e sequenze forse tra le meglio coreografate nella sua carriera, risultano sprecate e poco valorizzate.Se poi siete fan dei vecchi Transfomers, potreste venire turbati dalle libere interpretazioni di Dinobot, Lockdown e Galvatron, solo vagamente vicini agli originali. Bisogna anche dire che viste le numerose interpretazioni degli stessi viste in passato, una in più non fa poi molta differenza e Lockdown ci è sembrato particolarmente azzeccato.
Gli effetti speciali sono eccezionali, bisogna dirlo, tanto che sembrano più vivi i Transfomers di alcuni attori. Già la sequenza introduttiva travolge lo spettatore con scene splendide, tanto che viene quasi voglia di mettere in pausa per osservare meglio i numerosi dettagli. Davvero, i responsabili degli effetti speciali, non ci stanchiamo di dirlo, hanno fatto un lavoro incredibile. La visione in anteprima della pellicola è avvenuta in una sala IMAX in 3D, ed in lingua originale, probabilmente la migliore situazione possibile per godersi quanto di buono il film ha da offrire. Non possiamo esprimerci sul lavoro dei doppiatori italiani, ovviamente, ma visti i pochi dialoghi, neanche particolarmente incisivi, è difficile si possano fare particolari danni.
Al contrario, una menzione d'onore la merita la colonna sonora ed il sound design. Partiamo da quest'ultimo, capace di lavorare in perfetta armonia con gli elaboratissimi effetti spaciali, per rendere reali quanto mai prima d'ora i Transformers e le loro epiche avventure. Rispetto ai precedenti film, si raggiunge un livello superiore. Le musiche sono a loro volta molto valide, anche se soffrono di un'eccessiva "Zimmerite". Davvero, fino ai titoli di coda, eravamo convinti che a scrivere la soundtrack fosse stato ingaggiato Hans Zimmer, tanto che alcuni brani sembrano scarti delle musiche di Man of Steel, per arrangiamenti ed armonie. Invece è Steve Jablonsky il responsabile delle partiture, che alla fine perdoniamo visto che è stato in grado di accompagnare il film con brani azzeccati e potenti quanto richiesto.
Vi diamo un consiglio: se vi piace il cinema spettacolare, denso di effetti speciali e magari che sfrutti bene il 3D, allora fatevi un regalo e prenotatevi dei bei posti centrali, meglio se un po' vicini allo schermo, in una sala IMAX o comunque la più grande a disposizione, con l'audio bello pompato, e un buon 3D. Però assicuratevi di lasciare il cervello e soprattutto il senso critico a casa. Transformers 4: L'Era dell'Estinzione va preso per quello che è, un concentrato di azione, esplosioni, rallenty estremo e tutto il repertorio del caro Michael Bay che abbiamo imparato ad amare (e le nostre fidanzate ad odiare). Tramonti sovraesposti compresi! Un altro suggerimento, se il vostro cinema di fiducia non prevede l'intervallo, meglio evitare la bibita grande, 165 minuti sono tanti anche per le vesciche più resistenti! Ci permettiamo una nota più seria invece. Sarebbe davvero il caso che dato il via ad una nuova trilogia, si ritrovasse anche un senso della misura, e sceneggiatori meno pigri, la qualità di questa saga cinematografica ne gioverebbe enormemente.