Ma tra le sue invenzioni la più singolare è la macchina dei super pop-corn (Sebbene poi compaiano sotto forma di un noto snack… Problemi di licenze? Mah…) in grado di dare vita a Super Ed, una versione palestrata e siliconata del protagonista, in grado di piegare sbarre, sfondare porte e recinzioni, nonché utilizzare potenti schiaffoni e calcioni per disfarsi dei nemici, peccato che la durata sia molto limitata. Gli altri bonus sono rappresentati dalle teste di Ed che valgono una vita extra, dai termometri che raccolti di dieci in dieci aumentano di una tacca il livello d’energia e dalle sfere di mercurio che ripristinano l’energia perduta. Ed può normalmente eseguire tutte le azioni classiche di questo genere di giochi e cioè correre, saltare, aggrapparsi e nuotare (per immergersi avrà bisogno di un particolare casco). Per combattere i nemici, oltre ai super snack, la prima arma utilizzabile è un bastone che in seguito verrà potenziato da Doc in una cerbottana (utilizzabile anche in modalità sniper come la fionda di Link) e dotato di una molla ad un’estremità per poterlo utilizzare in modalità “canguro” e fare il fachiro salterino sui carboni ardenti. Inoltre il vecchio scienziato sarà anche in grado di modificare il papillon di Ed e donargli l’abilità del volo!
Per questo motivo, per quanto sia possibile scegliere liberamente, è meglio affrontare i livelli nell’ordine consigliato dal vegliardo, in modo da disporre del potere giusto al momento giusto. Tonic Trouble si differenzia dai prodotti simili per la presenza di un maggior numero di enigmi che rendono necessario un maggior uso della logica, rispetto all’abilità col joypad. Tecnicamente appare un gradino sotto a Rayman 2, la caratterizzazione dei personaggi è tale da farlo sembrare diretto ad un pubblico piuttosto giovane, così come la difficoltà non certo eccessiva a volte dettata più dal comportamento di telecamere decisamente troppo ballerine. Per chi possiede un PC le alternative si riducono forse solo allo stesso Rayman 2 e gli amanti del genere potrebbero prendere in seria considerazione l'ipotesi di accaparrarseli entrambi. Sul campo console, già saturo di titoli di questo genere, permane più di un dubbio, ma la sentenza finale la rimando agli esperti del settore.
Tonic Trouble viene alla luce dopo una gestazione molto tormentata e molto più lunga del previsto. I continui ritardi a cui il titolo è stato sottoposto sono evidenti, dando al risultato finale l’idea che questo gioco nasca in qualche modo già vecchio. E’ un vero peccato perché le idee alla base del gioco e della storia non sono malvagie e il gameplay è vario e decisamente immediato, danneggiato in parte solo dal sistema di telecamere, decisamente mal riuscito. Non c’è dubbio che sia i personaggi principali, così come i nemici e i livelli da esplorare siano quanto di più stravagante apparso negli ultimi tempi e la cura posta nell’ideazione di questi ultimi, nonché nella realizzazione grafica, sia lodevole. Gli enigmi e la longevità non sono certo al livello di Zelda (prodotto a cui il titolo si ispira a detta degli sviluppatori) ma come già detto nella recensione è comunque un prodotto degno di nota, magari adatto ai più giovani e agli amanti del genere che hanno sempre invidiato i possessori di N64. A patto di non soffrire di mal di mare tra un salto della telecamera e l’altro...