Tiscali

Recensione Tomb Raider The Last Revelation

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (18 febbraio 2000)
Il secondo e il terzo episodio di Tomb Raider erano stati una grossa delusione per il sottoscritto. Il primo capitolo mi aveva appassionato tantissimo (nonostante alla lunga risultasse un po' monotono) e il secondo era entrato in direttissima in casa mia. Averlo comprato a scatola chiusa, fu forse un errore, fatto sta che lo trovai noioso, dispersivo e, in linea di massima, realizzato veramente male. Del terzo episodio, invece, meglio non parlare affatto... Dunque, immaginatevi con che stato d'animo mi aspettavo questo quarto capitolo
Tomb Raider The Last Revelation - Immagine 1
Tutto cominciò così...
Ciononostante, le numerose affermazioni del nuovo team di programmazione, seppur da prendere con le dovute distanze, mi diedero una certa fiducia; fiducia che, lo dico subito, è stata decisamente ben riposta. L'obiettivo principale dei programmatori era di ricreare quella (quasi) perfetta alchimia fra azione e avventura e, soprattutto, quella grande atmosfera che si respiravano nel primo episodio, magari migliorandole. E, ripeto, ci sono riusciti. E' stato drasticamente ridotto il numero dei combattimenti rendendoli comunque più impegnativi. Lara non deve più correre di qua e di la costantemente a pistole estratte e, soprattutto, non può più permettersi di trattare i nemici con sufficienza. I vari avversari che incontrerete reagiranno con maggiore arguzia ai vostri attacchi (oddio, adesso non aspettatevi dei fini strateghi, sono sempre un ammasso di pixel armati di fucile...) e non sarà più possibile lasciarseli alle spalle con un paio di salti: ora la maggior parte dei nemici ha la possibilità di eseguire le vostre stesse mosse, per cui se vi arrampicherete per un quarto d'ora eseguendo le acrobazie più assurde solo per seminarli, probabilmente sarà inutile. Aggiungiamo che alcuni nemici vanno affrontati con una certa arguzia: gli scheletri, per esempio, non possono (ovviamente) essere uccisi, per cui, o scappate, o gli sparate in fronte per far loro saltare la testa e impedirgli di vedere. Insomma, niente di particolarmente elevato; non si richiedono certo complicate tattiche militari. Però fa sicuramente piacere il tentativo di dare maggiore varietà alla fase di combattimento che, in un action adventure quale questo è, pur se messa in secondo piano, è comunque una parte importante
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