Dov'è finita la metà sinistra della faccia del barista? E cos'è successo alla metà destra? Ecco uno dei bug grafici di cui abbiamo parlato nel corso della recensione.
Andando a concludere, la sensazione che permane durante le sessioni di gioco col nuovo Tomb Raider è di incompletezza. Probabilmente i continui ritardi non sono stati sufficienti per poter implementare tutto ciò che i programmatori avevano in mente.
Cosa sarebbe un Tomb Raider senza le tombe? Che dite? Volevate tombe più grandi? L'ufficio reclami è in fondo a destra.
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Riallacciandoci alle ultime frasi scritte in sede di recensione, possiamo senz'altro dire che giocare con Tomb Raider TAoD da una sensazione di incompletezza. Gli elementi nuovi che avrebbero potuto ravvivare la serie sono presenti ma è sulla loro realizzazione che si rimane perlomeno perplessi. I dialoghi interattivi permettono in effetti di cambiare leggermente alcune fasi di gioco senza però mai permettere scelte che possano davvero pesare sull'andamento dell'avventura. I miglioramenti delle caratteristiche di Lara sembrano essere un elemento aggiunto all'ultimo momento: non si spiegherebbe altrimenti il senso delle dislocazione dei punti di upgrade, posti quasi sempre a due passi dal luogo nel quale è necessario utilizzare la nuova abilità. Il “nuovo” sistema di controllo con mouse e tastiera viene prestissimo accantonato a favore del vecchio, legnoso ma funzionale controllo digitale. Pesa poi sulla valutazione finale una realizzazione grafica che perlomeno può essere definita altalenante. Potrebbe sembrare una bocciatura completa ma non sarebbe serio visto che il gioco offre, in ogni caso, buoni momenti di divertimento, soprattutto per gli affezionati della serie. Resta l'amaro in bocca pensando a ciò che sarebbe potuto essere ed invece non è stato. Provaci ancora Core.



