Tiscali

Recensione Tomb Raider (2013)

Una nuova Lara tutta da scoprire!
Roberto Vicario Di Roberto Vicario(25 febbraio 2013)
Inoltre, come dicevamo, si potrà migliorare anche il parco mosse di Lara tramite dei potenziamenti che coinvolgono proprio la move list dell'archeologa. Potremo imparare una finishing move particolarmente potente oppure schivata e contrattacco, senza dimenticare ovviamente potenziamenti più classici come la possibilità di subire più danno, raccogliere più punti esperienza e così via.
Queste abilità appena citate potranno essere imparate ma mano che faremo crescere di livello l'esperienza della nostra eroina. Come? uccidendo nemici ovviamente e raccogliendo la consistente quantità di collectables sparsi per le varie aree di gioco. Diari, reperti, segnali GPS, e persino un serie di tombe che omaggiano in maniera abbastanza palese le origini. Come lecito aspettarsi non tutti i tesori si potranno recuperare nella nostra prima partita, visto che molte aree si potranno sbloccare solamente dopo aver recuperato i giusti potenziamenti; proprio per questo gli sviluppatori hanno deciso di inserire un fast travel tra i diversi campi base così da agevolare la ricerca di ogni segreto anche a partita inoltrata. Backtracking che però costerà il respawn dei nemici precedente uccisi, una condizione con la quale si dovrà scendere a patti se si vuole completare il gioco con il massimo della percentuale.

Alla componente esplorativa si alterneranno momenti da classica sparatoria ed altre in cui il platforming prenderà il sopravvento. Se quest'ultima caratteristica, grazie anche all'ausilio dei gadget a nostra disposizione, funziona in maniera decisamente convincente con situazioni che, per quanto ripetitive, coinvolgono il giocatore, ben diverso è il discorso riguardante le situazioni più “sparacchine” dell'avventura.
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Tomb Raider (2013) - Immagine 7
Tomb Raider (2013) - Immagine 8
Le sparatorie risultano a conti fatti le situazioni meno convincenti dell'intera offerta Tomb Raider, ricordando strutture abbastanza statiche che stonano in maniera netta con un contesto movimentato e ballerino come quello che il titolo cerca di offrire. Gran parte di queste difficoltà derivano da un'intelligenza artificiale che purtroppo risulta fin troppo fallace, con nemici statici incapaci di offrire nulla di più che routine di attacco abbastanza cicliche (e quindi facilmente intuibili) anche ai livello di difficoltà più elevati. Inoltre, bisogna anche segnalare dei punti di respawn abbastanza vistosi e visibili, che obbligano il giocatore ad uccidere nemici che compaiono in successione dal nulla fino a quando non ne è stato eliminato il numero esatto oppure non è partita la classica cut scene. Anche lo stesso uso dell'arco, in fase offensiva, si rivela a conti fatti un inserimento decisamente sbilanciato in termini di potenza e precisione, sminuendo quasi l'utilizzo delle altre armi. Infine, è giusto anche segnalare la presenza di alcune mosse stealth, ma che a conti fatti stonano decisamente con la formula per cui il gioco è stato pensato.

Ultime, ma non per questo meno importanti, delle sezioni puzzle che richiederanno l'uso degli oggetti raccolti e migliorati nella nostra avventura per poter sbloccare aree segrete, superare sezioni particolari o più semplicemente proseguire nella storia principale. Enigmi abbastanza semplici, che in tutta onesta sono molto simili l'uno con l'altro e non rendono pienamente giustizia a quelli più tradizionali che hanno reso famosa Lara nel mondo.

A fare da collante a tutte queste situazioni che vi abbiamo raccontato ci saranno sparsi qua e là diversi QTE che chiederanno al giocatore di tenere alta l'attenzione anche nei semplici filmati di intermezzo dato che qua e là vi sarà richiesto di schiacciare una determinata sequenza di tasti per togliere Lara da guai.
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Un'isola votata al multigiocatore!
Una volta consumata l'avventura singolo giocatore, il titolo per la prima volta nella saga offre un comparto multigiocatore. I canoni di gioco sono abbastanza classici avremo due team: i sopravvissuti e i Solarii che si daranno battaglia in furiosi scontri a fuoco su una serie di mappe ricavate dalle location già precedentemente visitate con Lara. Oltre ad offrire un level cap discretamente ampio (si arriva fino al sessantesimo livello.) avremo la possibilità di giocare 4 modalità di gioco abbastanza classiche, (free for all, team deatmatch e una sorta di dominio) a differenza di rescue che chiederà ai team di portare a termine ordini contrapposti cercando ovviamente di ostacolare i rispettivi avversari.  I buoni infatti dovranno cercare di recuperare dei medikit e trasportarli in un punto definito della mappa, i cattivi viceversa dovranno cercare di ostacolare questo compito provando a compiere più uccisioni possibili.

Crescendo di livello, oltre ovviamente a sbloccare nuove armi e perk (avremo a disposizione due slot per mettere a punto il nostro arsenale!) avremo anche la possiibilità di sbloccare diversi personaggio che fuoriescono direttamente dalla campagna singolo giocatore. La scelta ovviamente sarà puramente estetica e il tipo di personaggio scelto non andrà ad influire in maniera marcata sulle abilità.

Guardando con occhio clinico il level design delle cinque mappe proposte, scopriamo come gli sviluppatori abbiano cercato di inserire all'interno di un ambiente contenuto tutte le particolarità che hanno contraddistinto l'avventura dell'archeologa. Torneranno le funi dove arrampicarsi, barili esplosivi, trappole e una serie di nuovi gadget come ad esempio un'antenna in grado di attirare a se i fulmini bruciando chiunque si nei dintorni.

Insomma, il comparto multigiocatore di Tomb Raider per il tempo che lo abbiamo giocato ci ha anche divertito, peccato per una serie di lag dati probabilmente da una versione ancora migliorabile e sopratutto per la pochezza delle mappe su cui giocare. Se gli sviluppatori lo sapranno sfruttare in maniera intelligente nel prossimo futuro, Tomb Raider potremme dire la sua in un panorama come quello competitivo online che allo stato attuale è già sovraffollato.  
Una Lara in splendida forma
Chiudiamo parlandovi di un lato tutt'altro che trascurabile: quello tecnico. Dal punto di vista estetico, l'isola per quanto costruita su diverse macro aree abilmente collegate tra loro con dei cunicoli, risulta per lo più gradevole. Il level design si presta in maniera decisamente convincente al pieno supporto della crescita di Lara, lasciando al giocatore il piacere (?) di esplorare nuovamente le aree già visitate andando però a sfruttare i gadget appena sbloccati. Certo, alcuni elementi di contorno non facilitano la dinamicità degli scontri a fuoco, ma in linea di massima sotto l'aspetto puramente del design non ci lamentiamo del lavoro svolto.  

Per quanto riguarda la componente estetica, invece, il motore grafico alterna alti e bassi seppur con una discreta predominanza dei primi sui secondi. I modelli poligonali dei personaggi principali - Lara in primis - sono ben realizzati e con una quantità di dettaglio tangibile e apprezzata. Qualche remora, invece, l'abbiamo avuta sui nemici comuni, che probabilmente meritavano un po di varietà.

Applicato al contesto, invece, per quanto non debba lavorare su aree vastissime il motore grafico regala scorci paesaggistici decisamente coinvolgenti, in grado di immegere il giocatore in quelle sequenze di stampo cinematografico più volte citate.  

Non sono mancate durante la nostra prova delle piccole imperfezioni come compenetrazioni poligonali o qualche incastro di troppo, ma nel complesso riteniamo che il lavoro svolto sotto questo aspetto sia pienamente funzionale all'importanza che questo gioco porta sulle sue spalle. Una palette di colori abbastanza satura e degli effetti particellari ben realizzati riescono a trasmettere la sensazione di mistero e inquietudine che l'isola vuol far sentire a Lara e al giocatore.

Purtroppo la versione che abbiamo testato non poteva contare sulla localizzazione in lingua italiana, tuttavia, abbiamo potuto apprezzare l'ottima qualità con cui i diversi accenti impressi sui personaggi venivano recitati dai doppiatori. Buona anche la colonna sonora che pur non essendo presente in maniera costante, riesce ad essere sfruttata con consapevolezza per enfatizzare le scene più pirotecniche.
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Tirando quindi (le prime) somme bisogna ammettere che giudicare Tomb Raider non è stato un compito semplice. Il gioco alterna momenti esaltati ad altri in cui si palesa il limite della struttura che tiene unito tutto l'insieme. Ad ogni modo, noi abbiamo deciso di non bocciarlo totalmente. Lara infatti è stata in grado di regalarci momenti davvero esaltanti, conditi da una regia cinematografica che riesce ad imprimere il giusto effetto a quello che succede su schermo. Se solo gli sviluppatori avessero prestato più attenzione nel combat system, nel modello narrativo e sopratutto nella caratterizzazione del personaggio di Lara, adesso staremmo parlando di questo Tomb Raider in modi decisamene più entusiastici. Tuttavia, questa può essere la prima pietra per la costruzione di una serie che anche in questa sua nuova forma, potrebbe dire la sua nel panorama videoludico. D'altronde come recita il quote principale del gioco “A survivor is born”.

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Tomb Raider non è un gioco perfetto, tutt'altro. Una serie di alti e bassi che pur non minando in maniera drastica le fondamenta del prodotto non gli permettendo nemmeno di spiccare il volo. Un nuovo modo di vedere Lara che se preso con la giusta filosofia di un reboot totale potrebbe soddisfare fan e non.
voto grafica8,5
voto sonoro8,5
voto gameplay7,5
voto durata7,5