Tiscali

Recensione Tokobot

Puzzle e robottini per un Platform targato Tecmo.
Tommaso Alisonno Di Tommaso Alisonno(2 maggio 2006)
Nelle rovine di un'antica civiltà ipertecnologica, il giovane archeologo Bolt rinviene i Tokobot, dei nanetti robotici che, dopo esser stati attivati, per imprinting obbediscono solo a lui. I Tokobot si rivelano immediatamente molto utili e versatili nelle loro capacità di movimento e combattimento, specie quando collaborano tra loro, e la scoperta costituisce sicuramente la chiave per risolvere molti dei segreti della civiltà perduta. Scortato dai suoi assistenti robotici e in costante collegamento radio con la sua amica Ruby al laboratorio, Bolt si mette pertanto alla ricerca del leggendario “Motore Eterno” realizzato dai creatori dei Tokobot: la strada sarà però costellata di guardiani robotici, trappole, enigmi e cacciatori di tesori senza scrupoli che vogliono utilizzare il Motore per scopi poco puliti.
Tokobot - Immagine 1
Uno degli attacchi più efficaci: “lanciare” i Tokobot come una frusta
Tokobot - Immagine 2
La trasformazione dei Tokobot in samurai potrà essere utile, ma mai indispensabile
Tokobot - Immagine 3
Il samurai in azione
Tokobot è un gioco che unisce a una gran parte di elementi Platform-Arcade una buona dose di enigmi, praticamente dei Puzzle: parlando in termini pragmatici, sarete impegnati a guidare il buon Bolt tra le rovine di diversi siti archeologici, superando ostacoli e impartendo ordini ai vostri Tokobot (all'inizio saranno 6, ma poi ne rinverrete altri) in modo che assumano questa o quella configurazione in modo da poter fronteggiare la situazione in corso. I Tokobot potranno essere disposti secondo tre “ordini di marcia”, vale a dire in fila indiana dietro a Bolt, schierati in un fronte alla sua destra ed alla sua sinistra, o intorno a lui: un apposito comando permette di “compattare” lo schieramento, ossia “facendo un trenino” nella fila indiana, tenendosi per mano nel fronte o sollevando Bolt nel cerchio.
Una volta attivata una di queste configurazioni (che limita non poco la manovrabilità di Bolt) sarà possibile impartire i comandi speciali, che costituiscono in effetti il sistema di controllo vero e proprio: i Tokobot uniti in “trenino” potranno essere lanciati come una frusta, utilizzati perciò come arma che colpisce verticalmente o per aggrapparsi a superfici magnetiche; il fronte compatto può girare vorticosamente intorno a Bolt, costituendo una forma d'attacco orizzontale o (più avanti) sostenendo l'intero gruppo in planata nei salti più lunghi; il cerchio può “schiantarsi” verticalmente durante un salto, effettuando un difficile ma potente attacco verticale ed attivando particolari interruttori.

Inoltre, andando avanti nella storia rinverrete più di una stele contenente delle “configurazioni speciali” che i Tokobot potranno assumere, assemblandosi letteralmente tra loro per formare robot più grossi: citiamo pertanto un grosso samurai combattivo, o trasformazioni di utilità come la gru, il treno o il lanciabombe.
Tecnicamente il gioco è pregevole: ancora una volta la PSP fa sfoggio di saper gestire in tempo reale una grafica 3D di tutto rispetto, composta da modelli cartonosi ma non per questo semplicistici, ben animati e molto ben texturizzati, che animano un ambiente forse non estremamente vario, ma sempre caratterizzato da spazi molto ampi. La colonna sonora è graziosa, e ai brani semplici ma allegri fanno da contorno gli effetti sonori cartonosi e simpatici. Totalmente mancanti i doppiaggi, ma in compenso tutti i testi sono tradotti in Italiano, e non mancano le citazioni: tanto per fare un esempio, nella malaugurata ipotesi del Game Over riceverete un ultimo messaggio di Ruby, palesemente tratto da MGS, che dice “Bolt! Ti senti bene? BOLT!!!”
Tokobot - Immagine 6
I Tokobot in configurazione circolare possono attaccare soltanto dall'alto
Tokobot - Immagine 7
Quella bomba non mi piace per niente
Tokobot - Immagine 8
Amico o nemico? A giudicare dalla barra dell'energia a destra, direi nemico
Quello che non convince al 100% è il gameplaying, a cominciare dal sistema di controllo niente affatto immediatissimo: impiegherete almeno un'oretta a imparare a districarvi agilmente tra le configurazioni dei Tokobot e ad utilizzare le varie azioni che ciascuna di esse permette, ed anche quando le vostre dita andranno automaticamente ai tasti che vi servono per operare determinate azioni, dovrete comunque fare i conti con l'ottimizzazione dei controlli, tutt'altro che perfetta. Difatti, tutte le volte che Bolt richiede “l'unione” coi Tokobot, il movimento cessa di essere multidirezionale ma diviene ortogonale (insomma: Bolt si muove nelle 4 direzioni ma non ruota il campo visivo), e quando dovete colpire un nemico o peggio ancora effettuare un salto preciso, il non essere perfettamente rivolto verso il bersaglio può costituire causa di errore, e purtroppo lo stick analogico non è sufficientemente calibrato per garantire un corretto allineamento. Va da sé che alcune situazioni tipicamente “platform” che prevedono una serie di salti in sequenza, peggio che mai se in presenza di un limite di tempo, risultano costituire dei veri e propri “picchi impervi” in una curva di difficoltà altrimenti morbida e ben calibrata.

I nemici si comportano in maniera piuttosto schematica, ed anche se è lecito non aspettarsi di più da dei robot è perlomeno un po' deludente per quanto riguarda i boss umani, col risultato che alcuni di questi, più che “complessi”, una volta capito il sistema sono semplicemente “lunghi da abbattere”. I punti di salvataggio sono probabilmente un po' troppo distanti, visto che per andare dall'uno all'altro potreste impiegare anche venti–trenta minuti: decisamente troppo per un gioco portatile (anche se naturalmente lo stand-by della PSP aiuta). Un vero peccato questi errori di gameplaying, specie considerando che la molteplicità delle azioni dei Tokobot, unita all'assurdità di certe trasformazioni, ha permesso agli sviluppatori di implementare nel gioco una serie di enigmi o Puzzle decisamente accattivanti, che vanno dal corretto posizionamento di blocchi, all'attivazione di ingranaggi e interruttori, alle arrampicate su rupi magnetiche, e così via. L'esperienza è sufficientemente lunga, impiegherete una decina di ore a portarla a termine e probabilmente la rigiocherete da capo con piacere, specie considerando che le volte successive penerete molto meno in quei punti che la prima volta vi hanno fatto dannare.

In sostanza, Tokobot è un gioco accattivante, vario, divertente, tecnicamente ben realizzato ma che forse avrebbe necessitato di una discreta dose di attenzione in più nell'organizzare alcuni punti del Gameplaying: decisamente consigliato agli appassionati di Platform che non hanno paura di qualche sano Puzzle, un po' meno a chi cerca prevalentemente un Puzzle, sicuramente sconsigliato a chi non digerisce i Platform esigenti.
Tokobot - Immagine 10
Il fatto che i Boss non siano necessariamente fantasiosi non significa che non siano pericolosi
Tokobot - Immagine 9
Il rinvenimento di un pezzo di stele
Tokobot - Immagine 11
Per il momento, non sembra intenzionato a combattere
6,5
Un bel Platform-Puzzle per PSP? Beh, che in Tokobot ci siano idee stimolanti e enigmi ben congegnati, seppur indipendenti l'uno dall'altro, è un dato di fatto positivo, così come la realizzazione tecnica piuttosto pregevole. Un vero peccato, però, che la componente Platform molto spesso prevarichi quella Puzzle, costringendoci a prove di abilità che, coi controlli non perfettamente ottimizzati, si traducono in picchi di difficoltà improvvisi e decisamente poco piacevoli. Per il resto, un gioco divertente, senza troppe pretese ma con tanto buone idee.
voto grafica7
voto sonoro7
voto gameplay5,5
voto durata6
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