E dico provare non a caso. Scoprirete immediatamente che i non-morti sono decisamente più forti di voi e altrettanto veloci (scordatevi quelli dei vari Resident Evil, generalmente lenti come delle lumache). L’unica cosa da fare è fuggire ed evitare il più possibile lo scontro fisico (un loro colpo toglie un quinto della vostra energia). Le armi ci sono, naturalmente, e, piede di porco e granate a parte, sono addirittura tutte nuove di zecca: una pistola con silenziatore, lo sniper rifle col visore notturno, un fucile a pompa ed un mitra con lanciagranate incorporato (tipo MP5, per intenderci). I colpi però sono molto (troppo?) limitati, proprio per convincere anche i più accaniti fraggatori che il gioco al massacro non è lo spirito giusto con cui affrontare l’avventura
L’effetto claustrofobia è assicurato, grazie anche a un intelligente uso delle luci, delle ombre e delle locazioni. La torcia finalmente diventa fondamentale (difatti la durata della carica è stata prolungata rispetto ad Half-Life). Provate a rimanere qualche istante al buio nelle cripte, circondati da urla e rumori sinistri e sappiatemi dire. La grafica è sempre quella di Half-Life, anche se si nota il grosso lavoro svolto per cambiare radicalmente ambientazione e renderla credibile. Il design degli zombie non è affatto male, anche se forse una maggiore differenziazione a livello di texture avrebbe giovato. La parte sonora invece è assolutamente incredibile. Non solo per le urla e le grida disperate dei non-morti, ma anche e soprattutto per le musiche e gli effetti di sottofondo, assolutamente agghiaccianti e in grado di regalare da sole momenti di panico puro. Mi sono lasciato trasportare? Può essere. D’altronde è solo un gioco. Ma allora cos’è quella leggera inquietudine che mi coglie ogni volta che clicco sull’opzione "Load Game"?
Avrete notato che non mi sono soffermato molto sulla componente grafica del gioco. D’altronde il motore che muove il tutto lo conosciamo ormai benissimo, non è che ci sia rimasto molto da dire. Quello che spero di essere riuscito a trasmettere è che al di là dei poligoni e del frame rate, questa total conversion è emozionante e coinvolgente come poche. Sarà che adoro i survival horror. Sarà che mi piacciono gli shooter 3D. Sarà che sono anni che aspetto un Resident Evil in prima persona. They Hunger è tutto questo e molto altro. E’ un piccolo scrigno di emozioni e sensazioni. Il susseguirsi degli eventi è stato studiato mirabilmente per offrirci una sfida sempre stimolante e giocata sul filo della paura e della tensione. Siete soli, deboli, impauriti e braccati da esseri che non hanno più nulla di umano. Non c’è respiro. Non c’è tregua. Ma attenzione. Il gioco è tutt’altro che semplice. Tuttavia vi invito a non scoraggiarvi se all’inizio morirete parecchie volte con conseguente incavolatura e riavvio della partita. Nel giro di dieci minuti, un quarto d’ora al massimo capirete il modo giusto di affrontare l’avventura. Se a tutto ciò aggiungete il fatto che il gioco lo potete comodamente scaricare da Internet a costo zero, beh, direi che ho detto tutto. Preparatevi ad entrare nell’incubo e ricordate che questo è solo il primo episodio...