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Recensione Theocracy

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (24 marzo 2000)
Sin dalle scuole elementari ci hanno insegnato che prima dell'anno 1492, qui in Europa non sapevano nemmeno dell'esistenza del continente americano, e a meno di non credere a quelle storie fantasiose secondo cui "qualcuno" sapeva ma se ne guardava bene dal raccontarlo in giro, soltanto dopo tale anno iniziarono le prime colonizzazioni dei territori del centro e sud America. La storia, purtroppo, non è stata clemente con i popoli che dalla notte dei tempi abitavano quei luoghi, e li ha spazzati via a suon di fucili e tecnologia. I programmatori della Philos Interactive si ripropongono invece di far girare indietro le lancette degli orologi, dando "virtualmente" una possibilità agli eventi di andare diversamente. In Theocracy dovremo quindi gestire e portare a termine la rivincita degli Aztechi sul resto del mondo, portandoli a conquistare prima la supremazia sulla regione, infine a cacciare gli invasori spagnoli. Come spiega chiaramente il titolo del gioco, l'impostazione che gli Aztechi diedero al loro regime politico era abbastanza caratteristica, in quanto basata unicamente su credenze religiose, e proprio la religione, unita a forti tendenze verso la magia e lo sciamanesimo, sarà uno degli elementi "forti" di questo strategico in tempo reale, forse per il resto fin troppo classico e legato ai canoni del genere
Theocracy - Immagine 1
Una delle schermate per la gestione dgli scambi commerciali
La struttura è quella tipica degli strategici da Warcraft II in poi, e richiama nettamente un altro grande strategico a sfondo storico: Age of Empires, della Microsoft. Il richiamo ad Age of Empires è anzi nettissimo per tutto ciò che riguarda la grafica e le animazioni, discostandosi poi per altri versanti. Ci troviamo difatti di fronte ad un titolo rigorosamente 2D, che anzi porta quello che era lo standard per questo genere di giochi ad una specie di "stato dell'arte". Le texture, le animazioni dei personaggi, le costruzioni: tutto è curato sin nei minimi particolari, e perfettamente riportato al contesto della civiltà azteca (o almeno questa è l'impressione). Il gameplay è quindi, come da tradizione, fortemente versato ad una gestione la più minuziosa possibile delle risorse economiche, contestualmente ad una crescita la più rapida possibile delle infrastrutture belliche. Prendendo a modello il best-seller di casa Microsoft, Theocracy riesce comunque ad essere originale, puntando molto sull'immediatezza di gioco, ed offrendo la fedeltà della ricostruzione storica come elemento, se possibile, di eccitante attrattiva. Purtroppo è già un po' di tempo che i grossi nomi dell'industria stanno cercando di spingere il settore degli strategici verso soluzioni di gameplay diverse e innovative, e le recenti uscite di Age of Empires II e Seven Kingdoms II dimostrano come per certi versi si sia già al massimo livello di sfruttamento di questa impostazione, chiamiamola, "classica"
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