E ricordate, non uscite dalla vostra stanza dopo le 21.30
La trama è piuttosto semplice, e prende spunto da una situazione di apparente normalità, con due adolescenti a fare visita, per la prima volta, ai propri nonni. Un feroce litigio tra la madre e i genitori ha sempre portato i due nipoti lontano dall'affetto dei propri progenitori, ma la volontà di questi ultimi di poterli abbracciare per la prima volta nella proprio vita, è la scintilla da cui scaturisce tutta l'impalcatura messa in piedi da Blum e Shyamalan. I due ragazzi si ritrovano quindi in una casa nel classico “in the middle of nowhere”, i compagnia dei due anziani che ben presto iniziano a rivelare peculiarità del tutto fuori di testa.
La coppia dei ragazzi, che nel frattempo stanno anche girando una sorta di documentario di questo primo contatto con i nonni, dovrà quindi far fronte non solo all'orrore dei più classici disagi dell'età adulta (la nonna soffre della “Sindrome del Tramonto”, per dirne una) ma anche a situazioni davvero allucinanti, fino ad arrivare al famoso Twist che tutto spiega, tutti stupisce e che segna da lì in poi il punto di discesa della pellicola fino al finale.
Come da tradizione per i film di Blum, il cast di The Visit è formato quasi unicamente da attori sconosciuti, fatto salvo per la madre dei due ragazzi, che abbiamo visto in Crossing Jordan (ma non è certo una star di prima grandezza), ma ha il grandissimo merito di funzionare benissimo. Un plauso va fatto sicuramente a Deanna Dunagan, la nonna, che riesce davvero a trasmettere un senso di inquietudine, che si confonde spesso con la spaesata dolcezza tipica della terza età. Un ottimo lavoro che coinvolge non solo le espressioni facciali ma anche un certo tipo di fisicità che, siamo sicuri, troverete anche voi “disturbante”.
Ecco, è questo il termine più adatto per The Visit: disturbante. Non è certo un film horror dove il sangue abbonda e ruba la scena al profondo senso d'inquietudine che monta lentamente lungo tutto il corso della pellicola. Al contrario, quello fatto da Shyamalan è un lavoro certosino che dosa la tensione scena dopo scena, con alcuni momenti davvero epici, fino alla rivelazione con cui, di fatto, si chiude il film. Il nostro consiglio è quello di farvi un regalo e di andare a vederlo. Del resto, che Natale sarebbe senza fare visita ai vostri nonni?
Shyamalan è tornato! Dopo alcune prove opache e scivoloni più o meno disastrosi, il regista indiano firma uno dei film più riusciti di questo ultimo scorcio dell'anno grazie ad una produzione, quella di Jason Blum, che lo obbliga a concentrarsi più sulla storia che sui virtuosismi da regista. Ne scaturisce un mockumentary davvero ben realizzato, avvincente e disturbante quanto basta per non guardare più i vostri nonni con gli stessi occhi. Da vedere, assolutamente.