Tiscali

Recensione The Technomancer

Tante buone idee ma anche tanta acerbita'
Tommaso Alisonno Di Tommaso Alisonno(28 giugno 2016)
Marte, in un futuro non meglio specificato. Sono passati oltre 100 anni da quando i primi coloni hanno messo piede sul Pianeta Rosso, perdendo però i contatti con la Terra. Dopo una lunga lotta contro le specie autoctone e la minaccia delle radiazioni solari responsabili di mutazioni, gli abitanti si sono orami raggruppati in grosse “confederazioni”: praticamente delle città stato. In una di queste vive il cadetto Zachariah (Zach), il quale si prepara all'esame che lo introdurrà nelle truppe di Elite dei Mancer: i mistici Tecnomanti che possiedono il dono del fulmine.
The Technomancer
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The Tecnomancer è un RPG sviluppato da Spiders Games: si tratta di un progetto dalle fondamenta piuttosto ambiziose, tra le quali uno degli elementi più importanti è certamente l'ambientazione. Nel pianeta Marte immaginato dal team, infatti, si fondono numerosi elementi classici della letteratura e del cinema di genere – impossibile non notare l'ispirazione tratta dalla pellicola Atto di Forza, tanto per citare una fonte – ma anche canoni propri del genere RPG Americano, come la presenza di varie fazioni da cui ricevere missioni secondarie.

Nel mondo di gioco il cognome dei personaggi rispecchia la loro professione: il protagonista, come s'è detto, sarà Zach Mancer (contrazione di “Technomancer”), i ladri si chiameranno Rougue, i guardiani Ward, i fucilieri Hunter e così via; si tratta di etichette imposte dal “sistema”, e non mancheranno personaggi – soprattutto mercanti, girovaghi, mutanti o reietti di vario tipo – che non avranno alcun cognome. Il sistema stesso sarà comunque spaccato: la difficoltà nell'ottenere il “Siero” (alla fin fine si tratta di Acqua) ha portato a una vera e propria guerra tra le città, ma c'è anche chi, come appunto i tecnomanti, ancora persegue ideali superiori come il ritorno alla madre Terra.

In questo calderone, il buon Zach dovrà compiere la sua epica impresa: durante il suo esame finale sarà messo al corrente del segreto sull'origine dei poteri dei tecnomanti e si troverà suo malgrado coinvolto in giochi di potere che lo porteranno a viaggiare per tutto Marte con un gruppo di alleati piuttosto eterogeneo. Sebbene il gruppo di personaggi attivi conterà tre unità, il giocatore controllerà unicamente Zach e se questo dovesse andare KO in battaglia si avrà il game-over (gli altri personaggi sconfitti, invece, si rialzeranno al termine dello scontro).
Quando non è impegnato in combattimento, Zach potrà gironzolare per le varie locazioni, parlare coi mercanti e qualche altro personaggio, accettare missioni, esplorare casse e così via. Se nella zona saranno presenti nemici, questi saranno sempre tutti visibili (niente “apparizioni dal nulla” in stile Japan); Zach potrà anche muoversi furtivamente per coglierne uno di sorpresa, ma presto o tardi si arriverà allo scontro vero e proprio. Questo si svolgerà in tempo reale con un sistema action, anche se sarà possibile aprire un apposito menù di pausa per attivare abilità speciali o impartire ordini di massima (attacca, difendi o pochi altri) ai compagni.

A prescindere dall'arma equipaggiata, in battaglia avremo a disposizione due tasti d'attacco e una schivata con capriola; l'arma in questione stabilirà la forma d'attacco, ed in più fornirà una mossa “extra” differente. Gli stili disponibili sono tre: il guardiano potrà alzare lo scudo per difendersi, il furfante potrà sparare con una pistola, il guerriero potrà roteare il suo bastone in un attacco ad area. Oltre a questi tre stili bisogna ricordare che Zach è un Mancer, ossia un individuo in grado di generare scariche elettriche: questo potere è la base da cui nascono le succitate mosse speciali, le quali permetteranno al nostro eroe di elettrificare la sua arma, proteggersi con uno scudo elettrostatico, oppure lanciare fulmini contro i suoi nemici.

All'inizio della sua carriera Zach avrà un repertorio di abilità piuttosto limitato: acquisendo esperienza e avanzando di livello guadagnerà però dei punti da spendere nei vari alberi di sviluppo, ottenendo dunque l'accesso a equipaggiamento migliore, nuovi benefits o nuove abilità speciali. La struttura degli alberi lascia al giocatore un buon grado di personalizzazione, sebbene a conti fatti appaia preferibile puntare su uno solo dei tre stili di combattimenti ed affiancargli eventualmente i poteri da tecnomante.
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Ecco il nostro Zach in fase di creazione personaggio (aspetto esteriore e primi punti sviluppo)
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Il primo boss non si scorda mai
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Un locale notturno che trasuda di stile Cyberpunk
L'impatto tecnico con The Technomancer non è dei migliori: l'idea che si ha sin dalle prime fasi di gioco è che il prodotto, risoluzione a parte, sarebbe potuto entrare comodamente nella passata generazione di console. I modelli offrono in realtà una discreta cura, gli ambienti presentano svariati dettagli e anche le animazioni fanno il loro lavoro, ma nella visuale complessiva si ha comunque una sensazione di generale sufficienza, o addirittura scarsezza quando si tratta di volti o di effetti speciali. Stessa sensazione di sufficienza emerge dal comparto sonoro: le musiche rimangono piuttosto anonime, pur riuscendo a sostenere l'ambientazione fantascientifica/cyberpunk, e i doppiaggi, esclusivamente in lingua Inglese, sono talvolta un po' privi di pathos; in compenso la traduzione dei testi è buona.

La struttura delle quest e sub-quest avrebbe inoltre bisogno di qualche correttivo, perché talvolta può capitare che queste si accavallino e si disturbino a vicenda: l'esempio più pratico è il vedersi assegnare obbligatoriamente un membro al party perché si è avviata la sua sub-quest mentre si è impegnati in tutt'altro. A questo si aggiunge qualche svista di troppo: dialoghi con riferimenti a fatti non avvenuti, personaggi che non rispondono al comando “parla” (nonostante qualche quest ci inviti a farlo) e altre sbavature. Il “colpo di grazia” arriva dal sistema di controllo, alquanto impreciso e mal gestito nei movimenti, soprattutto nelle schivate rotolanti, che rende qualche scontro un po' più difficile di quanto si vorrebbe già a livello “normale” (secondo su quattro).
Questi svariati limiti e difetti tendono ad emergere sin dalle prime fasi di gioco, complice un avvio un po' lento, con conseguente scoraggiamento nei confronti del prodotto: in realtà chi dovesse avere costanza scoprirà che The Technomancer offre molta profondità in termini di trama, personaggi, intrecci, ambientazione, storia e altro ancora, e guadagna punti man mano che vi si gioca. Un progetto nel complesso forse un po' troppo ambizioso per il team Spiders, che ha molto da dire ma a cui manca la giusta voce. Il risultato non è certo un capolavoro, ma prenderlo sotto gamba o giudicarlo frettolosamente sarebbe decisamente un errore. Da tenere presente al primo calo di prezzo…
6,5
Nel titolo di Spiders Games ci sono tante buone idee, soprattutto in termini di trama e ambientazione, e sicuramente un'evidente buona volontà da parte del team di realizzare qualcosa di grosso. I risultati non sono brutti, ma certamente non tengono testa ad altre produzioni proposte già sulla scorsa generazione e presentano anche qualche sbavatura di troppo. E' pur vero che The Technomancer migliora man mano che lo si gioca: chi dunque avrà la dedizione di portarlo avanti scoprirà di avere per le mani un prodotto tutto sommato gradevole.
voto grafica6
voto sonoro6
voto gameplay6,5
voto durata8,5