Recensione The Shoot

Poteva forse mancare nell'offerta di titoli per Playstation Move il più classico degli Shooter su Binari? Naturalmente no: probabilmente in molti hanno pensato, alla prima presentazione della periferica, che uno degli utilizzi più immediati sarebbe stato quello di puntarla contro lo schermo (o la telecamera che dir si voglia) e “cliccare a morte” i nemici - d'altronde, anche per il Wiimote di Nintendo sono usciti diversi titoli di questo genere. Ecco pertanto che Sony presenta The Shoot, il quale ha la caratteristica di essere così classico, ma così classico da proporre addirittura non nemici in carne ed ossa ma sagome di legno da abbattere in un set cinematografico.Ecco pertanto che, una volta superato l'esaustivo tutorial, il giocatore si troverà immerso nella sua carriera di star dei film d'azione: il gioco propone cinque ambientazioni differenti, ciascuna delle quali identificata dal titolo del “film” che saremo chiamati ad interpretare e suddivisa in “scene” successive. Cominceremo con il western Outlawed, per poi passare al fantascientifico Robotomus Crime; da qui accederemo poi allo steampunk/noir The Mob, al subacqueo Deep Perils, fino all'horror Haunted House Party.

Ovviamente il principale comando di gioco sarà costituito dal puntamento della periferica sul bersaglio e dalla pressione del grilletto T per fare fuoco. Munizioni? Illimitate! Questa è Hollywood, dopotutto, e se John Wayne non ha mai perso tempo in quisquilie quali la capienza del tamburo, non c' motivo per cui noi dobbiamo preoccuparcene. I comandi di gioco non si fermano qui, però: tanto per cominciare, sarà possibile schivare coltelli, missili, bombe e quant'altro i nemici potranno scagliarci addosso spostando il controller verso i lati o, in caso sia presente una copertura, verso il basso - a meno che non preferiate colpire il proiettile in volo, ovviamente. Se qualche nemico fosse così ardito da arrivare a distanza ravvicinata, potrete decidere di stenderlo con un colpo col calcio della pistola, sferrando a tutti gli effetti un cazzotto con la mano armata (di Move).

Se riuscirete a concatenare colpi in successione, inoltre, otterrete dei “gettoni” che potrete spendere quando vorrete per attivare abilità speciali. Il più comune è quello dell'Immedesimazione, che si attiva roteando il Move intorno alla testa e che abilita alcuni secondi di slow-motion; segue l'onda d'urto, un attacco rivolto verso il basso che abbatte tutti i nemici presenti su schermo - boss esclusi. Il terzo è ultimo è l'attacco Furioso, ottenibile sparando verso l'alto e che ci mette in mano una sorta di mitragliatore per alcuni secondi. Concatenare attacchi sarà inoltre necessario, oltre che per ottenere questi gettoni, anche per aumentare il moltiplicatore del punteggio.Tecnicamente the Shoot è realizzato in maniera semplice, ma simpatica e funzionale. Il fatto che i nemici siano dipinti su sagome di legno non implica infatti che debbano essere a bassa risoluzione, tutt'altro, e quando vengono colpiti si frantumano in maniera molto scenografica. Il gioco fa inoltre uso di un gran numero di effetti quali fumo, nebbia, fiamme, esplosioni giochi di luce ed altro, mantenendosi sempre decisamente stabile. Ovviamente niente di trascendentale, ma neanche nulla di cui lamentarsi. Parimenti gradevole il sonoro, con musiche carine per ogni ambientazione, sebbene alla lunga un po' ripetitive, buoni effetti sonori e un doppiaggio in Italiano sufficiente alla bisogna.

Prendere confidenza col gioco è questione di pochi secondi, ed anche se il concept non ha nulla di nuovo mantiene intatto il suo smalto, specie se riproposto in un'ambientazione simpatica come quella del set cinematografico. Il fatto che la nostra “barra dell'energia” sia a tutti gli effetti il gradimento del regista, e che quindi si possa recuperare con serie efficienti di attacchi, è piuttosto gradevole, così come il fatto di avere cinque ciak a disposizione (ossia cinque possibilità di continuare da dove il regista da lo Stop) per ogni scena. Unica pecca: il sistema tende a perdere un po' il controllo della periferica all'attivazione delle abilità speciali, col risultato che impiegherete un paio di secondi a riprendere la mira, ma per il resto la risposta è immediata.

Le prime scene si superano in scioltezza, e dopo aver terminato Robotomus Crime potreste avere il sospetto che la longevità del gioco possa essere banale. Non è così: a partire da The Mob cominceranno ad essere necessari quantitativi importanti di punti per poter procedere al film successivo, obbligandovi dunque a rigiocare le pellicole cercando di migliorare le vostre prestazioni - il ché significa essenzialmente meno errori e meno proiettili “sprecati” che fanno calare il moltiplicatore del punteggio.

Se poi si aggiungono quest secondarie come la ricerca dei pezzi di poster, necessari allo sblocco delle modalità extra, e la possibilità di giocare in MultyPlayer “a chi fa più punti” in modalità libera, avrete il quadro completo di un gioco che sicuramente non ha enormi pretese, ma parimenti riesce a regalare più di qualche piacevole ora di divertimento.