Tiscali

Recensione The Outfit

THQ assalta Xbox 360.
Francesco Romagnoli Di Francesco Romagnoli(15 giugno 2006)
La 360 si sta rivelando una piattaforma particolarmente attratta dai giochi di guerra. Che si tratti di FPS, Tactical Shooters o arcade veri e propri la next gen di Microsoft continua a proporre nuovi titoli su questo tema.
I veri mattatori sono stati Call Of Duty 2 e Ghost Recon: Advanced Warfighter, titoli che da soli hanno saputo racimolare innumerevoli consensi e portare i giocatori all'acquisto della console stessa.
A questi si sono accodati altri titoli, come Battlefield 2 e il gioco di cui andremo appunto a parlare.

Gli errori di marketing possono inficiare la giocabilità di un videogame?
Partiamo col dire che The Outfit ha commesso un grosso errore. Non si tratta in questo caso di programmazione, di concepì o giocabilità.. Bensì semplicemente di marketing, di analisi e studio del mercato.
In cosa consiste esattamente questo errore? Nell'essere uscito negli stessi giorni in cui l'attesissimo GRAW faceva la sua comparsa sugli scaffali. Mentre per mesi il panorama per 360 ha conosciuto una leggera penuria di titoli, costringendo i propri utenti a rivolgersi anche a generi di gioco a cui di solito non si sarebbero nemmeno avvicinati pur di gustarsi qualcosa di “next gen”, il titolo è poi uscito quando la lista delle nuove presenze esplodeva con nomi di grossissimo calibro.
Badate bene, non si tratta di un parametro relativo, che non concerne il prodotto nelle sue qualità oggettive e proseguendo nella recensione vi spiegheremo il perché.
The Outfit - Immagine 1
The Outfit - Immagine 2
The Outfit - Immagine 3
Prima si faccia avanti il single player
Se prendiamo The Outfit per quel che concerne la sua parte single player il gioco può essere definito come discreto, seppure originale.
Per rendervi un po' l'idea delle dinamiche di gioco prendete i G.I. Joe (ve li ricordate?Altrimenti l'A-Team va bene lo stesso). Se non conoscete il cartone vediamo di essere più chiari: in pratica il titolo pubblicato da THQ vi mette al comando di un manipolo di eroi ai tempi della seconda guerra mondiale. Come scenario abbiamo i campi, le città e la resistenza francese.
A capo della squadra un comandante tutto d'un pezzo, il capitano Deuce Williams, armato di Bazooka e altre armi dall'impatto pesante; poi viene il Sergente Thomas Macintyre, un ragazzone di campagna con molti muscoli e poca astuzia ma capace di ottenere sempre grossi risultati tramite il suo lanciafiamme e il suo mitra con cui falcia decine di nemici; infine abbiamo il tenente John Davis Tyler che ha grandi doti di furtività e tiro con le armi: con il suo fucile da cecchino e quello a pallettoni è capace di stendere i nemici anche dalla grande distanza.
Una volta scelto con quale dei tre personaggi scendere sul campo, siete pronti all'azione che, in pratica, consisterà nell'uccidere e distruggere tutto ciò che vi si pari davanti e sia definibile come “nemico”.
Come obiettivo pare non concedere troppe opportunità alla fantasia. Ciò che invece rende originale il gioco in effetti è la componente a cui ancora non abbiamo accennato, ovvero la “destruction on demand”. In pratica uccidendo nemici e conquistando alcune postazioni strategiche guadagnerete alcuni punti, definiti “UC” ( Unità Campo), e soprattutto la possibilità di richiedere a vostro supporto le unità del gruppo mancanti (perché si parte affiancati da altri quattro commilitoni), l'artiglieria pesante (cannoni e postazioni fisse con mitragliatore), i mezzi blindati (dalle leggere Jeep ai carri armati più pesanti) e infine anche l'intervento dell'aviazione.

Una volta che avrete a disposizione abbastanza UC e che avrete conquistato la postazione ad esempio dei mezzi blindati potrete ordinare un carro armato, col quale farvi strada tra i nemici. Basterà aprire l'apposito menù, selezionare il mezzo preferito e aspettare (pochi secondi) che un aereo cargo ce lo getti dal cielo con un paracadute, e trac! Il gioco è fatto (occhio solo a non rimanere in attesa sul punto in cui si è stata richiesta l'agognata “spedizione”...i carriarmati pesano!).
Inutile dire che questa componente è nettamente predominante per quel che concerne il gameplay: provare a buttarsi all'assalto di certe posizioni pesantemente armate senza un'adeguato mezzo blindato è un suicidio, così come difendere una postazione dall'attacco di panzer inferociti si rivela alquanto arduo senza un buon dispiegamento di cannoni anticarro!
Anche la torre radio certe volte si rivela essenziale: senza sarebbe impossibile abbattere certi sbarramenti o compromettere il passaggio dei nemici distruggendo i ponti o le rotaie del treno. E' addirittura possibile utilizzarlo per intercettare le comunicazioni tra i nemici, sempre se si dispone del numero di UC sufficiente.
The Outfit - Immagine 4
The Outfit - Immagine 5
The Outfit - Immagine 6
Bisogna dire che l'idea è originale, per quanto di stampo arcade e ben lungi dal simulare esattamente il comportamento e le specifiche dei mezzi veri e propri, ed risulta alquanto divertente. Ordinare un “Crocodile” (carro armato dotato di lanciafiamme) quando siete circondati da truppe di soldati che vi stanno assediando e cominciare a far fuoco, per arrostirli in un baleno, è una delle tante opzioni che il gioco concede e che si rivelano parecchio stuzzicanti.
I controlli sono piuttosto intuitivi e la balistica è apprezzabile, anche se più votata alle deflagrazioni dei calibri pesanti rispetto alla precisione di fucili e altre armi di piccolo calibro.
Le prime missioni illustrano a dovere il da farsi e ci si fa le ossa con il giusto divertimento.

Andando avanti la storia (descritta dalla grafica del gioco in semi-realtime) si complica, ma nei livelli però le cose cominciano a farsi ripetitive: se è vero che gli obiettivi offrono qualche variazione, ciò si verifica più sulla carta che non nell'azione vera e propria perché, in pratica, in ogni missione si tratterà di conquistare qualche punto strategico, ordinare i mezzi blindati o i cannoni, poi la contraerea e così via, finchè l'ultimo baluardo nemico non sarà espugnato o l'ultimo avamposto difeso. A togliere quel po' di sale al gameplay sono anche i sistematici rientri continui: anche se verrete abbattuti, infatti, basterà attendere qualche secondo e selezionare un avamposto tra quelli conquistati per riprendere immediatamente da dove (o quasi) si era lasciato il lavoro.
Va da sé che, in questo modo, portare a termine il gioco in single player non richiederà molto tempo. Ci sono si gli obiettivi bonus, ma è più difficile scovarli all'interno dei livelli che non portarli a termine, dopodiché riprenderete in mano la campagna principale raramente.

Entri finalmente il multyplayer
Una volta finita la modalità principale in single player il divertimento è tutt'altro che finito.
La modalità multyplayer di questo The Outfit è infatti capace di donare longevità al titolo in maniera convincente. Con il classico set di mappe tra cui scegliere, si scende in campo fino a otto giocatori, divisi ovviamente nelle 2 squadre: il solito “alleati vs asse”.
Si possono decidere vari parametri, tra cui il numero di UC a disposizione, l'obiettivo da conseguire per la vittoria ecc...
Si tratta di una modalità sicuramente votata all'azione e al blastaggio più totale, ma basta già trovare avversari (e soprattutto squadre avversarie) navigati per capire che senza un minimo di tattica si verrà annientati in men che non si dica. Così, quando non si è da soli, diventa determinante orchestrare l'azione e dividersi i compiti in maniera adeguata: va deciso chi penserà a costruire le difese, chi andrà all'assalto dei punti di controllo e rientro essenziali, chi verrà messo su di un mezzo costoso perché lo utilizzi in maniera davvero efficace...Ma anche quando si svolge un 2vs2, se chi ci si trova davanti è esperto, bisogna calcolare ogni possibile mossa con la dovuta razionalità e senza perder tempo.

Insomma, sul lungo termine è sicuramente la componente multyplayer quella in grado di regalare ore ed ore di divertimento, anche se c'è un “ma” e di portata non trascurabile. Finalmente sciogliamo il dubbio riguardante le scelte di marketing: ebbene sì, le strategie di marketing possono inficiare la giocabilità di un videogame.
Perché se non si sviluppa un'adeguata community a supporto di un titolo diventa difficile trovare persone con cui giocare, persone che parlino una lingua comune o con le quali ci si possa accordare, discutere e consigliare sulle strategie di gioco, sulle partite da giocare o quelle giocate, insomma, un qualcuno con cui condividere un'esperienza che, mentre in tanti si rivela gratificante, un numero scarso la rende di certo meno appetibile.
Per questo sarebbe bastato uscire qualche tempo prima di GRAW e di altri grossi nomi per richiamare l'attenzione di una buona fetta di pubblico, ansioso di giocare su next gen (e soprattutto LIVE su 360), e dar via al classico circolo vizioso che fa la fortuna di tanti giochi che presentano una buona modalità multyplayer on-line.
A tutt'oggi The Outfit non dispone (purtroppo, e ce ne rammarichiamo, capendone le potenzialità) di una community affezionata che ne tenga alto l'onore ed il prestigio. Ciò mina pesantemente le credenziali del gioco, soprattutto ai parametri giocabilità e longevità.
Per quanto riguarda invece l'aspetto tecnico, il gioco naviga tra alti e bassi. La grafica non è nulla di fantomatico ma svolge bene il suo compito di appagare l'occhio e soprattutto soddisfare gli impeti distruttivi dei giocatori più violenti, dato che la fisica degli edifici, che vanno a pezzi ad ogni colpo fino a crollare, è ben fatta.
Anche i mezzi e le armi sono piuttosto accurati, ma non si può dire altrettanto delle animazioni dei personaggi, piuttosto ripetitive e realistiche solo fino ad un certo punto.
Il sonoro invece presenta degli effetti sonori brillanti, un parlato nitido (anche se tradotto solo mediante sottotitoli) e una colonna sonora che ben si adatta alle atmosfere evocate dal gioco.

Insomma il prodotto è discretamente confezionato sotto ogni aspetto, capace di divertire grazie alla sua originalità e ad un gameplay di facile apprendimento ma è stato tarpato sulla lunga distanza da una promozione fallace e una scelta del periodo d'uscita nei negozi infelice.
Chissà che non abbiano imparato la lezione, per un eventuale secondo capitolo.
The Outfit - Immagine 8
The Outfit - Immagine 9
The Outfit - Immagine 10
7,5
The Outfit è arrivato tardi sugli schermi HD dei possessori della console next gen di Microsoft. Lo hanno preceduto titoli di calibro ben maggiore (ad esempio GRAW) che hanno distolto l'attenzione dalle potenzialità di questo titolo che, se adeguatamente supportato da un buon numero di giocatori rintracciabili sul LIVE, avrebbe potuto regalare non poche soddisfazioni. Allo stato attuale è invece difficile trovare un buon numero di possessori del titolo disposti come voi a rendergli giustizia e a prolungarne la permanenza sul tray della 360 per molto tempo oltre il completamento della campagna in single player, tra l'altro poco longeva. Se lo trovate a buon prezzo è comunque un titolo capace di divertire e regalare un discreto numero di ore di gioco spensierato. In tal caso una capatina sul LIVE ogni tanto fatecela comunque, non si sa mai...
voto grafica7
voto sonoro7
voto gameplay7,5
voto durata6,5
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