Tiscali

Recensione The Matrix: path of Neo

Pillola rossa o blu?
Gabriele Cazzulini Di Gabriele Cazzulini(28 novembre 2005)
LO STRANO CASO DEL DOTTOR BIT E DEL SIGNOR BYTE
Interminabili filiere di bit si ritorcono in mostruosi tentacoli che avvolgono e stritolano, come catene, inconsci esseri umani ridotti a fornitori di elettricità. La colonna sonora sta già martellando “Rock is dead” con tutta la sua pioggia sporca di chitarre elettriche e infangata da rumori arcaici della preistoria industriale. Non è il proemio di Ulisse, ma la fine del mondo, senza nessuna guerra dei mondi. Dominato dalle macchine create per servirlo, l'uomo può ritornare alla libertà solo passando per la distruzione del mondo – finto – in cui vive. Trovare la via non basta. Ci vuole l'Eletto, l'Uno, che smascheri lo scheletro della matrice spezzando le catene di byte – Ulisse, Spartaco, Annibale, alla lunga schiera degli eroi se ne aggiunge uno nuovo...Neo!

La via di Neo conduce alla scoperta e alla dissoluzione della matrice. E' quello che sta per fare anche Gamesurf con questo titolo tutto dedicato a Neo: penetrare nel suo codice per sviscerarne ogni bit – e smascherarne ogni inganno. Dottor Jeckyl e Mr Hyde è solo un vecchio caso risolto. Ora c'è di più. Cos'è reale? Morpheus ha la risposta. Cos'è il gioco? Ora è Gamesurf a rispondere. Pillola rossa!
The Matrix: path of Neo - Immagine 1
The Matrix: path of Neo - Immagine 2
The Matrix: path of Neo - Immagine 3
LA VIA DEL GIOCO
La matrice adora le realtà convenzionali – pagare le tasse, andare al lavoro, uscire la sera con gli amici. Anche questo gioco segue la via della normalità, offrendo un unico personaggio, tanti livelli sequenziali, punti critici, potenziamenti, tante armi e tanti stili di combattimento. Buono. Alternanza tra film e gioco per accompagnare il giocatore attraverso i momenti più intensi della trilogia filmica. Coinvolgente. Se però sbagli, torni indietro. Deprimente. Vai avanti così fino alla meta finale, raccogliendo armi, sconfiggendo poliziotti, liberando amici, ogni volta un colpo alla matrice. E poi?

GIOCABILITA': UNA VIA IN CODA
Per tradurre in emozioni questo pandemonio di pixel in estasi dionisiaca è necessario fornire una buona giocabilità sostenuta da un efficace sistema di controllo. Questo è ciò che si legge sulla carta, dei buoni propositi. Ma la grigia realtà quotidiana giocabilità e controllo cambiano i loro aggettivi, con un'efficace giocabilità appesantita da un pessimo sistema di controllo. Puff! Disincanto? Il ramadan è finito ma è troppo presto per la quaresima. Nel mezzo ci sta un divertimento genuino che scivola sul rozzo, un coinvolgimento che precipita livello dopo livello come un aereo in ammaraggio, e una propensione a continuare tirata più dal fascino cinematografico che non sospinta dal gioco stesso. Cinque livelli di un tutorial davvero esaustivo, quasi un corso rallentato di tecniche di sopravvivenza nell'epoca della matrice; una caterva di livelli negli storici scenari della trilogia; personaggi scrupolosamente fedeli alla pellicola; potenziamenti continui che mantengono vivo il desiderio di frequentare Neo. Ma dopo questo caldo effluvio, la pratica di gioco è una doccia fredda. Checkpoint distribuiti in maniera asimmetrica e conseguente impossibilità di salvare la partita quando si vuole; potenziamenti belli da immaginare ma quasi inutili a fini pratici; ostacoli ambientali su cui si sbatte puntualmente il grugno di Neo prima di superarli al terzo-quarto tentativo. Istigazione al reato di lancio di Xbox dalla finestra.
The Matrix: path of Neo - Immagine 5
The Matrix: path of Neo - Immagine 6
The Matrix: path of Neo - Immagine 7
Ogni livello presenta un punto focale in cui si concentra l'intensità e la difficoltà, un punto che però spesso si rovescia in un buco nero in cui precipita il divertimento. Se poi si fallisce il momento critico, allora il livello ricomincia da capo. Viva la frustrazione. Prima del gioco, è consigliabile assumere una pastiglia (né rossa, né blu) di ottusità per sopportare la stupidità delle missioni; leggere attentamente le istruzioni, se ne sconsiglia l'uso a giocatori con quoziente di intelligenza sopra la media; prego disattivare ogni facoltà razionale che potrebbe interferire con il sussulto edonistico dell'uomo di Neanderthal. Benvenuti a bordo di path of Neo!

GRAFICA: ATTENZIONE PRECIPIZIO!
Voto più per lo stile e il design di alcuni scenari, per gli sprazzi di effetti cromatici e i giochi di luce; voto meno per i personaggi, afflitti da disarticolazione nei movimenti, tra il goffo e il ridicolo, e una struttura grafica spesso approssimativa e grossolana. Come dire: un cappotto di modesta fattura con toppe su cui sono ricucite stoffe di alto pregio. Perché non si è fatto il contrario? Misteri della matrice. Eppure alcuni livelli “mitologici” sono impressionanti, come lo è l'instabilità del frame-rate, sul quale è meglio apporre la targhetta “fallimento in corso”. Per non parlare della telecamera il cui controllo a mezzadria tra giocatore e gioco produce seri inconvenienti alla giocabilità. Oltre a controllare Neo, bisogna sempre controllare il controllo della telecamera. Provare per credere – anzi per dare di stomaco dopo la quarta giravolta da ottovolante. Alternando spezzoni di trilogia filmica a fasi di gioco, la grafica di Matrix tenta di costruire quel ponte di continuità tra film e gioco. Ma con un titolo come Matrix è difficile evitare che questo ponte si trasformi in un piano inclinato dove la qualità grafica scivoli rapidamente verso bassi livelli. Se anche la matrice ha i suoi bug, figuriamoci il suo gioco!

CONTROLLO: VOGLIO LA PILLOLA BLU!
C'è una premessa da fare. Questo matrix trasmette la brutale sensazione di essere seduti su una cassa di dinamite che sta per far esplodere tutta la sua carica d'azione sfrenata. L'azione non è però quella convenzionale, programmata secondo mosse da copione. E' invece quella frenetica come una raffica di pallottole scaricate con la cattiveria di un videogiocatore a cui si è bloccato il pc. Stop. Inserendo lo slow motion, in gergo italico: la moviolona, nei movimenti di Neo, emerge un quadro sconsolante. Le combinazioni sono amplissime come i canditi di un panettone natalizio; ma la loro messa in atto può risultare dura come un torrone. Lasciando l'appetito a sollazzarsi con i dolciumi natalizi, le mani sul controller vivono la distanza tra abbondanti schemi di combattimento, ampi generi di mosse e colpi ad effetto, e la loro concreta attuazione. Ma non finisce qui, purtroppo. Anche acquisendo una certa dimestichezza nel destreggiarsi col sistema di controllo, non è automatico che la traduzione dei comandi in movimenti sia fedele ed efficace. Spesso si registra un certo “lag” nella risposta di Neo, altre volte invece le azioni sono amplificate, con non trascurabili rischi per la riuscita del gioco. Cadere nel vuoto, afferrare il vuoto, sbandare nel vuoto: non ci siamo. Problemi di cibernetica videoludica. Tradotto: brutta grana.
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6,5
Ok: Neo è il simbolo dell'uomo post-moderno, eroe per caso ma scelto dal destino, dotato di poteri sovrumani ma inconsapevole di possederli. Ma le stesse contraddizioni non possono salvare anche “la via di Neo”, un prodotto ad alto tasso di giocabilità spicciola e grafica accattivante ma solo per giocatori di passaggio, incuriositi più dai film che dal gioco in sé. Senza la mano della trilogia che lo sostiene, Matrix cade nel baratro dei difetti grafici e di un sistema di controllo inefficace e mal calibrato. La verità è che questo Matrix avrebbe dovuto essere un gioco ironico e intelligente, quindi spassoso. Niente di apocalittico. Invece la via di Neo è stata dirottata sull'impervio sentiero delle cose in grande – ma grande rischia di essere la sua mediocrità. Le promesse fatte sono eccessive di fronte a premesse tecniche troppo gracili per sostenerle. Dopo gli spaghetti western, ci sarebbero stati bene gli spaghetti all'amatrixiana. Ma il carisma, a quanto pare, non rientra nei software da caricare a bordo della Nabucodonosor!
voto grafica6,5
voto sonoro6
voto gameplay6,5
voto durata6,5