Tiscali

Recensione The Last Guardian

Un omaggio ad una infanzia che non c'è più
Luca Gambino Di Luca Gambino(5 dicembre 2016)
Caro Fumito

Si, lo so, non si dovrebbe iniziare una recensione così, ma dopo aver letto e scritto migliaia di articoli tutti uguali ho sentito il bisogno di cambiare un po' le cose. Fidati. Anche perché il tuo è un gioco talmente particolare che un articolo classico non gli avrebbe reso giustizia. Ma poi, possiamo davvero chiamarlo semplicemente “gioco”?
Capirai già da queste righe, caro Fumito, che The Last Guardian è una di quelle perle rare che meritano di essere giocate, conservate e preservate come dovrebbe accadere solo con le cose più rare. Anzi, dovrebbero essere tramandate anche ai più giovani. Ti dirò di più: è uno di quei giochi che dovrebbero essere giocati con accanto i propri figli. Non importa se giovanissimi o meno, perché il linguaggio che hai usato è talmente universale da poter essere compreso e codificato proprio da tutti. E' strano parlare di linguaggio in un gioco sostanzialmente muto, vero?

Ho sempre pensato che per recensire un gioco si dovesse smontarlo in tutte le sue parti, analizzare nel dettaglio, rimontarle una sull'altra e riguardare il prodotto finito. Ed è proprio quando faccio questo con il tuo gioco che vedo come tutte le componenti siano unite da un filo conduttore talmente forte che permea, unisce e rinsalda tutto quello che scorre sullo schermo. E viene davvero difficile pensare che dietro quelle schermate ci siano “solo” righe di freddo codice. E di giochi ne ho visti tanti.
The Last Guardian - Immagine 8
Ora capite quando dico che Trico è adorabile?
Ed è proprio facendo così che mi sono chiesto qual è stato il punto di partenza, qual è stata l'idea che ti ha spinto a far interagire due cuccioli: uno di uomo e uno di...Trico. Ma poi, vogliamo parlare della genialità di Trico? Un po' un topo, un po' uccello, un po' cane e un po' un gatto. Una meraviglia che prima ha paura di noi, ma poi impara ad ascoltarci, a correre in nostro soccorso, a farsi guidare da noi, a fidarsi. Si, perché il tuo gioco parla di questo: di fiducia, di lealtà, di coraggio e di crescita.

Perché se è vero che esistono i romanzi di formazione il tuo gioco, caro Fumito, è un gioco di formazione. I personaggi sullo schermo crescono e maturano durante il gioco, e noi con loro. Eppure non parlano la stessa lingua, sono profondamente diversi e Trico, volendo, potrebbe sbarazzarsi del ragazzino in un attimo. E invece no, vivono assieme un'avventura meravigliosa aiutandosi, rispettandosi e fidandosi l'uno dell'altro senza riserve. Un meraviglioso messaggio d'amore e di vita.
Fatevi un regalo: giocatelo con i vostri figli.


Fumito, ti sto sviolinando forte, ma il tuo gioco non è perfetto, intendiamoci. Avresti potuto mettere un po' più d'attenzione in alcune animazioni (a proposito, Trico è adorabile), forse un po' di varietà in più non avrebbe guastato e in alcuni momenti Trico riesce a farti davvero innervosire. D'accordo, è un cucciolo e non sempre capisce al primo colpo quelle che sono le intenzioni. Ci sta, ma quando a volte non risponde al ventesimo richiamo, allora capisci che forse c'è qualcosa che non va. Rimediabile, senza problemi.
E comunque grazie, Fumito. Grazie per un'avventura fantastica e grazie per la tua integrità. Sarebbe stato facile dotare il ragazzino di qualche potere particolare per rendere il gioco più spettacolare e più facile per il grande pubblico. Invece no.



Il ragazzino è un ragazzino, non un adulto in miniatura. E' lento, non riesce a saltare in alto, non è particolarmente forte. E' un bambino come tutti. E proprio per questo sei sempre costretto a guardarti intorno, a trovare il giusto pertugio per passare a chiedere spesso l'aiuto del tuo amico pennuto. E grazie anche perché il tuo è un gioco “sciallo”. Non ha ritmi impressionanti, non ci sono nemici che saltano fuori da tutte le parti, non devi correre perché altrimenti “scade il tempo”. Certo, ci sono i momenti in cui devi darti una mossa ma in generale il tuo è un gioco fatto per pensare, osservare, riflettere e ragionare. Una perla incastonata in un mondo decadente ma affascinante, vuoto ma non inquietante.

Insomma, caro Fumito, il tuo è un omaggio ad un'infanzia che forse non c'è non più, un gioco che ne rispetta i limiti fisici ed emotivi ma fornisci anche quella lente che amplifica il valore dell'amicizia e della fiducia, riuscendo a far superare ostacoli che sembrano davvero insormontabili. Chi non capisce questo e si limita a parlare di grafica, sonoro e sistemi di controllo forse non ha capito la vera essenza e il vero valore del tuo prodotto. Prendilo per quello che è: un occasionale compagno di viaggio.

Grazie di tutto, Fumito.
The Last Guardian
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9,5
Fatevi un regalo, giocatelo con i vostri figli, perchè The Last Guardian è un omaggio ad un mondo dell'infanzia che forse non esiste più. Ma al di là di questo, l'opera di Ueda è un'avventura sublime, divertente e che porta in dote diversi spunti di riflessione. Poteva essere fatto meglio? Senza dubbio, perchè a volte la gestione della telecamera e in generale una certa lentezza di Trico riescono a irritare ma è un piccolo prezzo da pagare per vivere un'avventura come quella di The Last Guardian.
voto grafica8
voto sonoro8
voto gameplay9,5
voto durata8,5