Tiscali

Recensione The Hell in Vietnam

Torna una delle guerre più abusate di sempre!
Redazione Gamesurf Di Redazione Gamesurf(7 dicembre 2007)
L’INFERNO,ALL’IMPROVVISO.
Sulla nostra macchina da gioco favorita, le Guerre, si sa, sono all’ordine di giorno. Dalle due Guerre Mondiali, passando per il Vietnam e il Laos (!?), su mondi alieni o sul nostro bistrattato pianeta, motivi per imbracciare fucili, pistole e phaser ne abbiamo avuti a iosa. Da oggi, anche la City Interactive entra nel grande parco delle battaglie simulate, con un titolo che è tutto un programma : The Hell In Vietnam, l’Inferno in Vietnam.
The Hell in Vietnam - Immagine 1
Raramente, ci imbatteremo in location tutto sommato evocative
The Hell in Vietnam - Immagine 2
Inizia la missione : sparare alle gambe o alla testa, avrà il medesimo effetto
The Hell in Vietnam - Immagine 3
Abbiamo rovesciato un caricatore contro questo muro di paglia, senza esito
 
La sanguinosa, orrenda guerra combattuta – e persa, dagli Stati Uniti in un passato non certo remoto, fa da sfondo ad un gioco che, per quanto venduto quasi a prezzo budget, manca di quell’appeal necessario per stimolare l’utente a fare un acquisto, a meno che non si sia dei fanatici – quasi dei feticisti, di tale periodo storico.
Purtroppo, fin dalle primissime battute di gioco, ci si ritrova sgomenti di fronte allo spettacolo offerto dal titolo oggi in esame; pur spremendo al massimo le varie opzioni grafiche e sonore (che sono comunque estremamente limitate), THIV appare da subito un titolo che sembra esser giunto sugli scaffali con almeno quattro anni di ritardo.
Vestiremo i panni di un giovane tenente statunitense, capo di una piccola squadriglia di soldati addestrati ai combattimenti estremi. Gli otto livelli di gioco, comprenderanno diverse location, quali la giungla, la base di Don Dien, la scuola delle forze speciali di Nha Trang, fino ad arrivare nel cuore del “regno” di Ho Chi Min. Questo, ahinoi, è veramente tutto, per quanto concerne la trama della nuova fatica della City Interactive. Il gioco si presenta in una simpatica custodia box in cartone, molto curata nel design. La relativamente breve installazione ci porterà al menù iniziale, dove settare i consueti parametri video, audio, comandi e compagnia bella. A questo punto, inizierà l’Inferno, ma solo per le retine del giocatore; THIV è infatti riassumibile in una parola : “Indecoroso”.
Tutti gli standard attuali sono stati dimenticati, in favore di un gioco che, purtroppo, non ha un solo asso nella manica, ne tanto meno nella mimetica.
The Hell in Vietnam - Immagine 4
The Hell in Vietnam - Immagine 5
Non si può vincere sempre!
The Hell in Vietnam - Immagine 6
Il nostro compagno di squadra, di profilo, mi ricorda qualcuno...!
Graficamente parlando, il “Chrome Engine”, che mosse a suo tempo due giochi dallo stesso nome, ha ormai concluso palesemente il suo ciclo vitale, mostrandosi lento, farraginoso e impreciso. L’intera produzione è avvolta da pesanti fenomeni di clipping, come potrete vedere voi stessi dalle foto qui in giro. Peculiarità di tali fenomeni di penetrazione, è però la buffa variabilità delle situazioni che creano : ad esempio, se un soldato nemico si trova dietro ad un muro di paglia, che noi crivelleremo con il nostro arsenale, otterremo solo dei divertenti buchini sulla superficie. Di contro, se il Charlie di turno decide, per qualche motivo che “OH!Un soldato nemico!Meglio SpaLaLe subito!”, sempre attraverso lo stesso muro, è possibilissimo che i suoi colpi lo attraversino, magari però senza centrare il bersaglio – cioè noi.
 
Questo, per sottolineare che, oltre alla compenetrazione sfrenata dei pochi poligoni disponibili, c’e’ da registrare anche una Intelligenza Artificiale degna di geco ubriaco, tanto per i nemici, quanto per la nostra squadra.
Se dentro di noi vive lo spirito di un perfetto guastatore, meglio metterlo a riposo durante le sessioni a “The Hell In Vietnam”: l’interazione con l’ambiente è pressoché assente, il che si traduce con vetri che non si rompono, piante che non si muovono e, dulcis in fundo, con la presenza di muri invisibili che ci costringeranno a seguire il percorso scelto per noi dai programmatori.
Sul fronte audio, non andiamo meglio : la localizzazione in Italiano è poco ispirata, e le musiche non paiono adatte all’atmosfera di gioco. Sorvoliamo sui soundfx, fin troppo simili ai beep della scheda madre.
Si segnala, in ultimo, la totale mancanza di qualsiasi supporto multigiocatore.
 
The Hell in Vietnam - Immagine 7
In una sola foto, clipping e imperfezioni fisiche a go-go
The Hell in Vietnam - Immagine 8
Sovente, i nostri amici si incastreranno letteralmente negli oggetti dello scenario.
The Hell in Vietnam - Immagine 9
Il fucile spunta direttamente dal braccio del nostro avversario.
4
Davvero uno strano titolo, quello proposto da City Interactive. Al di la del prezzo budget (o quasi:Sacred costa meno!), non abbiamo trovato un valido motivo per consigliare questo prodotto, che soffre di una grafica antiquata, di un comparto audio insufficiente e di una trama inconsistente. Un vero peccato, perché sicuramente, si poteva fare qualcosa in più.
voto grafica4
voto sonoro4
voto gameplay3,5
voto durata4
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