Ulteriori aggiunte sono state fatte alla modalità online del gioco, nella quale ci viene ora permesso di offrire in dono regali proprio come se ci trovassimo in una qualsiasi partita in singolo; protagonisti dei nostri scontri i borghi dell'Europa tardo-medioevale, ai quali PdME aggiunge 4 nuovi scenari: la Lega Anseatica (protagonista della modalità Storia), la produttiva Gran Bretagna, le fredde regioni del Mare del Nord (che riteniamo un aggiunta fondamentale, data la natura spiccatamente marittima delle nuove introduzioni al gameplay) e della Pomerania.
L'esperienza complessiva di gioco risente così di un ampio respiro territoriale, e si configura ampliamente rigiocabile: in questo capitolo la Modalità Storia, contornata da un ottimo tutorial, introduce il giocatore in delle meccaniche di gioco raffinate e mai troppo dispersive, che si lasciano con piacere andare a situazioni ironiche e divertenti; ci sembra, in alcuni frangenti, di rivedere quello che Startopia è stato per i gestionali tempo fa: un modo fantastico di introdurre chi è completamente a digiuno del genere, e il paragone ci appare quantomeno azzeccato nonostante il gioco, dal punto di vista tecnico, non sia decisamente all'altezza: dopo tante dissertazioni tutto sommato positive,difatti, arriva lo spettro nero di ogni gestionale, l'aspetto grafico.
Che ci si trovi nelle innevate lande di qualche città del Nord o nelle ridenti terre anseatiche, l'engine di PdME mostra evidenti limiti, che si materializzano in una resa grafica complessiva molto pesante, per quanto gli interni degli edifici piuttosto ben curati e gli sgargianti vestiti, che decorano dal più basso dei contadini al più altezzoso dei nobili, ci abbiano più di una volta catturato. Il problema principale è che il gioco, pur non superando graficamente altri titoli della stessa schiera (Anno 1701 in primis) stenta a girare su configurazioni ritenute di livello medio (per ulteriori dissertazioni tecniche vi rimandiamo alla scheda hardware) e si perde dietro problemi di slittamento dei personaggi e di compenetrazione tra poligoni. Non è niente di insuperabile, considerato che ora gran parte dei problemi che affliggevano l'esperienza prettamente gestionale sono stati eliminati: niente improvvisi crash o abbandoni in massa dell'assemblea da parte di elettori “fantasma”, come accadeva nel The Guild2 liscio.
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Nel complesso ci troviamo di fronte ad un ottimo titolo: chi vi scrive, per esperienza, sa che ai gestionali bastano dieci minuti per sfiancare anche il più determinato dei manager: non è così per PdME; una certa vena di ironia traspare spesso da situazioni che, a conti fatti, dovrebbero essere noiosissime da affrontare in un videogioco, mentre il gioco offre un ventaglio di possibilità così ampio da accontentare tutti: aspiranti imprenditori, politici in erba, pirati e criminali di ogni risma, o semplicemente aspiranti fondatori di dinastie destinate a vincere l'effetto distruttivo del tempo, che tutto cancella e tutto fossilizza nell'indeterminato e nel vago. Qualunque sia il vostro scopo, sappiate che PdME è il miglior modo di affacciarsi ai gestionali, storici o sociali che dir si voglia.



