Se l'italico gioco eredita molti pregi dai precursori LucasArts, non è però immune da alcuni difetti tipici del genere: le vicende sono certamente comiche, ma l'eccessiva demenzialità è, a volte, un deciso ostacolo per la risoluzione di alcuni enigmi e ben presto nell'inventario andranno a trovare posto forse troppi oggetti contemporaneamente... Visto che il tempo è passato, i meno allenati alle avventure grafiche potrebbero trovare più di un intoppo, che rappresenta poi l'incubo di ogni fan di questo genere di giochi: già in titoli come Zak McKraken o Maniac Mansion non era raro bloccarsi a lungo su situazioni ed enigmi apparentemente insormontabili, ma la cui risoluzione era spesso condizionata da un nesso "poco logico" che sfuggiva o dal mancato avvistamento di un oggetto, magari dimenticato in una delle precedenti locazioni. Attenzione soprattutto a quest'ultimo caso, perché lo schermo del Game Boy Color è piccolo e il sistema di segnalazione adottato dal gioco non è molto appariscente (per usare un eufemismo)
Se resisterete alla tentazione di andare a caso e combinare oggetti con ogni cosa che vedrete su schermo (metodo più dannoso che utile) vi ritroverete fra le mani un'avventura dalla difficoltà ben calibrata, forse con qualche piccolo passaggio frustrante, ma che saprà accompagnarvi per un periodo più che soddisfacente