L'ingresso nel mondo di Shivering Isles non si può dimenticare. Peccato per l'immagine, che non riesce a trasmettere la bellezza dell'effetto creato da queste farfalle in movimento!
Ogni angolo delle isole potrebbe riservarci malsani acquitrini, alberi contorti dall'umidità, oppure boschi di funghi tanto alti da sfidare gli dei, mentre i centri abitati fonderanno stili differenti creando confusione, ma al tempo stesso, una sorta di equilibrio. La pallete utilizzata per colorare le isole differirà radicalmente a seconda della zona che decideremo di visitare, a Mania saranno le tonalità calde ed i colori eccessivamente saturi ad ipnotizzarci, mentre a Demenza, le tonalità spente e “malate” ci faranno desiderare fortemente di essere altrove. Il tutto è stato confezionato con cura certosina, e l'immaginifico risultato finale contrasta apertamente con i bucolici paesaggi all'acquerello di Tamriel che, dobbiamo dirlo, avevano finito per annoiare ben più di un giocatore.
Questo gigantesco ciclope è il figlio del nostro eccentrico datore di lavoro; solo sconfiggendolo avremo accesso a Mania e Demenza!
Questa varietà visiva si ripercuoterà anche sul carattere dei personaggi non giocanti, e quindi sui deliranti dialoghi che potremo intessere con essi, sulla qualità dell'equipaggiamento e sulla natura del bestiario implementato, ricco di mostri interessati dalle resistenze debolezze più stravaganti. Molti dei compiti che ci verranno assegnati sulle isole prevederanno infine più vie risolutive, ed il giocatore si troverà spesso nella condizione di scegliere quella che preferisce tra diverse varianti, che esuleranno da concetti fondamentali come quello di bene o di male.
Questo espediente dovrebbe rinfrescare un gameplay che non ha subito alcuna variazione nella sua struttura di base e che, per quanto buono, aveva suscitato qualche perplessità subito dopo la pubblicazione del gioco. Naturalmente non abbiamo niente di nuovo da segnale anche sotto il profilo tecnico; l'Aurora Engine non è stato modificato di una virgola, anche se le nuove ambientazioni hanno evidenziato la maggior esperienza che il team di sviluppo ha accumulato con gli strumenti di editing. La localizzazione nella nostra lingua dei soli testi a schermo, infine, ci è sembrata più che buona, un risultato per niente scontato considerando il tono generale delle conversazioni.
“The Elder Scrolls IV: Shivering Isles” è in definitiva un ottima espansione, che non modifica una giocabilità collaudata e largamente apprezzata, concentrandosi sulla quantità e la qualità dei contenuti proposti. Qualcuno potrebbe storcere il naso, ma questo è, ed a noi basta; lo stile con cui sono state rappresentate le isole e la natura di personaggi e quest, ci hanno convinto che, a differenza di altre occasioni, non ci troviamo di fronte ad una semplice operazione commerciale, ma ad un espansione voluta e ragionata, che completa degnamente un titolo importante come “Oblivion”.
La misteriosa minaccia esterna che interessa le isole si concretizzerà in questi spigolosi cavalieri dell'ordine!
8
Sfruttando la scia della nuova “game of the year edition”, Ubisoft propone un DVD che farà felici tutti coloro che non hanno voluto \ potuto aggiornare la propria copia di “The Elder Scrolls IV: Oblivion” dal Market Place di Xbox Live. La qualità e la quantità dei contenuti proposti in questa espansione vale sicuramente la spesa che, considerando la presenza dell'ottimo pacchetto aggiuntivo “Knigths of the Nine”, risulta persino più contenuta di quanto proposto dal servizio di digital delivery di Microsoft. “The Elder Scrolls IV: Shivering Isles” non propone nulla di veramente nuovo, ma un “more of the same” di sicuro successo, che riafferma con forza la formula del titolo originale. Se avete abbandonato le terre di Tamriel, ma sentite il bisogno di tornarci, “The Elder Scrolls IV: Shivering Isles” è la scusa che stavate aspettando!



