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Recensione The Club

La prima regola di "The Club" è di non parlare mai di "The Club"!
Alessandro Cossu Di Alessandro Cossu(5 marzo 2008)
Una delle pellicole entrate maggiormente nell'immaginario collettivo, grazie all'interpretazione magistrale di Edward Norton e Brad Pitt, risponde al nome di "Fight Club". La pellicola del 1999, raccontava - a grandi linee, di un club per lottatori dove ci si poteva ammazzare di botte in malo modo per sfogarsi dalle quotidiane frustrazioni. Ovviamente, dietro al film c'era e c'e' molto di più : in questa sede, però, parlando di videogiochi, il parallelo con "The Club" della Bizarre Creations è quanto meno d'obbligo. La trama dell'ultima fatica patrocinata da Sega, può essere riassunta in poche parole e scoprirete che le affinità con il film citato qualche riga fa sono molte.
"The Club" è una associazione di riccastri annoiati e moralmente instabili, che hanno deciso di mettere in piedi la loro personale rivisitazione di "Running Man" - altra immancabile citazione cinematografica.

Questo significa che, dopo aver raccolto il peggio del peggio dalle strade - il che significa reietti, criminali, balordi di vario genere e natura ed altre amenità, ci si diverte a sbatterli in delle arene metropolitane,armati fino ai denti, con il solo scopo di uccidersi nei modi più fantasiosi, fino al termine del livello. Otto, sono i partecipanti più o meno costretti a cimentarsi nell'impresa, contro un nugulo di avversari sparsi in acciaierie, metropolitane, ed altre locations urbane. Saremo liberi di impersonare ognuno degli otto protagonisti che, sulla carta, vantano peculiarità uniche ma che, ai fini del gameplay, possiamo riassumere in maggiore velocità, o maggiore resistenza ai colpi. Inoltre, uno degli otto personaggi si sbloccherà dopo aver chiuso con successo quattro tornei, e l'ultimo, invece, sarà disponibile solo dopo aver terminato il gioco.

Il modo per vincere ogni "evento" è piuttosto semplice : uccidere tutti gli avversari presenti nel livello (anche se questo non è del tutto esatto, poi vedremo perchè, ndAleNet)e arrivare sani e salvi alla fine, possibilmente dopo aver accumulato punti a iosa.

I punti si ottengono in base al quantitativo di omicidi compiuti prima di arrivare alla porta che chiude l'arena dove ci troviamo e, soprattutto, grazie al modo in cui uccideremo gli avversari. Un colpo preciso alla testa vale di più di tre colpi nel petto e, magari, sfondare una porta, “capriolarsi” come un ginnasta alle olimpiadi in una stanza e uccidere con un colpo solo tutti i presenti, farà salire non poco il nostro punteggio globale. La sequenza appena descritta - che è solo un esempio di quanto è possibile fare in “The Club”, nel gioco prende il nome di “Combo”. Infilare più combo una di seguito all'altra, in rapidissima successione (un countdown ci segnalerà quanto tempo abbiamo per eseguirle) farà raddoppiare, triplicare e alla via così, i punti ottenuti fino a quel momento.

Un altro sistema per ottenere punti è quello di scovare, in ogni area, degli appositi cartelloni a forma di teschio ed abbatterli con la nostra arma; ci sono anche degli speciali cartelli verdi da tirar giù a fucilate, che ci faranno ottenere punti & tempo per realizzare nuove combinazioni di mosse.
Ogni volta che termineremo un livello, questo diverrà “rigiocabile” in scontri singoli - ovvero, al di fuori del Torneo con il quale inizialmente dobbiamo necessariamente cimentarci - con modalità differenti. Ad esempio, nella modalità “Sprint”, saremo chiamati a chiudere il percorso in un paio di minuti, massacrando tutto quello che si muove a schermo, ottenendo il massimo punteggio disponibile e scalare così la classifica degli assassini di “The Club”.
 
Nella modalità “Sopravvivenza” (Survivor), di contro, dovremo resistere a continui assalti da parte di decine e decine di avversari che pioveranno da ogni parte “come chicchi di riso al matrimonio del diavolo” (citazione da...?), per un tempo variabile fra i sessanta secondi e i tre minuti.
Dalle modalità di combattimento alle locations disponibili, il passo è breve. Alcune, come ad esempio quelle che riproducono Venezia, sono impressionanti per livello di dettaglio e, soprattutto, per il grado di distruzione che potremo infliggere all'ambiente circostante. Fa da contraltare il livello ambientato nell'acciaieria, dove l'interazione con l'ambiente è desolatamente prossima allo zero. In ogni caso, l'azione di gioco è talmente frenetica, che ci sarà davvero poco tempo per ammirare i panorami, o per accorgersi che non c'e' la benché minima libertà di azione.

“The Club”, è impostato come la vecchia scuola degli sparatutto ha imposto a questo filone per anni : andare dal punto “A” al punto “B”, senza potersi permettere nessuna variazione, nessun colpo di testa, nessuna libertà. Certo, non mancano piccole aeree segrete zeppe di armi e munizioni, ma ci si va, letteralmente, a sbattere contro, senza dover minimamente esplorare la mappa.

Parlando di armi e munizioni, avremo la possibilità di seminare morte e distruzione con i classici strumenti triti e ritriti : pistole, granate, fucili, mitragliatori, un lanciarazzi, una minigun, e poco altro, per un totale di quindici armi diverse. Sparare con un mitra anziché con un fucile, cambia comunque poco, sia a livello di appeal, quanto a livello di danni inferti, in ciascuno dei quattro livelli di difficoltà disponibili (due dei quali,”i più duri”, sbloccabili col proseguo del gioco).

Il titolo oggi sotto esame è ben votato al comparto multigiocatore, anche se al momento i server sono ancora piuttosto vuoti; ci si potrà sfidare fino a otto giocatori sulla Grande Rete, nelle medesime arene - o porzioni di esse, viste nel gioco in singolo. La più interessante feature del gioco online è la modalità “Sparatoria”, grazie alla quale ogni giocatore potrà creare il proprio torneo, decidendo quali e quante armi saranno disponibili, le combo ottenibili, i “teschi” presenti, ed ogni altro aspetto peculiare del match.

Sul piano strettamente tecnico, possiamo affermare che, graficamente, “The Club” vanta un frame rate piuttosto stabile, al prezzo di uno spettacolo visivo un gradino e mezzo sotto lo standard, anche su televisori in alta definizione. L'audio è praticamente inesistente : il doppiaggio in Italiano si riduce a poche frasi ripetute fino allo stremo, mentre i sound fx non brillano ne per varietà, ne per realizzazione. Più che buone, invece, le musiche, rullanti, invasive e decisamente coinvolgenti.
Prima di leggere il commento finale, si ricorda a tutti che, dato un certo grado di violenza, il gioco non pare adatto alle fasce d'utenza più giovani.


7
Uno sparatutto vecchia scuola, senza fronzoli, immediato, che punta diretto alla mano che tiene il pad, forzandola a sparare continuamente. Forse, chi ama i giochi con un briciolo di trama e qualche lieve variante nel Gameplay, non troverà molti motivi per giocare al titolo patrocinato da Sega. Ma chiunque sia in cerca di uno sparatutto violento, adrenalinico, immediato, che bada poco al contorno per concentrarsi sull'Azione, troverà in "The Club" il suo Campione (fa anche rima!).
voto grafica6
voto sonoro6
voto gameplay6,5
voto durata6
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