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Recensione Sword Art Online: Hollow Realization

Gli eroi di SAO alle prese con un nuovo MMORPG
Tommaso Alisonno Di Tommaso Alisonno(18 novembre 2016)
E' passato un po' di tempo da quanto Kirito e i suoi amici son riusciti a fuggire dal mondo virtuale di Aincrad e dal MMORPG Sword Art Online. L'avventura mortale che li aveva intrappolati è ormai solo un ricordo e la società produttrice del casco Full Dive ha adesso realizzato un nuovo modello, assolutamente sicuro per l'utente. E' anche in uscita un nuovo MMORPG, ancora più realistico del precedente, dal titolo Sword Art: Origin, a cui Kirito, Asuna e tutti gli altri amici sono stati invitati in qualità di beta-tester. Tutto sembra procedere per il meglio verso il lancio del gioco, finché il gruppo non incontra uno strano NPC apparentemente senza storia a cui danno il nome di Premiere. Si tratta solo di un bug, o c'è qualcos'altro sotto? E chi ha mandato a Kirito una mail con su scritto: “Sono di nuovo su Aincrad”?
Sword Art Online: Hollow Realization
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Per chi non lo sapesse, Sword Art Online nasce come serie Manga/Anime ambientata all'interno di un futuristico MMORPG a cui poi hanno fatto seguito vari JRPG. Hollow Realization prosegue la saga con un nuovo capitolo che è legato ai precedenti per il solo fatto di proporre gli stessi personaggi: il fatto che ci si ritrovi in un mondo totalmente nuovo, quello di Ainground, e si riparta dal primo livello è garanzia sufficiente del fatto che la vicenda sia per il resto slegata dai predecessori.

I fan della saga saranno lieti di rincontrare i volti noti, compresi personaggi come Sinon, Philia e Yuuki che sono stati introdotti proprio nei videogiochi, mentre i neofiti potranno semplicemente considerarli come un gruppo di amici che partecipa alla Beta di un nuovo MMORPG. Su ciascuno, comunque, il gioco fornisce le informazioni fondamentali tra i vari dialoghi. Il giocatore sarà comunque chiamato a interpretare il ruolo di Kirito: all'inizio sarà disponibile l'editor in cui inserire nome del personaggio e scegliere sesso, voce da battaglia e aspetto fisico, ma nei dialoghi e nei filmati sarà sempre il “solito” Kirito a fare da protagonista.

Rimarrà invece a voi la possibilità di scegliere come far crescere il vostro alter-ego: il sistema infatti non prevede la presenza di “classi” e chiunque può utilizzare qualsiasi arma; sarà però necessario accumularne competenza e punti-abilità se si vorranno sbloccare le forme di attacco più avanzate. Il gioco prevede un sistema action in cui un tasto effettua le combo di base, uno permette di saltare, uno di parare e uno di utilizzare un'abilità speciale pre-impostata; agendo sul touchpad frontale è inoltre possibile aprire il menù personalizzabile “a tavolozza” in cui trovano posto tutte le altre abilità. La schivata conclude l'elenco delle azioni disponibili.
Oltre a queste, tenendo premuto il tasto L1 è possibile aprire il menù dei comandi per il party: oltre al vostro Kirito potrete infatti contare sulla presenza di altri tre personaggi scelti tra gli amici storici del protagonista – Asuna, Avil, Leifa eccetera – o tra quelli che potrete incontrare nel gioco, anche se tutti invariabilmente guidati dall'IA. Quello che voi potrete fare è chiedere loro di volta in volta di compiere determinate azioni – come curarsi, scambiarsi sulla prima fila o usare abilità d'attacco – e complimentarvi per il tempismo, migliorando così le prestazioni dei compagni.

Il “sistema relazionale” realizzato dagli sviluppatori permette infatti di rafforzare determinate caratteristiche e “attitudini” degli altri personaggi in funzione di quanto voi, nei panni di Kirito, vi congratulerete delle loro azioni. Sarà inoltre possibile spendere del tempo con gli amici a passeggio per la città, magari fermandosi al bar o al ristorante e chiacchierando del più e del meno, fino a potersi tenere per mano, prendere in braccio e portare in camera… a chiacchierare ancora, sdraiati a letto (è un PEGI 12, che vi aspettavate?!?).

Il gioco prevede un'ambientazione veramente molto vasta, tale da poter effettivamente rivaleggiare con un MMORPG, divisa in aree con un boss finale da affrontare in “raid”, ossia insieme ad altri gruppi di personaggi “giocanti”. Contemporaneamente con il progressivo sblocco delle aree di gioco si renderanno disponibili le varie missioni, siano esse secondarie o legate alla trama principale. In questo senso il gioco non brilla per varietà: le missioni sono sempre di tipo “raggiungi un luogo”, “uccidi tot mostri”, “recupera tot oggetti”, nelle varie combinazioni.
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Ecco l'editor del nostro Kirito - in questo caso una Kiritachan
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Kirito avrà il suo aspetto tradizionale durante filmati e dialoghi
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La misteriosa Premiere
Appositi indicatori sulla mappa ci guideranno verso gli obiettivi, sebbene a volte questi ci “tradiranno” per obbligarci ad esplorare e ad individuare in prima persona il luogo giusto in cui recarci: in teoria le indicazioni dovrebbero guidarci a colpo sicuro, ma talvolta può capitare che il bersaglio non sia immediatamente visibile e quando questo avviene si rischia di perdere diverso tempo (anche ore) girovagando a vuoto. A queste si accostano le missioni di “relazione”, che in realtà risultano essere lunghi dialoghi e siparietti in compagnia degli altri personaggi utili a rafforzare i rapporti.

Tecnicamente il gioco presenta ambienti decisamente vasti, ben realizzati e ricchi di elementi, ma in generale l'hardware di PS4 appare sacrificato, soprattutto quando si entra nel dettaglio di modelli e texture. L'illuminazione fa un limitato uso della tecnologia Cel-Shading in modo da rendere alcuni dettagli, come visi e capigliature, maggiormente simili all'anime. Il risultato è discreto sebbene, come s'è detto, “sacrificato”. Molto buone le musiche e gli effetti sonori, così come i doppiaggi, interamente in lingua Giapponese; i testi sono interamente tradotti in Italiano e assolutamente chiarissimi.

A proposito di testi, c'è da dire che ancora una volta gli sviluppatori hanno inserito nel gioco una mole di dialoghi e siparietti decisamente imponente, forse anche troppo, tanto da poter essere addirittura invadente. La critica, se tale dev'essere, non va tanto ai dialoghi legati alla trama quanto a quelli di assoluto fan service: a volte vorreste solo gettarvi all'avventura invece che essere essere coinvolti in un turbinio di sorrisi e smancerie. Fortunatamente, i dialoghi sono “accelerabili” se proprio non vi interessa seguirli, ma ovviamente così la componente narrativa tanto cara ai fan della saga viene a decadere.
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Il primo boss non si scorda mai
Il gioco offre anche una componente multiplayer: fino a 4 giocatori possono ritrovarsi in apposite lobby e andare all'avventura insieme, tagliando via trama principale e siparietti di contorno e portandosi appresso ciascuno un altro personaggio. Per quanto la modalità funzioni abbastanza bene e permetta di ripetere determinati scontri-boss a varie difficoltà insieme a giocatori umani, di fatto rimane una costola della principale modalità di gioco, ossia il single player.

Il mondo di gioco è comunque molto ma molto vasto, degno di un autentico MMORPG e tenuto sufficientemente “in vita” dai Personaggi finti-giocanti che vi daranno anche delle quest in base a quanto stringerete amicizia con loro. Le ore di gioco sono pertanto veramente numerose, a patto di riuscire a digerire una non indifferente ripetitività di fondo legata, come s'è detto, alla natura delle missioni. In conclusione, SOA: HR è un gioco gradevole e longevo che non mancherà di appassionare i fan della saga ma che, essendo indipendente, potrà divertire anche chi ne è digiuno.
7,5
Hollow Realization propone una nuova avventura ai protagonisti di Sword Art Online dando un colpo di spugna alle loro schede-personaggio e offrendoci un mondo totalmente nuovo da visitare ed esplorare. Il sistema di combattimento e di gestione è migliorato rispetto ai capitoli precedenti ed è presente anche una modalità in Multy, anche se non mancano missioni ripetitive e dialoghi interminabili. Imperdibile per i fan, gradevole per gli altri, nel complesso discreto.
voto grafica5,5
voto sonoro8
voto gameplay7
voto durata8,5