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Recensione Supreme Snowboarding

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (23 febbraio 2000)
Una volta configurato in modo ottimale il sistema di controllo e customizzata la risoluzione grafica adattandola alla propria configurazione hardware, colpirà l'immediatezza ed il feeling istantaneo che si verrà a creare tra l'utente e l'alter ego virtuale. La sensazione che permane è quella di realismo estremamente godibile, fisica dinamica più che impeccabile con forti componenti arcade che, lungi dallo scimmiottare lo sport in questione, contribuiranno ad immergere il giocatore nel vivo dell'azione, senza sorta di frustrazione alcuna
Supreme Snowboarding - Immagine 2
Le cadute sono sempre varie e preoccupanti...
Le modalità di competizione a cui prendere parte sono le classiche e canoniche sfide, arcinote ai frequentatori di tavole e neve, in cui fare sfoggio di abilità tecnico-estrose è cosa buona e giusta al fine di ottenere un punteggio non risibile. A tal proposito una sorta di icona sulla sinistra dello schermo fungerà da "calibro" per salti ed evoluzioni di ogni genere: sarà importante, se non fondamentale, calcolare precisamente gli angoli di rotazione e di inclinazione del nostro personaggio, evitando quindi di atterrare su un dosso con la tavola, magari, perpendicolare al terreno. Tutto ciò verrà comunque ampiamente ignorato nella sessione arcade, agevolando di gran lunga l'utente e rendendo giustizia alla definizione "arcade", spesso contaminata o confusa in pseudo-simulazioni (leggi: GP500 o altri)
Scendendo sul piano tecnico, vero ed indiscusso vanto di Supreme Snowboarding, non si può che rimanere basiti dinanzi alla qualità grafica implementata dagli sviluppatori. Sommato all'adrenalina che produrremo sfrecciando a più di 100 chilometri orari tra canaloni, costoni di roccia o saltando per centinaia di metri, attenti a dove e come atterrare, saranno lo stupore e la meraviglia estetica che appanneranno i nostri bulbi oculari. La parte calcolata in tempo reale, i riflessi del sole tra rocce ed alberi, il rumore ruvido della neve sotto i nostri scarponi, cielo e nuvole più che realistici e sfondi montuosi ad impatto fotografico contribuiranno di gran lunga a creare un'atmosfera reale, priva solamente del freddo e dell'aria che rigano il volto. Nelle sessioni notturne di gara la classe e la maestria del team finlandese nei giochi di fonti di luce, poste magari dietro rocce o a guida del tracciato, su bordi o tunnel in cui tuffarsi alla cieca, mostra le sue indubbie qualità tecniche ed estetiche
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