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Recensione Space Race

Andrea Bonino Di Andrea Bonino (9 marzo 2002)
Space Race - Immagine 1
Perché giocarci
Nonostante «Space Race» assomigli più ad una conversione su Ps2 di «Looney Tunes racing» (mancava un racing games della Warner sulla nuova console) che ad un titolo a sé stante, questo episodio risulta convincente, divertente e si farà apprezzare a lungo andare. Essendo un po' povero di emozioni in quanto non riesce a trasmettere il giusto mordente di altri titoli quali Crash team racing, Toy Story racer o Speed Racer, potrebbe risultare poco longevo e già visto. Sia nelle ambientazioni che nella tipologia di gioco. Diciamo che se non avesse avuto come protagonisti i nostri beniamini di sempre sarebbe stato un titolo mediocre, da comprare solo per essere guardato. Invece il tocco di classe è dietro l'angolo, la perla che gli permette di fare il salto di qualità, di non essere confuso o dimenticato nella massa dei mediocri, il marchio di fabbrica che lo rende speciale quanto basta: il techno-color. Questa particolare tecnica di montaggio video è utilizzata dai “cartonisti” nei cortometraggi animati. In poche parole è quello che vediamo durante i cartoni animati in tv. Gli sfondi, le ambientazioni, il background viene reso tridimensionale anche se, di fatto, si tratterebbe di disegni su fogli di carta. Il senso di profondità è reso alla perfezione, l'interattività con il mondo che ci circonda è la caratteristica del techno-color. Il resto lo fa la licenza ufficiale Warner Bros (come già era accaduto con il suo predecessore per Playstation).

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