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Recensione Soldier of Fortune

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (8 settembre 2001)
Ultimamente la lista dei titoli in uscita per Sega Dreamcast assomiglia sempre più a un triste elenco di caduti in battaglia. Giochi attesissimi come Half Life, Commandos 2 e Black & White (solo per citarne alcuni) sono tristemente caduti vittima dei meccanismi commerciali che regolano il mercato e sono scomparsi dal futuro della sfortunata console Sega. Soldier of Fortune sembrava fino a qualche settimana fa destinato a condividere lo stesso triste destino e invece ecco che Ubi Soft, società che dimostra ancora rispetto e attenzione verso gli utenti della console Sega, pubblica finalmente la versione europea di questo famoso sparatutto prodotto da Crave Entertainment e da Ubi Soft stessa
Soldier of Fortune - Immagine 1
Il tutorial del gioco permette di fare subito pratica con i complessi controlli
IL MIO NOME E' JOHN MULLINS
Soldier of Fortune è ambientato in un periodo di tempo immediatamente successivo al termine della guerra fredda tra USA e URSS: in un mondo regolato da nuovi equilibri politici e religiosi possenti organizzazioni militari operano su scala internazionale, intrecciando sin troppo spesso il proprio operato con terribili azioni terroristiche. Per fronteggiare una di queste organizzazioni il governo degli Stati Uniti decide di affidarsi all'abilità di un vero soldato professionista: John Mullins. Nei panni di questo letale mercenario (dall'aspetto non troppo minaccioso, a dire il vero) il giocatore dovrà dunque superare una serie di trenta livelli di azione sparatutto, ambientati sin nei meandri più reconditi e "caldi" del pianeta. Dalla "tranquilla" metropolitana di New York fino a raggiungere i bellicosi territori in Kosovo, per passare poi a una movimentata scampagnata sui monti siberiani e altro ancora, per non smentire il vecchio slogan "Entra nell'esercito, girerai il mondo!"
Il protagonista del gioco non è un personaggio totalmente fittizio, ma è invece basato su un vero mercenario assoldato più volte dal governo USA per svolgere un certo numero di missioni molto delicate, e tra l'altro ha svolto il ruolo di consulente per lo sviluppo del gioco, permettendo l'inserimento in esso di numerosi dettagli estremamente veritieri
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