Nonostante le buone intenzioni dei programmatori, i brevi briefing iniziali prima di ogni missione non aiutano - non troppo,almeno,il giocatore a immedesimarsi nella storia che,oggi come allora,è troppo fragile e sfilacciata per risultare veramente interessante; a tutti gli effetti, si viene sballottati in questo o in quel campo di battaglia senza soluzione di continuità e senza che ci si senta parte di un progetto più grande. Nella pugna, d'altro canto, perdersi o rischiare di non trovare il proprio obiettivo sarà praticamente impossibile, grazie agli onnipresenti indicatori degli obiettivi e di status. In buona sostanza, il gioco prevede quasi sempre l'uccisione a distanza di un numero sempre più elevato di avversari; se è vero che è un crudo piacere veder saltare capocce a profusione per la prima mezz'ora, è altrettanto vero che al trentunesimo minuto di gioco la cosa verrà inevitabilmente a noia. Interessanti,ma non proprio utilissimi, i parametri aggiunti al nostro eroe : frequenza cardiaca, posizione, forza del vento, luce e tutto quanto possa influenzare un tiro a distanza.L'aggiunta di una sorta di bullet-time si è invece rivelata una scelta a dir poco azzeccata : fermare il tempo per pochi attimi si dimostrerà spesso vitale in quanto il nostro sniper-man soffre di tremori diffusi anche quando deve colpire un bersaglio relativemente innocuo a distanze non proprio siderali. A questo quadro non proprio idilliaco,si vada ad aggiungere una IA invero piuttosto altalenante : potremmo in effetti dire che i nostri avversari si dividono in due categorie. Alla prima,appartengono i soldati con facoltà paranormali tali da far invidia a Allison Dubois. Questi individui sono in grado di scoprirci anche nel folto della giungla più impenetrabile, mentre siamo ammantati dal mantello dell'invisibilità di Harry Potter e più silenziosi di una chiesa a Ferragosto. Di contro, alla seconda categoria di nemici, appartengono coloro i quali non si accorgono della nostra presenza neanche se chiediamo loro da accendere, facendo nel contempo un baccano tale che al confronto il carnevale di Rio sembrerebbe una riunione di monaci votati al silenzio. Tali situazioni si sono verificate sia nelle sessioni di mero “cecchinaggio”, sia in quelle - molto gradite per variare un gameplay altrimenti troppo simile a se stesso, dove la cautela abbandona il campo in favore di una azione molto frenetica e decisamente più immediata, in linea con gli FPS alla Call Of Duty,ma senza il carisma della serie appena citata.
Questa sorta di particolare “dualità”, la si riscontra (nonostante l'indiscussa superiorità della versione PC rispetto a quella recensita a suo tempo per la Xbox 360) anche nel comparto grafico. Il Chrome Engine nella sua quarta incarnazione, tirato a lucido per l'occasione, da il meglio di se durante le sessioni che chiameremmo “Sniper-Shot”, portando a video (specialmente alzando al massimo il dettaglio) una foresta lussureggiante,viva e vitale per quanto ammantata,inevitabilmente,da un'aria di già visto e già vissuto. Nelle sezioni che seguono gli stilemi dei più classici FPS,invece,ci si scontra con ambientanzioni spesso scarne e afflitte da numerose pecche,come fenomeni di compenetrazione, gestione delle ombre tutt'altro che ottimale e tutto quel corredo di piccoli difetti che saltano maggiormente all'occhio anche in virtù del fatto che,comunque,il gioco è anzianotto e già all'epoca della sua uscita non era propriamente uno spettacolo, almeno non per le retine bramose e smaliziate dei giocatori su personal computer.
Molti di questi difetti sono in parte attenuati in modalità multiplayer, dove né i picchi di difficoltà né le bizze della IA del gioco possono influire; il titolo City Interactive offre le modalità Deathmatch, Team Deathmatch, e VIP (un giocatore è designato come VIP, il che lo rende un bersaglio più prezioso) e dobbiamo riconoscere che le mappe multi giocatore sono ben strutturate. Peccato per l'assenza di una modalità co-op, in quanto le sessioni FPS sarebbero state molto interessanti da affrontare nei panni di un cecchino e di un soldato d'assalto.
6
Oggi come allora, il titolo patrocinato da City Interactive non ci ha convinto pienamente,nonostante la scritta “Gold”,che campeggia sulla invitante scatola; le poche innovazioni aggiunte non giustificano la riedizione,nonostante il prezzo estremamente competitivo come sempre accade nelle produzioni FX. Indubbiamente, chi vive di pane e colpi sulla lunga distanza, potrebbe passar sopra alle (troppe) magagne evidenziate in fase di recensione; il buon supporto multigiocatore (anche se al momento in cui scriviamo questo articolo,i server sono totalmente vuoti)colma parzialmente tali lacune, ma nel complesso,ci aspettavamo sicuramente qualcosa di meglio...la presenza del MAP PACK e del DLC "Second Strike" potrebbero comunque invogliare i giocatori a provare un titolo venduto decisamente a basso costo.
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5,5
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