Per chi ancora non lo conoscesse, il procione Sly Cooper è l'ultimo discendente di una nota famiglia di maestri ladri. Un gruppo malvagio e geloso dei loro successi, noto anche come il Quintetto Diabolico, decise di porre fine alla sequela di successi della dinastia, uccidendo l'ultimo Cooper ancora in vita e togliendo definitivamente dalla piazza i loro più grandi concorrenti. Eppure, suo figlio era riuscito a scampare in qualche modo al massacro. Finito in orfanotrofio, Sly conosce Bentley e Murray, quelli che un giorno sarebbero diventati rispettivamente la mente e il braccio della banda. Una volta cresciuto, Sly si sente finalmente pronto a vendicare suo padre e a recuperare il Thievius Racoonus, libro di insegnamenti tramandato di Cooper in Cooper, rubato quella stessa notte dal Quintetto Diabolico.Sly Raccoon è un platform classico, con vari livelli collegati tra loro da un mondo centrale ed una progressione piuttosto lineare. Risale effettivamente ad un'epoca in cui il platforming era ancora sinonimo di "Crash" o "Super Mario", senza contaminazioni esterne da altri generi. Si passerà quindi la maggior parte del tempo a saltare, evitare trappole e a sopravvivere durante la faticosa ricerca dell'uscita. A farla da padrone sono sicuramente i personaggi, assolutamente da non sottovalutare, ed una prevedibilità di fondo che - per alcuni - potrebbe benissimo essere un fattore positivo. Lo stile generale da cartone animato e il metodo di racconto è ancora fresco e riuscitissimo, con tavole bidimensionali che non sentono in alcun modo il peso degli anni e cattivoni di turno indubbiamente ricchi di carisma.
Sly 2: Band of Thieves è la naturale evoluzione di quanto visto nel capostipite. Apre al giocatore possibilità quasi infinite grazie a mondi molto più vasti e ad una spruzzata di free-roaming che ha saputo elevare la saga ad un livello totalmente nuovo. L'agilità innata di Sly, unito a città totalmente esplorabili e ad un sistema di missioni simile a quello di GTA, creano una commistione unica che ancora oggi viene emulata da tante grandi saghe, in primis Assassin's Creed e (ovviamente) InFamous. Messo in pericolo da una minaccia dal passato, Sly deve tornare ad imbracciare il fido bastone e - riunita la banda - a tornare in azione. Un maggior numero di dialoghi aiuta a mostrare in modo più incisivo i caratteri dei vari personaggi, delineandoli ad un livello che da una produzione simile raramente ci saremmo aspettati, e diversificando quanto basta l'esperienza per renderla più accattivante della precedente.Sly 3: Honor Among Thieves è invece la summa di tutta l'esperienza acquisita da Sucker Punch nel campo dei free-roaming e della narrazione. Prende tutti gli elementi dei predecessori e li eleva al quadrato, andando a creare un'avventura appassionante, sempre varia e sotto certi aspetti "più dark". Honor Among Thieves va a scavare nel passato del protagonista e della sua famiglia, andando a rivelare tutti gli altarini di una dinastia che - a conti fatti - non sempre si è comportata al meglio con il prossimo. Sly dovrà quindi fare i conti con una minacciosa ombra venuta dal suo passato, pronta a distruggerlo tanto fisicamente quanto psicologicamente, insidiando il seme del dubbio nella sua squadra e cercando di vincere facendo della zizzania e dell'intelligenza il suo principale cavallo di battaglia. Ovviamente, non mancheranno anche spettacolari scontri sul filo del rasoio con quelli che indubbiamente sono gli antagonisti più riusciti dell'intera saga. In Sly 3 non ci si annoia mai e, nonostante una durata leggermente inferiore a quella del predecessore, è con tutta certezza il capitolo più ispirato e divertente della trilogia.
La conversione - che poi è anche il punto focale della recensione - è venuta ottimamente. Dopo alcuni esperimenti poco riusciti, come la trasposizione portatile della trilogia di Jak&Daxter, o anche quella del recentissimo Ratchet, era anche ovvio avvicinarsi a questo porting della Sly Trilogy con un po' di terrore. Fortunatamente, ci si siamo ritrovati davanti ad un lavoro con i fiocchi, capace di emulare (e persino innalzare) l'opera originaria. Il simpatico procione dà quindi il meglio di sè anche su PSVita, anche grazie ad un sistema a missioni "mordi e fuggi" che ben si adatta alla console portatile. Ovviamente, se avete già comprato la Collection tempo addietro, troverete davvero poco di nuovo o stimolante.
8,5
Prova superata per Sly anche su PSVita. La conversione è riuscita ottimamente e, nonostante il peso degli anni, la saga riesce ancora a farsi valere sia sul livello grafico che su quello del divertimento più puro. E poi, chissà, se Sony continua ad imboccarci il suo procione in tutte le salse possibili e immaginabili è anche perchè potrebbe bollire qualcos'altro nel calderone. Del resto, sognare non fa mai male.



