Tiscali

Recensione SimCity Societies

Una città a misura di... videogiocatore!
Marco Modugno Di Marco Modugno(18 dicembre 2007)
Ancora una volta è guerra aperta. Da una parte newbies e giocatori occasionali, desiderosi di giochi accessibili anche a chi non ha settimane da dedicare anche solo all’apprendimento dei comandi fondamentali e a sviscerare i rompicapi e le problematiche dei primi livelli di un titolo. Dall’altra gli hardcore gamers, zoccolo duro del fatturato delle software house storiche, specie quelle che contano sul rilascio di seguiti e spin-off per pagare gli stipendi ai dipendenti e i dividendi agli azionisti.
SimCity Societies, infatti, ultimo atteso capitolo di una serie di successo che affonda le sue radici nei tardi e gloriosi anni Ottanta, approfitta del passaggio di consegne tra Maxis e Tilted Mill per stravolgere il gameplay e gran parte delle dinamiche di gioco ormai apprezzate dagli assidui del franchise ed avventurarsi con prepotenza nella terza dimensione, ormai richiesta dal mercato anche ai giochi più “tranquilli” e meno action-oriented.
SimCity Societies - Immagine 1
Dite la verità: ci vivreste in un posto così?
SimCity Societies - Immagine 2
Solare, eolico, fotovoltaioco e chi più ne ha più ne metta...
SimCity Societies - Immagine 3
Nella vecchia fattoria...
Il risultato, più che un simulatore di città, è quello di un gestore di società dove, più che le statistiche economiche e numeriche, pur presenti, assumono rilevanza parametri sociali come produttività, prosperità, creatività, spiritualità, autorità e conoscenza. Dall’equilibrio di questi fattori dipenderà l’aspetto e il funzionamento della nostra metropoli virtuale dalla quale scompaiono, invece, le linee elettriche e dell’acqua, le linee ferroviarie e metropolitane e le zone di copertura delle stazioni di polizia e vigili del fuoco.
Assumono fondamentale importanza, invece, la capacità totale di accoglienza abitativa ed il numero totale di posti di lavoro disponibili. Come dire che, come nella realtà, anche nella simulazione l’abitare e il lavorare rimangono esigenze primarie del benessere dei cittadini.
Il gameplay, in ogni caso, è affidato ad un’interfaccia intuitiva che vi permette di scegliere l’edificio da collocare tra cinque gruppi principali, energia (indispensabile), posti di lavoro, ritrovi, case e decorazioni. Dopo aver scelto l’orientamento adatto, potrete posizionarlo sulla mappa (con alcune limitazioni dovute alla presenza eventuale di curve di rilievo accentuate), provocando un’immediata ricaduta sui parametri sociali di cui dicevamo sopra. Per qualche misterioso motivo, tanto per fare un esempio, le pompe di benzina succhiano produttività a tutto spiano mentre le macellerie la incrementano. Una volta imparati gli effetti di ciascuna struttura, dunque, non sarà difficile nemmeno per chi si affaccia su un titolo della serie per la prima volta riuscire ad equilibrare i valori e a realizzare una città vivibile e serena.
Il problema, forse, sta proprio nell’eccessiva facilità con cui è possibile tenere sotto controllo i parametri, una volta familiarizzato con il meccanismo. Economia, crimine e benessere saranno sempre gestibili senza affanni e ai giocatori veterani di SimCity 4 sembrerà di stare in ferie, abituati a districarsi attraverso ben altri volumi di menu ed opzioni.
SimCity Societies - Immagine 4
Da che SimCity è Sim City, il traffico non manca mai!
SimCity Societies - Immagine 5
Un ridente sobborgo universitario
SimCity Societies - Immagine 6
Potete zoomare fino a così
La maggiore novità, invece, sta nella suddivisione tematica degli edifici, in stile “romantico”, “futuristico”, “cyberpunk” e così via, che consentirà di creare città a tema oppure, se lo si preferisce, bizzarri meltin’pots di stili diversi dove ciascun edificio potrà essere attivato con un click, godendosi poi l’evento speciale previsto per ciascuno (inaugurazioni di locali, competizioni sportive, ecc.). Né manca la possibilità già collaudata di aggiungere un po’ di piccante alle vostre partite facendo esplodere qualche catastrofe qua e là, per movimentare un po’ le cose.
L’aspetto grafico e visivo in generale si mostra sempre molto curato. L’implementazione della terza dimensione rende finalmente possibile zoomare fino nelle strade per osservare, ad esempio, i nostri Sims in miniatura che se ne vanno alla partita, a fare shopping, oppure in un luogo di preghiera (dal quale usciranno vestiti da monaci!). Lo zoo sarà popolato di animali dettagliati fino all’ombra che proiettano e i giocatori calceranno la palla attraverso il prato verde nell’arena sportiva gremita di spettatori). A tanta gioia per gli occhi, però, corrisponde un prezzo non indifferente in termini di hardware. Perfino i possessori di pc superequipaggiati saranno costretti, man mano che la loro città aumenta di dimensioni, a tarare verso il basso le specifiche grafiche, onde evitare insopportabili rallentamenti e perfino qualche crash fastidioso.
Meno invasivo ma comunque di buona qualità si rivela il comparto sonoro, arricchito da effetti speciali e da vocine accattivanti e adeguate all’ambientazione generale.
La longevità del gioco, però, pur trovandoci senza dubbio di fronte ad un prodotto che non guasta l’immagine del brand sin qui faticosamente maturata su un mercato dei gestionali sempre più competitivo, mostra un po’ d’affanno a fronte dell’assenza di qualsiasi opzione multiplayer e di un approccio del gioco che rischia di non coinvolgere a fondo proprio quei giocatori assidui e sperimentati che costituiscono, in definitiva, il target principale di un titolo simile.
SimCity Societies - Immagine 7
La città infestata? Sì, potete!
SimCity Societies - Immagine 8
Case sugli alberi? Che cos'è, la città degli elfi?
SimCity Societies - Immagine 9
Chiese gotiche, pagode e semafori futuribili. Che confusione!
Meglio catturare una buona fetta degli occasionali, dunque, che però sono abituati a prendere e lasciare un gioco in poche ore e che difficilmente si fidelizzano ad un marchio, a meno che non brilli per la sua capacità di affabulare anche l’utente di passaggio? Oppure fidelizzare ancor di più lo zoccolo degli affezionati, abituati ad incidere a fuoco sull’hard disk le tracce d’installazione dei loro giochi preferiti e a non perdersi nessun seguito o add-on in uscita?
La EA, complice l’impostazione accattivante ma poco approfondita scelta dalla Tilted Mill, ha sposato la prima delle due opzioni. Se si sia trattato della decisione migliore, lasciamo che sia il mercato a dirlo.

7
Innovativo. E’ la definizione più calzante per questo ennesimo capitolo della fortunata serie EA, nata dalla fantasia dei programmatori Maxis nell’ormai lontano 1989. Cambiata è anche la squadra di sviluppo dal momento che il team di Will Wright, impegnato nello sviluppo di Spore, ha delegato alla Tilted Mill il compito di traghettare nella terza dimensione il simulatore di città più amato e giocato della storia. Purtroppo, la nuova formula user friendly e accessibile a tutti scelta dagli sviluppatori ha scontentato, ai primi assaggi, gli hardcore gamers del franchise, che si aspettavano di districarsi fra la consueta pletora di opzioni e statistiche che, invece, hanno trovato Societies eccessivamente semplicistico nel gameplay.
voto grafica7
voto sonoro7,5
voto gameplay6,5
voto durata7
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