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Recensione Silent Hill 2: Restless Dreams

Luca GambinoDi Luca Gambino (8 gennaio 2002)
Molte persone sono convinte che, per quanto realistico, un videogioco non possa suscitare nella persona che ne fruisce delle vere emozioni. Ditelo a chi ha finito Final Fantasy VII, verrebbe da suggerire, ma il sottoscritto ha una punizione ben più sadica e spietata: mettete una di queste persone in una stanza buia, con un paio di altoparlanti potenti e costringetela a giocare dall'inizio alla fine l'ultimo episodio di Silent Hill. L'esperimento è purtroppo sconsigliabile, in quanto potremmo rischiare di trovarci con una morte da infarto sulla coscienza. Questo grottesco preambolo serve a esprimere un concetto che molti utenti PlayStation 2 hanno già assimilato da alcuni mesi: il gioco in esame è una delle esperienze più terrificanti, in senso positivo, che si possano avere prendendo in mano un pad e fissando un comune televisore. Siete ancora scettici? Le righe che seguono sono scritte apposta per voi..
Silent Hill 2: Restless Dreams - Immagine 1
Una delle (poche) locazioni inedite dello scenario aggiuntivo
QUALCOSA DI STRANO OLTRE LA NEBBIA
Mai come nel caso di Silent Hill 2: Restless Dreams il numero presente nel titolo del gioco ha semplice valore commerciale in quanto, e per fortuna, la storia narrata in questo secondo capitolo ha ben poca attinenza con quanto visto a suo tempo nell'originale datato 1999 (qui la nostra recensione) e uscito su piattaforma PlayStation (uno). La premessa è molto semplice: James Sunderland, un comune cittadino americano (non lo è come potrete scoprire giocando) riceve una lettera da sua moglie, in cui è presente l'invito a recarsi nella cittadina di Silent Hill. Tutto normale fino a questo punto, non fosse che la moglie di James, tale Mary, è morta e sepolta già da alcuni anni e che fino a prova contraria una persona passata a miglior vita non scrive normalmente lettere di invito. Spiegato il filo conduttore del gioco Konami, è necessario aprire una piccola parentesi sullo scenario che ospiterà le nostre avventure. Silent Hill non è una semplice città come si potrebbe dedurre osservando l'ambiente che ci circonda nelle prime fasi di gioco e non solo per la fittissima nebbia che la attanaglia da lungo tempo. Silent Hill è un luogo al di fuori di una precisa posizione nello spazio-tempo, completamente isolato dal mondo circostante che solo alcune persone sono in grado di raggiungere
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