Dall'antico Egitto fino alla Valle delle Ombre, passando per i giorni nostri e il Medioevo, il titolo in questione dimostra di non peccare di varietà per quanto riguarda locazioni ed ambienti. Il potente e scalabile engine di gioco, riesce a gestire ottimamente gli spazi aperti quanto quelli al chiuso; alcune locazioni vantano una linea d'orizzonte lunghissima, senza contare un numero di poligoni medio-alto in quasi tutte le locazioni, che soffrono però di una certa ripetitività delle texture, peraltro create in maniera convincente (pur non facendo gridare al miracolo). Non mancano numerose chicche grafiche, come le ormai classiche ombre calcolate in tempo reale, grazie ad un sistema di calcolo delle luci ambientali davvero degno di nota. Questa cura per l'illuminazione e le ombreggiature si nota in maniera particolare nella realizzazione delle torce in generale e delle luci ambientali in particolare. Spettacolari anche i lens flare e il più che buono bump-mapping (ovvero,la tecnica che permette di rendere “rugose” le texture, come ad esempio la corteccia di un albero) che permea il gioco. Inoltre, i signori della Cenega hanno implementato un discreto sistema di movimento scheletrico, che regala una buona dose di realismo al nostro personaggio e, in misura minore, ai nostri nemici. Quest'ultimi vanteranno una discreta IA, che consentirà loro di cercare di accerchiarci o di attaccarci in gruppo, anche se le loro peculiarità mentali terminano qui. Degno di nota il fatto che potremo cimentarci con la bellezza di venti e più differenti tipi di avversari, fra scheletri, maghi malvagi, demoni, zombie, mummie e compagnia brutta, in oltre trenta livelli di lunghezza medio bassa.Più che buono il comparto audio, con musiche che ricordano alla lontana “Conan il Barbaro” e che entrano prepotentemente in gioco nei momenti più convulsi, uscendo poi discretamente di scena nei momenti di calma. Di più scarso livello il doppiaggio, rigorosamente in Inglese, che manca forse di convinzione. Anche i sound fx, come il vento, i passi sul pavimento o gli oggetti che cadono sono stati realizzati in maniera discreta, non eccelsa, ma sicuramente gradevole; lo stesso dicasi per i “suoni” delle nostre armi, dalla spada alla pistola, passando per la balestra e tante altre che preferisco non citare...ma posso dire che molte di esse saranno di natura magica e, se usate al momento giusto, assolutamente letali. Tutti i nostri strumenti di morte avranno un attacco alternativo che, per essere abilitato, dovrà essere acquistato in una sorta di “Angelico Negozio Interdimensionale”, per trovare l'ingresso del quale basterà andare avanti nel gioco. Per pagare le nuove armi, dovremo rifornirci di apposite fiammelle dorate – con buona pace del cambio euro/fuoco - sparse in giro per le varie locazioni. Particolarmente degna di nota, la possibilità di trasformarci per qualche secondo in un potentissimo demone, grazie ad uno speciale potere donatoci dal nostro angelico custode e mentore.
Il nostro “eroe per caso”, animato dalla voglia di salvare lo scomparso fratello, risponde in modo pulito ai nostri comandi, con però una pesante serie di eccezioni che confermano la regola. Sfortunatamente, infatti, Shade soffre di pesantissimi episodi di bad clipping, con fenomeni di compenetrazione di poligoni a go-go (Lara Croft suo malgrado docet), che rendono talvolta disastroso anche il controllo stesso del personaggio, impedendogli di saltare o di aggrapparsi ai muri. In talune circostanze, tali episodi minano pesantemente la giocabilità: ad esempio, in certi ambienti, è necessario accendere due torce in un muro. Se la torcia che abbiamo in mano per qualche motivo ci cade (ad esempio, per un salto fatto male) la vedremo sparire, assimilata dal duro terreno, trovandoci quindi nell'impossibilità di accendere le due torce come richiesto e quindi con l'obbligo di caricare la precedente posizione salvata...che ovviamente non possiamo selezionare a piacimento, il quanto S:WotA vanta l'amato-odiato sistema di salvataggio a checkpoint, peraltro decisamente rari. Come se non bastasse i punti di salvataggio sono spesso locati lontanissimi dai punti di chiave o di maggior difficoltà di gioco, costringendoci a ripetere spesso lunghi ed inutili percorsi prima di tornare al punto chiave. Un pessimo modo per aumentare la longevità di un titolo di per se sufficientemente lungo ma non eterno, al quale manca qualsivoglia modalità multigiocatore.
Prima di sfidare l'ira del commento finale, ricordo a tutti che Shade non è attualmente previsto nella lingua del BelPaese e che, pur essendo un titolo pieno di combattimenti, la natura non splatterosa degli scontri rende questo titolo adatto a quasi tutte le fasce d'utenza.
7
Un buon gioco d'azione, nato mescolando i cliché che hanno fatto la fortuna di numerosi titoli della medesima tipologia prima di questo. Prendendo ad esempio i punti di forza di altre produzioni, i programmatori hanno gettato nel calderone di Shade tutti i classici elementi dell'action-game, con qualche velleità da gioco di ruolo, come l'acquisto di nuove armi e il potenziamento delle nostre mosse nel corpo al corpo. Divertente, coinvolgente e ben realizzato, ma trafitto da tante piccole pecche, che lo rendono “solo” un buon titolo, che non assurgerà però all'olimpo dei videogame, non fosse altro per il grado di frustrazione che attacca il giocatore quando vedrà vanificati i suoi sforzi perché il personaggio è rimasto incastrato in un muro...
6,5
7
6
7