Lo scontro è appena inziato ma abbiamo già le barre del basara e dell'eroismo cariche: potere degli item
Il sistema di controllo si basa sull'utilizzo di due tasti d'attacco, rispettivamente quello “normale” e quello “speciale”, di solito corrispondenti all'attacco veloce e a quello potente, ma l'utilizzo esatto varia a seconda del personaggio (Magaichi Saika, ad esempio, usa l'attacco speciale per cambiare l'arma in uso tra pistola, fucile e, una volta sbloccato, mitra). A questi si aggiunge il tasto di salto e la parata, utilizzata anche per le schivate. Una barra di colore azzurro, che si riempie sferrando attacchi, ci dirà quando potremo utilizzare la tecnica Basara: si tratta di una mossa, di solito molto coreografica, che infliggerà ingenti danni ai nemici circostanti garantendoci anche qualche secondo di invulnerabilità.
Una seconda barra, di colore verde e anch'essa riempibile a suon di attacchi (ma più lentamente), permette di entrare invece in modalità “eroica”, la quale fondamentalmente si identifica in un effetto di slow-motion durante il quale potremo agire liberamente, infliggendo danni notevoli agli avversari mentre questi si muoveranno al rallentatore.
Inizialmente non avrete altre modalità d'attacco, ma ulteriori andranno ad aggiungersi all'arsenale del personaggio man mano che questo sale di livello - e in questo SBSH è un po' “legnoso” visto che l'ultimo comando si attiva solo al ventesimo livello. Tecnicamente il gioco non è certo la quintessenza della grafica HD next-gen, complice il fatto di essere stato concepito inizialmente come titolo per Nintendo Wii ed in seguito portato su PS3, ma il lavoro di restyling operato dagli sviluppatori è comunque piuttosto gradevole: i modelli dei personaggi sono realizzati con un dettaglio discreto e ben animati, gli ambienti sono vari - sebbene magari non vasti come quelli di alcun titoli della concorrenza - e soprattutto c'è uno studio interessante delle aree segrete. Diciamo che è un risultato semplice, senza troppe pretese, ma abbastanza funzionale e con un buono stile “manga” a cui si perdona anche qualche discrepanza (come guerrieri con la motosega o cannoni a rinculo ammortizzato).
Padroneggiare certi stili di combattimento richiederà un minimo di cura, ma i risultati saranno appaganti
Le missioni diventano veramente divertenti solo quando si cerca di raggiungere tutte le aree segrete e contemporaneamente di ottenere gli obiettivi speciali, come la sconfitta di un determinato generale apparentemente imbattibile o il raggiungimento del boss alle spalle tramite un passaggio segreto. Ogni personaggio giocante, inoltre, ha a disposizione diverse trame: potremo infatti di norma scegliere lo scontro successivo tra 2-4 disponibili, e sebbene talvolta questo indicherà semplicemente di affrontare un nemico piuttosto che un altro e non avrà conseguenze sulla trama, altre volte andrà a incidere sugli eventi, e quindi l'epilogo. Ciò non toglie che, comunque, ogni volta che affronterete un determinato avversario (salvo nel caso di scontro finale) la battaglia sarà sempre la stessa, e dopo la seconda-terza volta non avrà più granché da raccontarvi. Tra l'altro, gli sviluppatori ci sono andati giù pesanti con le facezie (nemici che nel bel mezzo della battaglia scappano per andare a mangiare le polpette di riso sono solo un esempio), simpatiche e divertenti la prima volta che si vedono ma assolutamente eccessive nel totale.
Ovviamente cambiare personaggio aiuta a variare non di poco l'azione, visto che è stato operato un buon lavoro di differenziazione nel cast, ma è anche vero che - lo ripetiamo - i tasti si riempiono di comandi solo al 20° livello, e altre mosse sostitutive si sbloccano ancora più avanti. Di norma, conviene giocare la campagna di un nuovo personaggio a difficoltà “Facile” per sbloccare comandi e le successive a “Normale” per divertirsi sul serio (lasciando “Difficile” solo a personaggi veramente pompati). Anche il multiPlayer in split-screen aiuta a spezzare la monotonia, però è innegabile che nel DNA del gioco è insita una certa inevitabile ripetitività di fondo. Naturalmente questo non impedirà agli appassionati di questo concept, notoriamente di nicchia, di apprezzare il lavoro di Capcom: alla serie è stata data una “ripulita” avvicinandosi probabilmente un po' alla concorrenza ma senza per questo perdere la sua caratterizzazione “da manga”. Un gioco per specifici fan, non particolarmente superlativo ma decisamente onesto in tutte le sue parti.
colpire più nuemici alla volta e totalizzare delle combo sarà cosa abituale: col persoanggio giusto, anche ottenere il trofei dei 2000 hit non è così difficile
6,5
Sengoku BASARA Samurai Heroes non rinnova certo il concept, ma perlomeno dà una buona ripulita alla serie, adeguandosi maggiormente allo standard imposto dalla concorrenza senza perdere la sua peculiare caratterizzazione. Certo, il prodotto è veramente godibile esclusivamente per quella nicchia di giocatori che non reputa “noioso” abbattere torme di nemici tutti uguali e che si sofferma maggiormente su elementi come lo sfruttamento al massimo di determinate mosse o la ricerca di particolari segreti. È sintomatico del concept che alla lunga anche questo titolo divenga ripetitivo, ed è snervante che i personaggi siano veramente godibili solo dopo molti livelli di esperienza, ma nel complesso il titolo raggiunge la sufficienza piena.



