Il modo migliore per esplorare l'universo di SST è di gettarsi nella modalità Superstar. 16 Arene costituiscono il terreno di prova della nostra abilità racchettara, e 8 prove diverse per ogni arena sono l'ostacolo da superare per accedere a nuove sfide, alle arene inizialmente bloccate e a tutti i personaggi.
Il Dr. Eggman si accinge a battere. Realizzata col giusto tempismo, questa battuta ha buone possibilità di diventare un ACE
Ogni prova offre una difficoltà maggiore della precedente, chiedendo di fare grossomodo le stesse cose ma in modo più efficace o veloce (bellissima l'arena in cui dovevamo raccogliere delle bombolette e poi riempire un graffito messo per terra usando la pallina “colorante”) ma il gioco non si rivela mai insormontabile, e anche questo ci fa capire che il target di riferimento non punta proprio ai cosidetti hardcore gamers.
C'è però da dire che è stato un piacere vedere che davanti al gioco, appena arrivato a casa, ci hanno passato qualche spensierata mezz'oretta anche sorelline e parenti più intraprendenti.
Molto probabilmente il punto forte di SST è dato dalla fusione di un gioco piuttosto appassionante, quale è il tennis (le cui trasposizioni videoludiche non sono frequenti come nel caso del calcio) e la sciabordante palette cromatica che in alcune arene (come in quella ispirata a Samba De Amigo) è davvero stupefacente.
Per quel che riguarda la componente di gameplay non troviamo niente di particolarmente complicato: la A del controller 360 serve tanto a effettuare le battute, quanto a ribattere i tiri avversari sia che ci si trovi sotto rete sia che si stia vagando da un corridoio all'altro; tentare un pallonetto, quasi mai vincente, si può tramite il tasto B, mentre il grilletto destro ci offre una chicca che dona un pò di pepe al gioco: dopo un certo lasso di tempo noteremo infatti che la stella sotto il nostro personaggio si sarà riempita, e allora potremo usare questo famigerato colpo particolare, una sorta di asso nella manica che è diverso da giocatore a giocatore, e provoca effetti diversi.
Praticamente ogni campo è diverso dall'altro, per tonalità cromatiche e elementi di corredo messi a bordo campo
Non è che siano colpi imprendibili, ma in genere il buon uso di un Jolly (non riusciremo in genere a usarne più di 3 per partita, per vari motivi) può regalarci il Match Point decisivo.
Sul campo non ci troviamo a combattere coi mille parametri che una simulazione professionale potrebbe fornirci, ma il tutto si limita alle particolarità dei vari “tennisti”: ognuno dei personaggi è infatti caratterizzato da una abilità che può usare al meglio per prevalere sugli avversari, come la velocità, la potenza, l'effetto o un mix equlibrato di tutte le qualità.
La goffaggine di alcuni personaggi è un handicap che a volte ci fa dubitare sulla capacità degli stessi a compensare i difetti di un particolare aspetto del gioco con altri pregi in altri settori. Alcuni personaggi come Nights sono davvero eccezionali, mentre altri come Sonic hanno addirittura difficoltà a beccare la palla.
Questo non rovina il risultato complessivo, che è capace di regalarci una buona dose di divertimento , specialmente nei doppi. In questi casi dobbiamo rimproverare agli sviluppatori uno sviluppo della IA piuttosto superficiale, dato che il senso della posizione e il lavoro di squadra non fa proprio parte del bagaglio tecnico dei tennisti in causa.
L'IA ha fatto cilecca anche in altre occasioni, ma ciò non toglie che le sorprese, alla battuta, di rovescio o sotto rete, siano capaci di farcele davvero tutti, e il colpo bonus è un valore aggiunto al divertimento complessivo.
La campagna Superstar è piuttosto avvincente, e si compone di diversi tornei che siamo chiamati ad affrontare in campi sempre originali, che ci propinano o scorci coloratissimi o comunque ispirati a qualche personaggio delle più famose serie Sega. A questi si alternano i vari minigiochi, sempre da superare racchetta in mano, ma vari e originali, che donano un pizzico di originalità all'azione di gioco.
La resa grafica è soddisfacente, anche se non punta sul fotorealismo ma sull'esplosione di colori e sulla varietà dei campi da gioco per coinvolgere lo spettatore. Una scia colorata insegue la palla in ogni movimento, e nei replay (dedicati alle difficilissime schiacciate sotto rete) è ancora più evidente. Decisamente è difficile giudicare l'aspetto tecnico del gioco : una certa grettezza nella resa di alcuni particolari la notiamo tutta, ma in quello che il gioco ci offre in più, ombre (a volte un pò scalettate) e texture la sufficenza la diamo senza remore.
Le varie canzoni che accompagnano le nostre sfide sono circa un paio per arena e tutte ben curate, in alcuni casi brillanti e coinvolgenti, e a fare da contorno non sono mancati i commenti stizziti dei coloratissimi protagonisti dei match.
Non sarà certamente il gioco dell'anno, ma la varietà e la freschezza grafica ne fanno un regalo più interessante di altri. Pensateci, se qualche cuginetto armato di Xbox360 è in procinto di compiere gli anni, ma siate pronti a ricordare il gesto allo zietto quando il prossimo Devil May Cry uscirà sugli scaffali.
Quello di Space Channel 5 è forse il terreno di gioco più stiloso, ma anche quello dove seguire la pallina diventa veramente un'impresa.
7
Vario e divertente, non è profondo per quel che riguarda il gameplay ma offre certamente spunti interessanti nella modalità Superstar, anche per la vasta schiera di personaggi (sedici in tutto) delle serie SEGA, più o meno celebri, che possiamo impersonare.



