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Recensione SBK '08

SBK '08: quando gareggiare non significa più soltanto arrivare primi.
Francesco Romagnoli Di Francesco Romagnoli(14 luglio 2008)
Quando un qualcosa viene adottato e perpetrato nel tempo, finisce per diventare una consuetudine. Così negli sport motoristici a due ruote riprodotti su console, la consuetudine per un po' di anni è stata rappresentata dal prodotto arcade, sinonimo di facilità nell'approccio e divertimento immediato. Dopo tanto tempo però, spunta un nuovo videogame, di quelli che hanno il coraggio di cambiare registro.  Di quelli che investono mezzi e risorse per dimostrare che ci si può divertire anche con prodotti meno semplici bensì, al contrario, più complessi. Di quelli che ti riportano alle dita le sensazioni di vecchi pruriti ormai sopiti. Di quelli insomma che fanno riaffiorare a galla, assieme al puro piacere ed allo svago, la passione, sepolta ormai com'era da anni di appiattimento sensoriale, dovuto principalmente alle classiche scelte di stampo commerciale.

Piano col gas, rimetti giù quella ruota anteriore
Sfidiamo qualsiasi amante delle simulazioni a non impennare la moto dall'euforia, per la gioia che i primi minuti di SBK '08 sanno donare. Gioie... e anche dolori.
Perché con le dita ormai assopite da anni di “Moto GP” surreali, basati sul concetto del gas tutto spalancato e del freno completamente bloccato (senza le sfumature che la scienza analogica oggi permette anche su joypad), i primi giri si bacia l'asfalto piuttosto spesso.
SBK '08 - Immagine 1
La prima chicane di Monza sul bagnato? Non proprio la migflior situazion per cominciare a prendere confidenza con la moto.
SBK '08 - Immagine 2
SBK '08 - Immagine 3
L'assetto della moto è configurabile secondo un notevole numero di parametri.
E' questione di prenderci la mano, naturalmente, ma non solo. In questo caso ci vuole anche concentrazione ed impegno. Per quanto abili si sia con il joypad, per essere davvero competitivi con la moto, non basta fare 2-3 giri di prova su di un tracciato per aspirare a fare una bella gara e magari vincerla. Si deve prima di tutto cercare di impostare un assetto per la moto per quanto possibile “stabile”, e compatibile con la nostra arroganza al grilletto dell'acceleratore. Poi si passa a dover imparare staccata per staccata, traiettoria per traiettoria, ogni singolo punto del circuito.
Vi suona noioso? Beh, allora provate ad inserire gli aiuti di guida e ad impostare quanti più controlli automatici possibili (ce ne sono davvero tanti: dal classico cambio manuale/automatico, al controllo del movimento del pilota sulla sella, dallo sdoppiamento dei freni tra anteriore e posteriore ai classici aiuti anti-pattinamento). Questo vi permetterà di schierarvi in griglia con molta meno fatica e, se non siete esperti del genere, è senz'altro il passo che vi suggeriamo di fare. Tuttavia il consiglio è quello di abbandonare quanti più aiuti il prima possibile, poiché è proprio in questa configurazione che si riesce a godere appieno del gioco.

Meritano comunque un plauso in casa Milestone, per aver dato al gioco l'impostazione giusta, ovvero dotandolo di una fisica ricca ed approfondita, che conferisce alle moto un comportamento piuttosto realistico, per poi rendere il gioco affrontabile anche dai novizi, implementando gli aiuti.
Come abbiamo più volte ribadito, è certamente questa la strada da perseguire per soddisfare veramente l'intera fetta di videogiocatori e non quella opposta, che crea un gioco arcade e cerca di renderlo appetibile anche a chi desidera qualcosa di realistico semplicemente cercando di renderlo più difficile togliendo qualche aiuto su di un motore fisico che con la sensazione di realtà ha ben poco da spartire.

Smettila di toccarmi, non vedi che mi rovini la carena?
E' pur vero che qualche peccato di gioventù, nel voler proporre un prodotto tutto sommato “ambizioso” è stato commesso.
C'è ancora qualche particolare da limare, la connessione con l'asfalto ad esempio potrebbe essere migliore. Ogni tanto si ha la sensazione che la moto “galleggi”, specialmente durante gli ondeggiamenti del retrotreno in staccata, che sono sì appariscenti, ma non vengono percepiti come un qualcosa di naturale. Forse una miglior gestione dei pesi, una simulazione più approfondita dal lato delle sospensioni...insomma qualcosa da correggere c'è, pur trattandosi di dettagli, di cifre dopo la virgola, nel risultato complessivo.

Invece, un'altra componente dal peso specifico nettamente maggiore è sicuramente l'intelligenza artificiale. Un aspetto che, pur rientrando nei canoni dell'accettabilità e della sufficienza, poteva sicuramente essere realizzato meglio.
Gli avversari infatti dimostrano di percepire la nostra presenza in pista solamente quando gli siamo nettamente davanti, mentre si possono percorrere le curve “a braccetto”, con noi che ci appoggiamo a loro o loro che si appoggiano a noi, con molta disinvoltura, senza fare tanto caso al contatto fisico. Questo aspetto è ancor più sentito nei primi istanti di gara, dove le partenze creano delle mischie alquanto confusionarie e poco gestibili, con i piloti che sbanderuolano a destra e a sinistra in modo piuttosto preoccupante. Inoltre, fa piacere vedere che anche i piloti avversari possono sbagliare, ma è il modo in cui lo fanno che non sempre ci lascia compiaciuti.
SBK '08 - Immagine 4
L'effetto pioggia è reso con dei goccioloni ben fatti, pur risultando più spettacolare che realistico
SBK '08 - Immagine 5
Nelle prime curve di una gara non sarà facile districarsi in mezzo al caos
SBK '08 - Immagine 6
I tracciati sono un pò privi di particolari, ma in gara non si ha molto tempo per accorgersene...non con gli aiuti disattivati!
Insomma, in un racing-game fatto tutto di gare, competizioni, staccate da brivido e sorpassi, non è certo un aspetto in secondo piano. Anche perché quando si sfrutta davvero il gioco a fondo, ovvero togliendo tutti gli aiuti artificiali, è difficile trovare un equilibrio prestazionale, e vi spieghiamo il perché: mentre noi, dopo aver combattuto per trovare l'assetto ideale, che permetta buone prestazioni ma anche una discreta stabilità (per non finire in terra una curva su cinque), ci troviamo a dosare il pulsante dell'acceleratore per non farci disarcionare (ed è sicuramente una sensazione di controllo esaltante), gli avversari si comportano come se avessero il controllo della trazione sempre inserito.

Così, mentre in staccata riusciamo ad emulare le loro prestazioni, in percorrenza ed uscita di curva è davvero difficile riuscire a competere con i piloti comandati dall'intelligenza artificiale.
Naturalmente va rimarcato che non si vedono tutti i giorni videogame che gestiscono 22 moto su pista contemporaneamente, specialmente su console. Tuttavia auspichiamo che, nelle prossime edizioni, qualche passo avanti su questo aspetto venga fatto.

Una mandria di 22 piloti difficili da condurre tutti assieme
Le 22 moto in pista, di cui parlavamo qualche riga più sopra, sono probabilmente il motivo principale di una grafica non all'ennesima potenza. Tuttavia, non troviamo sensato criticare la realizzazione degli ambienti, e la mancanza di particolari. E' vero che si è visto di meglio, ma non bisogna dimenticare che il gioco è rivolto alla simulazione e, guardando alla realizzazione grafica da questa prospettiva, non riteniamo giusto lamentarsi, anzi, ci riteniamo piuttosto soddisfatti, perché tutto sommato i tracciati sono fedeli alla realtà, e chi li ha percorsi non avverte certo la mancanza di particolari.

Inoltre le moto sono realizzate con cura ed i piloti possiedono movenze di notevole fluidità ed aiutano senz'altro nell'appagare l'occhio con una effettiva sensazione di veridicità.
Pertanto non è certo su questo piano che ci aspettiamo evoluzioni grafiche quanto piuttosto, vista la natura del videogioco, sul versante della fluidità. I 30 fps sono un compromesso accettabile, ma non il massimo per un simulatore, lo stesso Forza Motorsport ce lo dimostra.
Tuttavia è giusto rimarcare ancora una volta che un gioco come Forza porta in pista solamente 8 vetture. E' chiaro quindi che è difficile probabilmente fare di più, visti i mezzi a disposizione in ambito console, anche se continuiamo a sperarci.

Dal punto di vista del sonoro invece c'è ben poco da obiettare: i rombi dei motori presentano sonorità esaltanti, e ricreano in modo soddisfacente e piuttosto fedele la controparte reale. Il rauco vocione del bicilindrico della Ducati è ben diverso dai quattro cilindri urlanti della Yamaha. Anche il sonoro ambientale è ben realizzato, seppur più dimesso rispetto alla versione PS2, dando la sensazione di trovarsi all'interno del circuito.
Dal punto di vista tecnico quindi siamo rimasti soddisfatti. Un po' meno forse dal lato multyplayer che ci ha riservato episodi di Lag piuttosto diffusi e qualche bug, anche se nelle ultime sessioni le cose sono andate migliorando (forse grazie ad un fix del gioco o dei server). Sul Live le gare sono configurabili secondo un'abbondante scelta e giocare con gli amici risulta quindi un'esperienza gratificante.

Sfilare primi sotto la bandiera a scacchi
SBK '08 è senz'altro un prodotto curato e ben fatto, adatto soprattutto a coloro che desiderano un racing-game impegnativo, da sfruttare a fondo annullando quanti più filtri possibile nei controlli della moto. Chi cerca un prodotto più facile potrebbe forse non trovare i necessari stimoli a proseguire, così come non rimarrà soddisfatto chi si aspetta un comparto tecnico all'ultimo grido, pur rimanendo su standard di buon livello.
A livello di simulazione si può ancora migliorare, specie se si prende come raffronto l'ormai epico Superbike 2001 che uscì da questi studi più di un lustro fa. In particolare il miglioramento dell'IA potrebbe giovare parecchio sull'economia di gioco.
Questo detto, non si può non riconoscere ad SBK '08 il titolo di miglior simulatore attualmente disponibile su console, per quanto riguarda le due ruote.
Un applauso a Milestone perché è difficile raggiungere tali standard di realismo in un videogame.
SBK '08 - Immagine 7
Se proprio la qualifica ci sta andando male...almeno divertiamoci con qualche "tondo"
SBK '08 - Immagine 8
Soprattutto all'inizio è meglio impratichirsi con una moto ben stabile
SBK '08 - Immagine 9
Oltre al campionato ci si potrà cimentare in qualche sfida o scenario preimpostato
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Finalmente si presenta sul panorama 360 un altro simulatore. Un racing game dedicato alle due ruote ben realizzato, pronto a soddisfare tutte le voglie degli appassionati più esigenti. Una simulazione a tratti intransigente, certamente impegnativa, e come tale da maneggiare con cura per chi da un gioco richiede un divertimento più disimpegnato. Giocare SBK '08 con gli aiuti alla guida è più un viatico per impratichirsi che non una soluzione alternativa tendente all'arcade.
Qualche particolare va migliorato, come ad esempio l'IA degli avversari, ma la gratificazione che il gioco sa dare in termini di sensibilità e sensazione di realismo è ineguagliata in ambito console.  Sicuramente un punto di riferimento per tutti quei giocatori che pretendono che la parola guidare non sia un eufemismo in un videogame, ed un must-have per tutti coloro che attendevano da tempo una simulazione con la S maiuscola.
voto grafica7,5
voto sonoro8,5
voto gameplay8,5
voto durata8
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