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Recensione Samurai Shodown Sen

C'era una volta Samurai Shodow ed ora non c'è più...
Nome di fantasia Cognome di fantasia Di Nome di fantasia Cognome di fantasia(12 maggio 2010)
I meno giovani di voi ricorderanno senz'ombra di dubbio il vecchio Neo-Geo,  console capolavoro del 1990, unica nel suo genere  per la capacità di offrire un comparto grafico del tutto identico a quello dei giochi da sala dell'epoca.

Nonostante un prezzo al pubblico decisamente proibitivo (al lancio console  + gioco 599 dollari, circa 200 dollari per ogni cartuccia aggiuntiva), l'idea di SNK era davvero geniale: sfruttare i medesimi schemi hardware e software delle schede pensate per i cabinati (quelli SNK erano famosi  per un rapporto qualità prezzo decisamente positivo), per offrire così  al giocatore domestico le stesse "buone sensazioni" della  sala giochi.
Samurai Shodown Sen - Immagine 1
Samurai Shodown Sen - Immagine 2
Samurai Shodown Sen - Immagine 3
Peccato che nonostante il successo e l'uscita di capolavori del calibro di Metal Slug, The King of Fighters, Art of Fighting, Fatal Fury, Samurai Shodown e The Last Blade, la concorrenza sempre più spietata ed alcune scelte a dir poco scellerate (leggasi anche Neo-Geo CD sul fronte casalingo e Hyper NeoGeo 64  su quello arcade) finirono per portare la società alla bancarotta nel breve volgere di due lustri, e trasformare così una delle più gloriose etichette del passato videoludico recente in una filiale del costruttore di Pachinko (si, avete capito bene), Azuze.

Ciononostante della vecchia SNK c'è ancora molto. Dopo alcuni passaggi di mano  la società è infatti tornata nelle mani del suo fondatore Eikichi Kawasaki,  e grazie al nuovo binomio SNK Playmore alcuni dei brand storici della vecchia etichetta stanno pian piano tornando alla ribalta, talvolta in versione revival come nel caso di Metal Slug, talvolta in versione next-gen come è accaduto con Samurai Shodown nella sua nuova veste "Sen" .

Sviluppato da Rising Star Games sotto la supervisione di SNK Playmore, Samurai Shodown Sen non fa altro che tentare di ripercorrere la strada battuta con successo da Capcom e dal suo Street Fighter IV, proponendo attraverso il passaggio dall'universo bidimensionale a quello 3D un concept di gioco più al passo coi tempi.  Abbandonati gli splendidi scenari dipinti ammirati negli anni 80', il titolo made in SNK non propone tuttavia nulla di nuovo né sotto il profilo del gameplay né tanto meno sotto quello legato alle diverse modalità di goco, offrendo attraverso un menu piuttosto essenziale le consuete opzioni che spaziano dal classico Story Mode alle altrettante solite modalità Versus e Survival, fino a quella che rappresenta in sostanza anche l'unica vera novità, ovvero la possibilità di affrontare avversari via Xbox Live.

Che si tratti di una partita in compagnia di amici (reali o virtuali che siano) o della classica sequenza di scontri alla base delle restanti modalità, è chiaro che gran parte del fascino del gioco dovrebbe risiedere nel sistema di combattimento vero e proprio, aspetto in cui purtroppo Samurai Shodown Sen esce decisamente con le ossa rotte.
Samurai Shodown Sen - Immagine 4
Samurai Shodown Sen - Immagine 5
Samurai Shodown Sen - Immagine 6
Pur mantenendo alcuni aspetti fondamentali della serie come l'ottima caratterizzazione dei personaggi (20 guerrieri tra nuovi e conosciuti a cui se ne sommano altri 10 inediti), Samurai Shodown  sembra infatti non aver affatto digerito il passaggio alle tre dimensioni, riuscendo di fatto ad offrire attraverso un comparto tecnico decisamente sottotono, nulla di più del classico combattimento su binari in cui la terza dimensione viene relegata a mero orpello scenografico.

All'atto pratico, giocare a Samurai Shodown Sen significa in sostanza approcciare ad un gioco decisamente nostalgico, in cui lo scatto laterale (scordatevi la possibilità di muovere passi in avanti o all'indietro o effettuare movimenti lungo l'asse Z), il salto corto e la parata automatica rappresentano le uniche dinamiche di gioco possibili, ed in cui guerrieri a dir poco goffi e mai credibili riusciranno nell'intento di far rimpiangere i vecchi picchiaduro bidimensionali dei primi anni 80'.

A poco o nulla serve in tal senso la presenza degli elementi caratteristici della serie come l'uso in battaglia di armi bianche (per la cronaca fu il primo beat'em up a farne uso)  nonché delle tecniche avanzate Rage Explosion(mossa speciale che potrà essere attivata solo previo il caricamento della barra della rabbia nel corso del combattimento) e Flash Fatale (tecnica utilizzabile solo in fin  di vita che consentirà  di sconfiggere in un sol colpo l'avversario), onestamente troppo poco specie considerando la varietà -e la qualità- offerta dalla concorrenza sotto tutti i punti di vista.  

Dal punto di vista prettamente tecnico Samurai Shodown Sen rappresenta senza mezzi termini una delle peggiori produzioni degli ultimi anni. Tralasciando il giudizio su fattori di contorno quali menù di gioco (decisamente spartani) e sequenze in FMV, è infatti sul campo di battaglia che il titolo SNK Playmore da il “meglio di se”, presentando nello specifico arene 3D decisamente scialbe sia in termini di varietà cromatica che di qualità delle texture, nonché prive di un qualsivoglia elemento di interazione con l'azione di gioco.

Sulla stessa falsariga anche il giudizio per quanto concerne i lottatori, con personaggi che oltre a denotare un'evidente povertà sotto il profilo poligonale, riescono nell'intento di scoraggiare anche il più fervido sostenitore della serie  con animazioni a dir poco goffe e movimenti mai troppo fluidi, al punto da rendere imbarazzanti anche quelle stesse sequenze (vedi gli specials come la Rage Explosion) che nella mente degli sviluppatori avrebbero dovuto rappresentare il maggiore punto di forza del gioco.

Volendo cercare qualcosa di positivo, da apprezzare invece sia la mappatura del sistema di controllo che il comparto sonoro tutto sommato all'altezza, mentre al contrario da rivedere il giudizio per quanto concerne l'opzione multiplayer via Xbox Live.
In quest'ultimo caso, infatti, nonostante un codice di rete sicuramente all'altezza (tutte le partite si sono rivelate fluide e prive di lag) l'assenza cronica di giocatori online in possesso del gioco non ci ha permesso di testare a sufficienza le doti su un fronte che, considerando la qualità generale proposta, potrebbe rappresentare la più classica delle ancore di salvezza.
Samurai Shodown Sen - Immagine 7
Samurai Shodown Sen - Immagine 8
Samurai Shodown Sen - Immagine 9
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Samurai Shodown Sen è il classico gioco che non vorremmo mai trovare sugli scaffali dei negozi. Troppo povero d'idee e troppo distante dagli standard attuali per essere giudicato in maniera positiva, troppo lontano dal suo stesso predecessore per non essere non considerato solo un brutto, bruttissimo incidente di percorso. Resta solo da sperare che SNK impari dai propri errori e che riporti in auge uno dei beat'em up più importanti degli anni ottanta.
voto grafica3,5
voto sonoro5,5
voto gameplay3,5
voto durata4