Dal punto di vista tecnico, SR3rd presenta aspetti altalenanti. Cominciando dai punti di forza, diremo che Siltwater è realizzata con un discreto intreccio urbanistico, perfetto per inseguimenti e sparatorie, ma anche abbastanza vasto da permettere trasvolate in elicottero o corse in motoscafo. Il motore gestisce sicuramente il vasto più che il ristretto, rimanendo stabile e dettagliato anche sulle lunghe distanze; i modelli sono complessi e curati da vicino, ma la qualità tende a ridursi anche a distanza medio-bassa. Più curati i modelli dei veicoli, soprattutto quelli di fascia alta. Ottimi gli effetti speciali, soprattutto quelli associati alle fiamme.
Per quanto riguarda il sonoro, il giudizio è più entusiasta: la musica non è onnipresente, ma si palesa ogni qual volta vi avvicinate ad una fonte; può pertanto capitare di passeggiare lungo il marciapiede e sentire un brano country in corrispondenza di un negozio di armi. Alla guida avrete la possibilità di selezionare una stazione dell'autoradio (compreso il canale di musica classica, per chi ama il retrogusto da “Arancia Meccanica”) oppure attingere ad una vostra personale playlist; nel primo caso, è rimarchevole il fatto che il brano proposto vari a seconda delle situazioni. I doppiaggi sono ottimi, ma purtroppo limitati alla lingua Inglese: sebbene i sottotitoli in Italiano siano ben tradotti, non è sempre agevole staccare lo sguardo dall'azione per leggere i messaggi che ci vengono inviati.
Nelle situazioni peggiori, un passante può diventare un ottimo scudo umano: il gioco non vi farà certamente problemi a livello morale
Al di fuori di queste missioni “standard” ci sono tutta una serie di quest “alternative” in cui potrete cimentarvi, come le frodi assicurative, gli assassinii, i furti d'auto su commissione, fino al correre per strada nudi in modo da spaventare la gente. Il concetto alla base di SR3rd è ancora una volta l'essere fuori di testa, decisamente dissacrante nella attività proposte, ben la di là degli abituali standard di moralità. Quando poi vi dedicate alle missioni di trama, preparatevi a scenari una-tantum veramente spassosi, come le sparatorie in caduta libera da un aereo in fiamme o aggrappati ad una catena con cui un elicottero sta trasportando una camera blindata.
L'unico problema di SR3rd è che, una volta superata la “patina” di spettacolarità, di goliardia e di dark-humor, e una volta che ci si è abituati alle sue esagerazioni, rimane un free-roaming decisamente vasto e vario, ma anche senza eccessive pretese. Questo non lo rende assolutamente un brutto gioco, perché è comunque in grado di regalare numerose ore di divertimento, anche grazie ai tre livelli di difficoltà, ad una trama zeppa di citazioni ed alla cosiddetta “modalità lorda” - un survival-mode esterno alla storia che prevede di resistere ad ondate successive con condizioni ed equipaggiamenti sempre differenti; se poi avete modo di giocare online con un amico in coop, allora il divertimento raddoppia.
Insomma: i fan della saga non potranno che essere più che lieti per il ritorno dei Saints ancora una volta alla conquista di Siltwater, ed anche i neofiti, pur magari dovendo faticare un pochino di più per familiarizzare coi personaggi, potranno godere facilmente e lungamente del grottesco umorismo del titolo Volition. L'importante è saper apprezzare il lavoro stilistico svolto e saper passare sopra a qualche magagna...
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Non perfetto, ma sicuramente frizzante, ricco di brio e divertente, Saints Row The Third è in grado di regalare numerose ore di free-roaming a chi saprà apprezzare l'umorismo grottesco dei Volition e non disdegna qualche conflitto a fuoco in più di una situazione fuori di testa. Qualche magagna qua e là, tra cui un'interfaccia mutevole, non permette al titolo di affermarsi come un must, ma sicuramente è più che meritato il titolo di kult. Per i fan, ma non solo.



