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Recensione Rodea: The Sky Soldier

Quando un gioco ritarda troppo…
Tommaso Alisonno Di Tommaso Alisonno(23 novembre 2015)
L'imperatore Geardo di Naga vuole estendere le sue mire sul pacifico regno di Garuda e invia i suoi robot, i cosiddetti Sky Soldier, a invaderlo. Non può però nulla senza la Chiave del Tempo, trafugata da sua figlia Cecilia, la quale brama invece la pace. Fuggendo dalle truppe del padre, Cecilia spezza in due la chiave e affida alla sua guardia del corpo Rodea, un robot dotato di cuore, metà del prezioso oggetto prima di teletrasportarlo su Garuda con l'ordine di difenderlo. Lì Rodea rimane disattivato per 1000 anni prima di essere risvegliato dell'inventrice Ion: scopre così che l'invasione da parte di Naga è fallita, ma anche che Geardo è ancora in forze e sta preparando un nuovo attacco.
Rodea: The Sky Soldier - Immagine 1
Un bell'artwork di Rodea contro un titano di metallo
Nato da un'idea di Yuji Naka e Zin Hasegawa, lo sviluppo di Rodea the Sky Soldier cominciò per Nintendo Wii e 3DS nel 2010 ad opera di Prope: l'idea era quella di un action-game articolati sulle tre dimensioni che strizzasse l'occhio ad un altro titolo di Naka sviluppato con SEGA, ossia Nights. Il progetto ha poi subito ritardi e rinvii, fino a portare la definitiva versione casalinga su Wii U (ora disponibile e di cui vi parleremo in separata sede); contemporaneamente, con altrettanti passaggi di mano, è stata completata anche la versione portatile.

Il concept propone di guidare Rodea in una serie di livelli successivi, ciascuno dei quali prevede l'esplorazione di una o più aree sviluppate nelle tre dimensioni: il regno di Garuda è infatti composto da isole e costruzioni fluttuanti e Rodea dovrà volare dall'una all'altra sfruttando le proprie capacità o, talvolta, alcuni acceleratori. Lungo strada, e spesso alla fine del livello, il nostro meccanico eroe dovrà vedersela con le truppe di Naga, il più delle volte composte da robot dalle fattezze animali (pesci, granchi eccetera), altre volte da giganteschi titani (Boss), talvolta da altri Sky Soldier umanoidi (Semi-Boss).
Il sistema di controllo non consente però di librarsi “liberamente” nello spazio, ma permette solamente di proiettarsi verso un bersaglio seguendo una traiettoria lineare o, agendo sullo stick, curvilinea, ma comunque dal punto A al punto B; durante il volo è possibile correggere l'itinerario utilizzando nuovamente il comando di spinta, ma bisognerà tenere d'occhio l'indicatore dell'autonomia. Quando questo arriva a 0, infatti, Rodea comincierà a precipitare: gli unici modi per ricaricarlo consistono nel posare, di tanto in tanto, i piedi in terra oppure raccogliere i “gravitoni” sparsi per il livello.
Ciò che il gioco ha di buono si sgretola prendendo in mano i controlli
La principale forma di attacco di Rodea consiste nel lanciarsi contro il nemico roteando vorticosamente su se stesso (Sonic docet?): anch'essa, se effettuata in volo, consuma il prezioso indicatore impedendo pertanto al nostro eroe di effettuare troppi attacchi concatenati in un sola volta; se però vi trovaste al cospetto di gruppi di 4-5 nemici molto ravvicinati potreste riuscire ad abbatterli tutti in una sola combinazione corretta. Altre capacità di Rodea prevedono la possibilità di sfruttare alcuni cavi sospesi come “teleferica”, nonché l'utilizzo di alcuni item che otterremo proseguendo nella trama e potremo potenziare con la spesa di appositi oggetti droppati dai nemici. Tra quesi Item citiamo la pistola energetica e gli stivali per “sprintare” sulle apposite pedane.

Unita ad uno studio interessante dei livelli, alla presenza di molti segreti e di aree difficilmente raggiungibili, nonché alla possibilità di rigiocare le singole missioni per migliorare i propri risultati o semplicemente accumulare item per i potenziamenti, tutta questa infrastruttura cerca di dare i presupposti per una bella esperienza di gioco. Anche la trama, non scontatissima e con personaggi piuttosto piacevoli (Rodea, per esempio, è combattuto tra la sua natura robotica e il suo cuore umano) fa del suo meglio per rendere il gioco appetibile. Purtroppo siamo costretti ad affermare che il tutto si sgretola come sabbia nel momento in cui si prendono in mano i controlli.
Non lo consigliamo a nessuno

Pilotando Rodea in cielo si ha la sensazione di essere sul sellino di una bicicletta che, senza pedali, senza freni e con il manubrio bloccato procede su un lieve declivio verso un inevitabile precipizio: potete cercare di impostare una traiettoria, piegare a destra e a sinistra, forse anche risalire un po' la china di slancio, ma presto o tardi precipiterete nel burrone. Il sistema di punta/spinta è infatti inficiato da una gestione pessima delle inquadrature e dell'automira, oltre a rifiutarsi talvolta di agire se non c'è un “bersaglio” da prendere come riferimento. Il sistema d'attacco prevede che, per potersi appallottolare, Rodea debba prima essersi lanciato sul nemico, il ché implica la necessità di inquadrarlo e di avere abbastanza spazio per lanciarsi (e quello ovviamente non sta mica fermo a farsi picchiare).

Lo stesso fatto che Rodea abbia tre modi differenti per proiettarsi – cominciando col salto, cominciando con l'incremento di quota o “caricando” la spinta da terra – rende spesso il controllo caotico. Quando siete a terra, l'inquadratura è ancora peggiore, coi tasti laterali che la fanno “scattare” di circa 45 gradi (o la centrano se tenuti premuti) e senza nessun modo per alzare o abbassare lo sguardo in movimento: l'unico modo è fermarsi (ed esporsi al fuoco nemico) e usare la “carica”. Infine, la fisica dei “rimbalzi” segue regole tutte sue per cui spesse volte dopo aver colpito un nemico ci si ritrova in posizioni assurde secondo traiettorie incomprensibili.
Rodea: The Sky Soldier - Immagine 3
Acchiappare i gravitoni ricaricherà l'indicatore e ci darà una piccola spinta
Tutti questi difetti al gameplay rendono futile lo sviluppo estetico: il mondo di Garuda è gradevole a vedersi, con ambienti vasti, ricchi e ben strutturati, studiati in modo da offrire molte aree opzionali, ed anche le funzionalità 3D dello schermo sono ben sfruttate. Anche la colonna sonora è gradevole, così come gli effetti. I doppiaggi sono disponibili in Inglese e Giapponese; sebbene i secondi siano qualitativamente migliori, il consiglio è però di scegliere i primi per agevolare la comprensione: i testi coi consigli di Ion sono infatti riportati nella parte più bassa dello schermo inferiore, cosa che ne rende impossibile la consultazione nel bel mezzo della battaglia.

Rodea: The Sky Soldier è insomma un titolo che parte da un'idea carina ma in cui i tempi e i problemi di sviluppo, uniti ad alcune concezioni di gameplay ampiamente rivedibili, rendono l'esperienza di gioco traumatica e insopportabile. Il team non si è neanche sprecato a cercare di implementare il supporto al Circle Pad Pro (o al secondo analogico di New 3DS), accontentandosi di far uscire il gioco “così com'” basandosi su un modello vecchio di 5 anni. Ci piacerebbe concludere la Recensione con la canonica frase “Il gioco è consigliato a…”, ma la verità è che non lo consigliamo a nessuno.
Rodea: The Sky Soldier - Immagine 4
Ecco Ion, la geniale inventriche che riparerà Rodea
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Uno sviluppo lungo e travagliato ha portato ad un gioco veramente gradevole dal punto di vista stilistico e nell'impatto tecnico, ma rimasto purtroppo ancorato a una concezione di gameplay prototipale e zeppa di imperfezioni, tale da rendere l'esperienza di gioco castrante e insopportabile. Rodea the Sky Soldiers sarebbe potuto essere un gran gioco se solo avesse avuto un sistema di controllo tradizionale o comunque funzionale, piuttosto che uno sperimentale e schizofrenico. Così com'è, perde qualsiasi attrattiva.
voto grafica7,5
voto sonoro7
voto gameplay3
voto durata7,5