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Recensione Rise Of The Argonauts

Il mito degli Argonauti rivisto da Codemasters!
Fabio Fundoni Di Fabio Fundoni(29 dicembre 2008)
Rielaborazione di un mito
 
Bacino infinito da cui attingere, la mitologia greca ha saputo ritagliarsi importantissimi spazi in tutto l'ambiente dell'intrattenimento, donando ispirazione a film, romanzi e tante altre opere, lasciando così la propria traccia indelebile nell'immaginario collettivo. Impossibile meravigliarsene visto che, dalla notte dei tempi, i nuclei narrativi che ancora oggi studiamo (più o meno volentieri) sui libri di scuola, erano l'apprezzato passatempo delle serate nelle corti dei più importanti regnanti e divertimento per il popolo. Tra i racconti più gettonati figurano sicuramente Iliade e Odissea, ma i più grandicelli ricorderanno senza fatica, diverse iniziative legate al ciclo delle Argonautiche, storia del re Giasone, costretto a ritrovare il leggendario vello d'oro per riscattare il proprio trono da Pelia, suo zio, ma anche usurpatore della corona. Per compiere una simile impresa, il buon Giasone chiamò i migliori eroi di tutta l'Ellade, guidandoli verso la vittoria a bordo della nave Argo.
 
Rise Of The Argonauts - Immagine 1
Di questi avversari ne uccideremo molti...
Rise Of The Argonauts - Immagine 2
Achille è maestro nell'uso della lancia
Rise Of The Argonauts - Immagine 3
Il sangue non manca!
Non ci è dato sapere se la storia è risultata troppo banale o troppo abusata alle orecchie del team Liquid Entertainment, fatto sta che gli sviluppatori hanno deciso di cogliere solamente gli spunti principali dell'avventura, per riscriverne a proprio piacimento la sceneggiatura, in modo da creare la base per il nuovo action (con spruzzate di rpg)  prodotto dalla Codemasters. Ed eccoci a Jolco, terra rigogliosa e pacifica, il giorno prima delle nozze del re Giasone con Alceme, legittima principessa della città di Micene. Tutto sembra scorrere per il meglio, facendoci pregustare il solenne banchetto che accompagnerà i festeggiamenti per la nuova regale unione quando, inaspettatamente, compaiono i Linguanera, antico popolo creduto scomparso, fedele alla oscura e malvagia dea Ecate.

Basta una sola freccia, scoccata con mortale precisione, per distruggere il sogno d'amore dell'eroe. Alceme cade a terra, abbandonando la vita e l'amore. La rabbia di Giasone è incontenibile e, scatenando tutta la sua forza, uccide ogni nemico presente a Jolco. Ma questo non basta a placarne il dolore, facendogli così nascere in cuore il desiderio di fare quello che mai nessuno era mai riuscito a far prima: riportare in vita un morto, strappandolo alle fredde braccia di Ade. L'unico modo per compiere una simile impresa, è ritrovare il mitico vello d'oro, oggetto misterioso ormai ritenuto scomparso. Per superare i pericoli frapposti tra Jolco e il vello, il re si avvale della favolosa nave Argo e dell'aiuto del possente Ercole, restando sempre pronto ad accogliere a braccia aperte qualsiasi guerriero disposto a mettere a disposizione le proprie armi e capacità.

... e Achille si tinse i capelli...
E così, partiremo a bordo della Argo, navigando sul mar Egeo, alla ricerca del vello sacro. Tutto si svolge nella più classica delle impostazioni action con visuale in terza persona, dove la telecamera è posizionata, più meno staticamente, alle spalle del nostro eroe, immerso in un ambiente realizzato in tre dimensioni. Nel nostro peregrinare, potremo idealmente dividere alla base tutte le azioni da compiere, in un trittico decisamente semplice ma esplicativo: esplorazione, dialoghi e combattimento. Giasone sarà infatti impegnato a girovagare, in compagnia dei suoi compagni, per diverse ambientazioni dove, come unico punto di riferimento, ci sarà data una mappa molto poco comprensibile e particolarmente scomoda da consultare, costringendoci spesso a continui passaggi dalla schermata di gioco a quella della cartina.

Non passa molto tempo per capire quanto sia ingente la quantità di personaggi con cui potremo interagire, anche se tutto si riduce al parlare o a combattere. I dialoghi sanno senza indugio dimostrarsi degni dell'ambientazione mitica del gioco, sfoggiando una buona ricchezza lessicale adatta a ricreare l'atmosfera della Grecia antica, al punto di indugiare, talvolta, in qualche scambio di parole persino troppo ampolloso. La presenza di diverse risposte multiple dona ancora più profondità alle varie situazioni, anche se è necessario sottolineare che le ripercussioni sul gioco, derivate dalle nostre scelte, saranno davvero minime, sempre piegate alla linearità della storia. Unico palliativo è dato da alcune particolari situazioni in cui, con le nostre parole, andremo a conquistarci i favori di un dio tra Ares, Ermes, Apollo e Atena.

Non sono solo questi punti a soffrire di poca varietà, il medesimo problema è infatti riscontrabile anche nei combattimenti. Benché avremo a farci compagnia molti eroi (come il già citato Ercole, ad esempio), saremo limitati ad usare Giasone e a decidere chi tra i componenti dell'equipaggio ci sosterrà con le proprie arti. Avremo a disposizione tre tipologie d'armi: la lancia, la mazza e la spada, più uno scudo a proteggerci dagli attacchi nemici. Ognuna di queste sarà disponibile in vari esemplari, ciascuno dei quali offrirà qualche bonus magico di diversa utilità. A dispetto di quella che si rivela un buona varietà, le combo sono invece molto poche, limitando il giocatore ad utilizzare un attacco debole, uno forte, l'uso dello scudo e il cambio dell'arma (fattibile anche in combattimento). Oltre alla scarsa ricchezza di possibilità, è possibile notare alcune imprecisioni nelle collisioni tra i vari modelli poligonali, senza contare la insufficiente intelligenza artificiale di cui sono dotati i vari antagonisti, spesso poco impegnativi da battere, anche quando ci troveremo ad affrontare i vari “boss”.
 
Rise Of The Argonauts - Immagine 4
Per vincere, sarà nesessario conquistare il favore di Ares, Ermes, Apollo e Atena
Rise Of The Argonauts - Immagine 5
Durante il gioco visiteremo i posti più strani della mitologia classica
Rise Of The Argonauts - Immagine 6
Ercole è il nostro primo compagno
Se Sparta piange, Atene non ride...
Tecnicamente parlando, è davvero difficile non rimanere delusi dalla grafica di questo Rise of the Argonauts. Lo stile scelto per riportare il mito degli Argonauti in auge, riesce si a ricreare una buona atmosfera, ma cade miseramente per quanto riguarda il mero lato realizzativo. I personaggi principali sono modellati in forma soddisfacente, ma in modo del tutto inspiegabile, in base alle diverse situazioni, sembrano presentare cali qualitativi nelle texture, che passano dall'essere apprezzabili a sembrare una pesante eredità della vecchi generazione di console. Le figure secondarie mostrano poi spesso simili carenze, riscontrabili anche in una  visibile povertà di poligoni, la stessa che si osserva mestamente in quasi tutte le ambientazioni (dove nuovamente compaiono texture di seconda categoria). Come se non bastasse, sono estremamente frequenti i cali di fluidità, non tanto nelle situazioni più affollate, ma principalmente durante le esplorazioni, segno che, l'Unreal Engine, non è stato sicuramente sfruttato a dovere.

Decisamente meglio quel che sentiranno le vostre orecchie visto che, il comparto sonoro, pone le sue basi su musiche di tutto rispetto, capaci di richiamare alla mente scene da film come “Il Gladiatore” o “Troy”, mostrando composizioni valide, anche se qualche volta un po' troppo anonime. D'alto livello risulta il doppiaggio, dove fanno la loro comparsa molte voci tra le migliori del panorama dei doppiatori italiani. Purtroppo, da questo punto di vista, non possiamo esimerci da notare la presenza di diversi bug, come assenza di voce durante sequenze di dialogo, o persino cambi di doppiatore per un singolo personaggio tra una frase e l'altra.

Come poi si era già accennato, la giocabilità non offre troppi spunti ne con le fasi di combattimento, ne durante i dialoghi, ma cerca di riscattarsi per quel che riguarda il rapporto con le quattro divinità dominanti. Tutte le volte che compiremo una particolare impresa, potremo dedicarla a uno di loro, andando a conquistarne i favori. Ogni dio offre una grande schiera di abilità e bonus, sbloccabili grazie al favore che sapremo guadagnarci. È  possibile migliorare le proprie abilità nell'uso di una particolare arma o aumentare la propria resistenza o persino acquisire alcune “mosse segrete” da utilizzare nei momenti di maggiore difficoltà. Purtroppo, nonostante una buona varietà di favori divini sbloccabili, all'atto pratico non vi è troppa differenza tra quelli offerti dai diversi figli di Zeus, se non per quanto riguarda l'utilizzo delle specifiche armi, essendo così l'ennesima occasione persa per rafforzare l'appeal del gioco.

Lo stimolo principale che spinge il giocatore a continuare ad aiutare Giasone nella sua ricerca, è senza dubbio l'impianto tramistico messo in scena dagli sviluppatori. I puristi della mitologia si mettano pure il cuore in pace: i riferimento con il vero mito degli Argonauti si contano sulla punta delle dita di una mano, lasciando spazio ad ampie citazioni prese un po' a casaccio da tutte le leggende che il mondo greco ci ha tramandato con il passare dei secoli. Questo, però, non ha impedito che si creasse una storia dotata di un certo interesse, capace di far nascere la curiosità di assistere allo svolgersi dei fatti, offrendo anche qualche colpo di scena. È consigliabile cimentarsi nell'avventura approfittando del livello di difficoltà più alto, evitando così di cedere alla noia data da una sequela di combattimenti troppo facili. Nonostante i molteplici difetti, Rise of the Argonauts potrebbe tenervi compagnia per una quindicina d'ore circa, a patto di accettarne le intrinseche mancanze. Impossibile, in ogni caso, non masticare amaro pensando a che gioco avremmo potuto tenere tra le mani se si fosse messa in campo maggiore perizia durante tutto lo sviluppo del titolo.
 
Rise Of The Argonauts - Immagine 7
Non solo avversari umani per gli argonauti
Rise Of The Argonauts - Immagine 8
Una battaglia degna dell'onore di Ares!
Rise Of The Argonauts - Immagine 9
Armi magiche a volontà per il nostro Giasone
 

6
Se gli Argonauti sono da sempre nell'olimpo del mito, il videogioco a loro ispirato non avrà, purtroppo, lo stesso onorevole destino. Rise of the Argonauts aveva iniziato la sua marcia d'avvicinamento al mercato con un carico di buoni propositi e spunti interessanti, naufragati però nel tempestoso mare di Grecia, per colpa di una nave Argo non proprio inaffondabile come si sperava. Graficamente povero e poco curato, con un gameplay ripetitivo ed impreciso, il gioco mostra comunque un certo impegno per quanto riguarda la profondità dei dialoghi e il sonoro benché, anche quest'ultimo, non sia riuscito a scampare a diversi bug. Portando avanti le avventure di Giasone, ci si rende conto di quanta potesse essere la carne al fuoco e, per un triste contrappasso, di come vengono a mancare molte portate principali al banchetto atteso. Rise of the Argonauts potrebbe comunque divertirvi, ma il mercato sa sicuramente offrire prodotti migliori. Potreste anche apprezzare la trama imbastita per l'occasione, ma avvisiamo gli amanti della mitologia greca di prepararsi ad assistere ad un autentico pastone, dove vengono inseriti e mescolati protagonisti presi un po' a casaccio da tutta la letteratura di riferimento, in quello che si presenta come un mix del tutto differente da ciò che abbiamo imparato ad amare a scuola. Anche i miti, possono fallire... 
voto grafica5
voto sonoro7
voto gameplay5,5
voto durata6,5
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