Nonostante la sua natura spiccatamente arcade, Unbounded presenta una curva di apprendimento particolarmente ripida, a tratti frustrante. Derapare significa stare in perenne bilico tra un deprimente testacoda e il violento schianto contro il muro esterno, una tecnica non semplicissima da padroneggiare e resa più ardua dal diverso comportamento delle varie vetture. Nonostante questo, che farà storcere il naso soprattutto ai neopatentati videoludici, il gameplay risulterà sulle prime divertente e adrenalinico, a tratti spettacolare e sicuramente gratificante. Subito dopo sarà però la volta della ripetitività. La modalità in single player è ambientata a Shatter Bay, location che altro non è che un raccoglitore d'oltre una sessantina di eventi caratterizzati da tracciati moderatamente ispirati e tipologie di gare che spaziano dal semplice arrivare tra i primi, all'arrivare tra i primi con annientamenti vari, finendo con le classiche corse contro il tempo e via dicendo. Non una grande varietà insomma, contando un totale di cinque varianti e le problematiche di alcuni tracciati che soffrono dell'effetto fotocopia, con alcune porzioni riciclate di troppo. E un parco vetture non certo strabiliante.
Tacendo di un'intelligenza degli avversari migliorabile (ma pur sempre agguerriti), ci si rende subitamente conto che in pista il grado di distruzione è veramente alto e che per portare a casa il primo posto bisogna combinare il più possibile le derapate con la distruzione degli avversari e degli elementi ad hoc del fondale. Se però abbiamo citato la ripetitività a lungo andare del single player, dobbiamo francamente ammettere che il lato multiplayer del titolo sia davvero squisito, a cominciare dalla presenza di un editor che permette la creazione di tracciati personalizzati dove scorrazzare e sfidare i nostro amici. Potremo creare da zero il nostro percorso e infilargli dentro tutte gli elementi del fondale con cui interagire, scorciatoie e solito carosello di rampe, barili, camion da far esplodere e chi più ne ha più ne metta. Una scelta pioneristica, vincente, e che fa risalire prepotentemente la durata di un prodotto altrimenti prossimo al ripostiglio prematuramente.
Dal punto di vista grafico Unbounded è sicuramente un titolo di spessore, per quanto il livello complessivo sia intaccato da alcuni difettucci sparsi qua e là, a cominciare da un frame rate che nelle fasi più concitate tentenna e cala rispetto alla media dei 30fps. Ottima è la realizzazione delle vetture (fasulle ma scimmiottate da modelli reali) e la realizzazione stilistica dei tracciati, meno buoni sono alcuni elementi del fondale (su tutti il traffico) e qualche texture stonata di troppo. Dal punto di vista sonoro invece ben poco da eccepire: solita vagonata di musica elettronico, pop e rockeggiante, condita da effetti sonori validi.
Il titolo è fuorviante, perché Unbounded di Ridge Racer non ha praticamente nulla. Bugbear inverte la rotta, e il fruitore si ritrova al cospetto di un racing game all'insegna della distruzione, fracassone, adrenalinico, arcade, dalla curva di apprendimento particolarmente ripida e sicuramente frustrante per novizi e affini. Troppo ripetitivo in solitaria, avvincente in multiplayer grazie a un pionieristico editor che, si spera, verrà implementato in futuro in altre produzioni. Alla fine della fiera però vien da chiedersi: che c'entra Ridge Racer?
7,5
Il titolo è fuorviante, perché Unbounded di Ridge Racer non ha praticamente nulla. Bugbear inverte la rotta, e il fruitore si ritrova al cospetto di un racing game all'insegna della distruzione, fracassone, adrenalinico, arcade, dalla curva di apprendimento particolarmente ripida e sicuramente frustrante per novizi e affini. Troppo ripetitivo in solitaria, avvincente in multiplayer grazie a un pionieristico editor che, si spera, verrà implementato in futuro in altre produzioni. Alla fine della fiera però vien da chiedersi: che c'entra Ridge Racer?



