Ehy ragazzo, dove hai imparato a sparare così? A Disneyland!
Resident Evil Survivor 2: code Veronica è sostanzialmente un compromesso tra uno sparatutto con pistola e un fps e quindi si discosta dagli altri capitoli di RE. Esso rappresenta il sequel di quel Resident Evil Gun Survivor che passò quasi inosservato ai più, anche e sicuramente per via dela realizzazione tecnica scadente per una console come la Psone. Abituati ai fasti degli altri capitoli della serie infatti, i possessori della suddetta macchina restarono delusi e non poco di fronte ad un tale flop, caratterizzato dalla grafica piena di limiti e assolutamente al di sotto degli standard e dalla giocabilità medio-bassa che a volte tramutava l'interesse in vera e propria frustrazione. Abbandoniamo però il passato e parliamo del successore che come dice anche il titolo è ambientato negli stessi scenari del bellissimo RE Code Veronica, uscito nell'estate del 2000 sull'ormai defunto Dreamcast e convertito ottimamente su PS2. La storia ripresa in quest'ultimo titolo, narrava delle avventure della bella Claire Redfield che, durante la ricerca in Europa di suo fratello, nonché protagonista del primo RE Chris, veniva catturata e reclusa in un'isola, luogo di perfidi esperimenti e infestata da ogni sorta di mostri e creature degne dei migliori film horror. La storia poi proseguiva in Antartide con nuovi sviluppi, scenari e colpi di scena. Ma è proprio all'inizio di questo survivor 2 che le cose iniziano a non quadrare. La scena ormai famosa (per coloro che possiedono o hanno visto RecV) dell'incontro tra Claire e Steve Burnside è stata schifosamente storpiata causando ad una prima occhiata una sensazione di inorridimento. I due, che si trovano faccia a faccia per la prima volta in un punto abbastanza diverso intrattengono un discorso totalmente fittizio con parole peraltro abbastanza banali. Passiamo però oltre allo spiacevole, anche se non molto influente preambolo per descrivere la grafica, senz'altro il fattore più curato del gioco, cosa che la dice lunga sugli altri aspetti. Per realizzare l'ambientazione e i personaggi, i programmatori della Capcom si sono serviti di una versione pompata del motore grafico utilizzato per una modalità segreta presente in Resident Evil code Veronica: la modalità survivor, appunto. Personaggi e mostri sono quelli che sono: se la loro realizzazione è accettabile non lo sono di certo i loro movimenti e il motore grafico che muove il gioco stenta e non poco. Gli ambienti sono stati riempiti di elementi quali casse, tubi che emettono esalazioni venefiche, bidoni esplosivi da utilizzare se si vuole avere una condotta di gioco pulita e che vada al risparmio, luci e lanterne, strutture fiammeggianti e molto altro: nella media. Citiamo anche una scarsa realizzazione degli oggetti che sembrano estranei rispetto agli altri elementi del fondale.
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