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Recensione Republic: The Revolution

Andrea Cani Di Andrea Cani(24 ottobre 2003)
Questa può schematicamente essere distinta e gestita in due sezioni principali. La prima sezione consiste in un interfaccia completamente 3D capace di ricreare le varie città con un buonissimo livello di dettaglio, la seconda viene gestita attraverso una mappa 2D con la quale potremo impartire la maggior parte dei comandi. E' importante sottolineare che il gioco, sia per praticità che per visione d'insieme, è quasi esclusivamente gestibile attraverso la mappa 2D, rendendo quella 3D pressoché accessoria e relegandola a comparsa di lusso: ogni tanto ci si ritorna per osservare da vicino le conseguenze delle nostre azioni. A proposito di grafica è doveroso aprire una parentesi per esaminare più nel dettaglio il lavoro fatto da Hassabis e compagni. In generale l'aspetto estetico risulta essere curato sia nel dettaglio che nella visione d'insieme. Le icone dell'interfaccia grafica sono senza dubbio rappresentative delle azioni che esse devono innescare. Il motore 3D è sicuramente di pregevole fattura in quanto a dettaglio e composizione delle strutture poligonali, anche se sarebbe stato auspicabile un lavoro maggiore in fase di ottimizzazione.
Republic: The Revolution - Immagine 8
Stiamo decidendo di effettuare propaganda in un nuovo quartiere. Azioni di questo tipo sono fondamentali se vogliamo fare crescere il nostro livello di popolarità.
Republic: The Revolution - Immagine 9
Questa è la scheda riassuntiva che ci viene mostrata una volta terminata la fase di creazione del personaggio.
Republic: The Revolution - Immagine 10
Avere una visione d'insieme degli uomini reclutati è piuttosto semplice con questa schermata riassuntiva.
Traspare infatti una certa pesantezza, anche se è possibile intervenire su diversi parametri andando ad annullare però le finezze estetiche di cui il motore grafico è capace. E' un vero peccato che non si sia spesa maggior cura nel bilanciare le meccaniche di gioco per rendere l'interfaccia 3D più presente: allo stato attuale delle cose assume un ruolo prettamente secondario.
Terminata la dissertazione sull'aspetto grafico andiamo a vedere quelle che sono le meccaniche di gioco vere e proprie. In sostanza ci troviamo di fronte a quello che può essere definito uno strategico politico in tempo reale, o se preferite un simulatore di politica. La struttura di gioco è pressoché assimilabile a quella degli strategici in tempo reale: anche qui dovremo fare collezione di risorse, spendere le stesse eseguendo determinate azioni e aumentare la nostra influenza sul territorio. La fase di gioco è suddivisa in giornate, le quali a loro volta sono divise in tre fasi distinte corrispondenti al periodo della giornata nella quale ci troviamo: mattina, pomeriggio e notte.

L'obiettivo principale sarà quello di conquistare nuove adesioni, le quali permettono di incrementare le risorse: politica, finanza e milizia. Un aspetto da sottolineare, e francamente non si riesce a capire il motivo di tale scelta, è per quale motivo un personaggio possa eseguire solo ed esclusivamente un'azione per ogni tranche della giornata. In questo modo l'azione risulta essere parecchio diluita e buona parte del tempo la si passa ad osservare e ad aspettare che finisca il turno per poter impartire nuovi ordini. In alternativa sarebbe bastato inserire un'opzione per velocizzare lo scorrere del tempo. Alla fine di ogni giornata e in base al numero di adesioni che avremo collezionato verremo ripagati con una certa quantità di nuove risorse da spendere poi in nuove azioni. Alla luce di questo fatto risulta essere fondamentale sia il lavoro di ricerca del massimo numero di adesioni possibili e sia il mantenimento del controllo dei quartieri. Le azione da impartire potranno essere commissionate sia al nostro avatar ma anche ai collaboratori che avremo portato alla nostra causa. Questi, reclutati in giro per la città, dovranno avere affinità con gli aspetti ideologici del nostro personaggio se vorremo instaurare con loro un rapporto di fiducia duraturo.

Una bassa affinità avrà ripercussioni negative sullo svolgimento delle azioni stesse. Portare a termine compiti particolari potrà far avanzare di livello i personaggi e ad ogni nuovo avanzamento avremo a disposizione diversi punti da distribuire tra le varie caratteristiche migliorando di conseguenza le possibilità di successo delle azioni. In sostanza una giornata tipo viene trascorsa nel tentativo di guadagnare il più alto numero di consensi possibili, cercando nel contempo di decrementare quelli delle fazioni avversarie e di quando in quando dovremo occuparci di portare a termine obiettivi particolari. Purtroppo poco alto sarà richiesto al giocatore che, superata una fase iniziale abbastanza ardua per via dell'interfaccia di gioco non immediatamente assimilabile, si renderà conto di dover compiere ciclicamente le stesse identiche cose fino alla fine del gioco. Questa rappresenta un'arma a doppio taglio con la quale Republic deve per forza di cose fare i conti. Ed ora il commento per il giudizio finale.
Republic: The Revolution - Immagine 11
Non c'è nulla di meglio di uno stomaco satollo per discutere pacificamente con il nostro prossimo contatto.
Republic: The Revolution - Immagine 12
Stiamo effettuando un'indagine approfondita nel quartiere delle fabbriche Kutuzov. L'acquisizione di informazioni è una pratica vitale per sopravvivere nel mondo della politica.
Republic: The Revolution - Immagine 13
Titov si appresta ad eseguire il compito che gli abbiamo appena assegnato.
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6,5
Republic – The Revolution non rappresenta la rivoluzione che il nome stesso richiamerebbe e, a dire il vero, sotto una scorza apparentemente dura e complessa si nasconde uno strategico dominabile eseguendo ciclicamente le stesse azioni. Questo aspetto non deve essere inteso necessariamente come negativo alla luce di alcuni elementi dai quali non possiamo prescindere. E' vero che le variabili di gioco non sono numerose ed abbondanti, ma è pure vero che le stesse godono di una cura magistrale nella loro implementazione, tanto è vero che sono molto verosimili le reazioni conseguenti a determinate azioni. Laddove il gioco pecca in abbondanza, si rifà con la cura dei pochi aspetti che ha da offrire. E' fondamentale capire, per poter ponderare l'acquisto del gioco, se ciò che ha da dare Republic sia sufficiente o meno per poter instaurare in noi quel meccanismo che possa portare ad apprezzare il gioco fino in profondità. E' anche vero che per poter godere al massimo dei pregi di cui il gioco dispone sia necessario affrontarlo ad un livello di difficoltà medio alto in modo da poter esaltare il livello di sfida proposto dall'intelligenza artificiale. Alla luce di questi aspetti, chi apprezza gli strategici difficili (ma non complessi) e che non abbia timore nell'affrontare una struttura di gioco sempre uguale a se stessa potrà trovare in Republic il gioco con cui divertirsi per le prossime settimane.
voto grafica7,5
voto sonoro8,5
voto gameplay6
voto durata7
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