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Recensione Ratchet & Clank: Alla Ricerca del Tesoro

Chi trova un amico, trova un tesoro. E non è il film di Bud Spencer!
Davide Ottagono Di Davide Ottagono(18 dicembre 2008)
Chi trova un amico, trova un tesoro. È un detto pluriabusato al giorno d'oggi, ma che ci crediate o no, qui si parla di veri amici: di quelli che nascono e crescono assieme, che condividono gioie e dolori senza nessun doppio scopo di fondo. Veri amici come Ratchet e Clank, ad esempio. Purtroppo, come chi ha seguito la saga sino al recente approdo su PS3 saprà bene, la pelosa mascotte di Insomniac si è vista privare del compagno d'avventure robotico. Ma loro sono affiatati più che mai, e di certo Ratchet non poteva starsene con le mani in mano ad aspettare che qualche miracolo divino cadesse dal cielo.
 
Ratchet & Clank: Alla Ricerca del Tesoro - Immagine 1
Ratchet & Clank: Alla Ricerca del Tesoro - Immagine 2
Ratchet & Clank: Alla Ricerca del Tesoro - Immagine 3
 
 
Ratchet&Clank: Alla Ricerca del Tesoro, infatti, riprende gli eventi proprio dove li aveva lasciati Armi di Distruzione. Nonostante faccia luce su alcuni punti oscuri del rapimento di Clank, accendendo ben più di una lampadina su quello che possa essere il reale movente degli Zoni, Alla Ricerca del Tesoro non è da considerarsi un vero e proprio sequel ufficiale, come il prezzo di mercato sta a dimostrare. Distribuito sia tramite PSN che su supporto Blu-Ray alla modica cifra di 15 Euro, questo capitolo è da pensarsi come una sorta di espansione, una breve “puntata” che va perfettamente ad incastrarsi dopo gli ultimi fatti narrati.

Dopo svariate ricerche, i nostri riescono finalmente a scoprire l'esistenza di un'altra persona nella galassia già venuta a contatto con i misteriosi Zoni. Persona che presto verrà delineata come lo spietato pirata tagliagole Darkwater. Tutto sembrerebbe filare liscio, se non fosse per un piccolo particolare: Darkwater è tragicamente deceduto innumerevoli lune prime, per mano del capitano Slag (questo nome vi dice niente?). Accompagnato da vecchie e nuove amicizie, il Lombax parte così alla ricerca del luogo segreto in cui è custodito l'inestimabile tesoro del famigerato assassino, districandosi tra mortali maledizioni e grotte infestate da non-morti, senza mai perdere quella sottile vena d'ironia che da sempre contraddistingue la serie.

A livello di gameplay ci troviamo di fronte alla solita minestra ultra-collaudata, con le dovute modifiche del caso. Alla Ricerca del Tesoro sembra strizzare maggiormente l'occhio ai fanatici del primo episodio, dove le sparatorie venivano spesso e volentieri archiviate per far posto a pesanti dosi di platforming. Infatti, sebbene l'armamentario si dimostrerà tutt'altro che striminzito (i nostri strumenti di morte preferiti sono ancora tutti lì, tranquilli), quasi il 70% delle volte dovremo cimentarci in salti, grindate su rotaie e tante altre cosette che i giocatori più nostalgici sapranno apprezzare. Giusto per rimanere in tema di paragoni con il capostipite, da notare la rinnovata importanza relegata alla chiave inglese, unica arma bianca dalla quale il protagonista non si è mai separato.
 
Ratchet & Clank: Alla Ricerca del Tesoro - Immagine 4
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Buona parte delle new-entry, infatti, intaccheranno proprio le abilità di questo strumento, con potenziamenti che torneranno utili non tanto nei combattimenti ma quanto nelle fasi esplorative. Come non citare, a questo proposito, la possibilità di muovere dalla lunga distanza oggetti metallici appositi, oppure il poter raccogliere chincaglieria varia da terra per aprirsi strade precedentemente bloccate. Insomma, per quel poco che dura, riesce comunque a regalare la solita dose di divertimento spensierato ormai familiare a tutti noi, un'arma a doppio taglio che, purtroppo, a circa 6 anni di distanza dal primo capitolo inizia a puzzare un po' di vecchio, nonostante gli innegabili pregi.

Il motore grafico, rimasto pressoché invariato, mostra ancora tutta la sua potenza bruta di poligoni, fluidità ed effetti speciali al limite della Computer Grafica. Grazie anche a piccole migliorie (illuminazione in tempo reale e modellazione dell'acqua in primis), soffermarsi sull'impatto che Alla Ricerca del Tesoro sa regalare, accompagnato magistralmente dal suo stile scanzonato e variopinto, lascia semplicemente a bocca aperta. Certo, rimangono tuttora i soliti difetti congeniti già conosciuti tempo addietro, come ad esempio la piattezza di alcune texture, ma si riesce facilmente a sorvolare quando la pulizia generale rasenta la perfezione. Ottime anche le colonne sonore, capaci di ripescare a piene mani nel folklore caraibico-piratesco tanto quanto una Maledizione della Prima Luna a caso, sorrette come sempre da un doppiaggio all'altezza (anche se l'abbandono di D'Andrea dal ruolo di Ratchet è uno shock che non riusciamo ancora a superare).

Ci ritagliamo questo spazietto, lasciato appositamente per ultimo, per mettere in primo piano quello che è l'unico, pesantissimo difetto del gioco: la longevità. È vero che bisogna considerarlo per la sua natura di passatempo scaricabile, ma nonostante questo ci troviamo a livelli comunque risibili. L'avventura principale, se goduta con velocità sostenuta, durerà un massimo di 3 o, a voler esagerare, 4 ore. Niente di spaventosamente grave se una rigiocabilità quantomeno accettabile gli proteggesse il fianco. Ebbene no, non c'è nemmeno quella: dimenticatevi gli innumerevoli replay passati a potenziare fino allo spasmo ogni arma in dotazione, perché questa volta non ci verrà data questa possibilità, eccezion fatta per una (inutile) scelta iniziale della difficoltà. E, a conti fatti, un gioco capace di sollazzarci per un mezzo pomeriggio per poi essere lasciato sullo scaffale a prendere polvere non giustifica pienamente i 15 Euro di spesa, per quanto pochi possano sembrare.
 
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7,5
Riassumendo, Ratchet&Clank: Alla Ricerca del Tesoro, si rivela essere un degno e vitale successore di Armi di Distruzione, nonostante il netto ridimensionamento. Per una piccola manciata d'euro, potremo riavere oggi stesso tutti i pilastri cardini che hanno reso famosa la saga Insomniac, magari per alleviare la distanza che ci separa della sua nuova incarnazione, prevista per fine 2009. Giocabilità più equilibrata tra esplorazione e combattimenti, comparto audio-visivo alle stelle e risate a non finire sono solo alcuni tra i pregi più vistosi di Alla Ricerca del Tesoro. Peccato solo che i titoli di coda rovinino la festa troppo presto. Appuntamento al prossimo anno allora, piratozzi da strapazzo, in occasione del vero piatto forte. Corpo di mille balene, manca ancora troppo ora che ci penso...
voto grafica9
voto sonoro8,5
voto gameplay8
voto durata4,5
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