Questo la dice lunga sulla natura puramente commerciale del prodotto, frutto di una strategia che si pone l'obiettivo di far uscire in contemporanea film e videogioco a esso ispirato (i cosiddetti TIE-IN), tralasciando completamente la qualità e l'originalità.
La versione da noi testata è quella per Xbox 360, una versione controversa a dire la verità: ma andiamo con ordine.
L'anima di Ratatouille è un gioco di esplorazione in cui impersoniamo Remy, un topolino che aspira a diventare un grande cuoco, similmente a quanto avviene nel film d'animazione marchiato Pixar. Le varie aree oggetto delle nostre esplorazioni contengono degli amuleti che vanno raccolti per poter passare al livello successivo e delle missioni che ci permettono di accumulare alcuni bonus o sbloccare diversi mini giochi.
Il titolo si rivela fin da subito un platform abbastanza semplice, nella quale l'azione più difficile che ci può capitare di svolgere è un salto un po' più ostico, il mantenersi in equilibrio su di una corda o il planare da un'altezza più elevata, sebbene di situazioni per dimostrare la propria abilità il gioco ne è pieno.
In questi frangenti il pulsante A (per saltare) e B (per afferrare sporgenze o corde) sono tenuti continuamente sotto pressione, e l'intero titolo potrebbe ridursi a una corsa di topi con alti e bassi di coinvolgimento e corse al cardiopalma che non sempre filano lisce come l'olio (si veda all'inizio la fuga dalla vecchia, dove ci si incaglia con facilità negli ostacoli del terreno).
I nemici di turno sono dei semplici riempitivi, che vanno aggirati o messi fuori gioco attraverso delle azioni a cui il giocatore viene guidato da una guida eterea, l'ologramma del cuoco preferito di Remy e per il quale dovrà svolgere l'ardua missione di riportare in auge il suo ristorante.
Nel corso dell'esplorazione, inoltre, non ci ritorna affatto utile quel “fiuto” che dovrebbe indicare a Remy la direzione da prendere, né il radar, che non riesce a rappresentare chiaramente obiettivi e punti di interesse; e questo lo vediamo persino in cucina, dove il topo dovrebbe dare il meglio di sé, e dove invece nelle prime fasi ci si limita a spingere barattoli e a spostare ingredienti e in seguito ci si ritrova di fronte a prove di velocità poco originali.
Il prodotto si profila, in ultima analisi, come un gioco per bambini dall'occhio veloce e dai riflessi pronti, sufficientemente vario ma tutt'altro che originale.
Sono le voci dei protagonisti, tradotte in italiano e abbastanza espressive, che risollevano l'atmosfera generale (anche se l'impossibilità di saltare le sequenze di presentazione è un vero strazio) e che regalano un minimo di coinvolgimento.
Dal menù principale è possibile accedere direttamente a tutti i minigiochi sbloccati ed è possibile sfidare i propri amici, e ciò assicura un certo margine di longevità al gioco, che andrebbe comunque giocato per qualche ora.
L'ambiente di gioco, qui visto dall'inusuale prospettiva di un topo alto meno di 5 centimetri, e che quindi può celare sorprese che sfuggono ad un primo colpo d'occhio, andrebbe comunque vissuto, giusto per vedere quali novità vi si nascondono.
L'offerta grafica della versione 360 è sicuramente superiore, e a tratti anche di pregevole fattura, ma rivela le sue debolezze anzitutto in un motore fisico (l'Havok, qui sfruttato pochissimo tra l'altro) che si limita a simulare il comportamento di pochi oggetti dello scenario, e in molti frangenti nella riproduzione degli oggetti stessi.
Capita di vedere una vite di ferro, una piastrella o un tubo di rame realizzato con dovizia di particolari e effetti all'avanguardia, e poi di doversi sorbire nuvolette di fumo o casse di legno che sembrano uscite da un gioco del 2000.
Si poteva decisamente fare di meglio, anche se l'impegno dei programmatori nel rendere animazioni facciali e movenze quanto più espressive possibili ha dato i suoi frutti, e il povero Remy il suo attimo di gloria riesce a ottenerlo in più di una volta, conquistando, con i suoi occhi favoleggianti e il suo portamento goffo, il cuore non solo dei più piccoli.
6
Potenzialità mal sfruttate o gioco fallito in partenza? Anche se il dubbio rimane i fatti parlano chiaro: Ratatouille è un gioco di esplorazione e di minigiochi, adatto ai più giovani, ma carico di un pizzico di difficoltà e che costringe a usare un minimo di attenzione quando si salta e si vagabonda nello scenario di gioco. Tuttavia, la qualità grafica, così come il grado di divertimento, è altalenante, e a poco vale la buona fattura del doppiaggio o le ottime movenze dei personaggi principali.



