Avvicinarsi così tanto a tre bersagli non è una buona politica, soprattutto se manca un adeguato riparo
Tipica situazione di cecchinaggio; quell'indicatore sulla destra ci segnala l'obbiettivo da raggiungere (dopo aver terminato i tango, s'intende)
Cominciamo con le note dolenti parlando del sistema di controllo: un FPS prevede la possibilità di muovere il proprio personaggio nelle quattro direzioni e contemporaneamente di poter ruotare liberamente l'inquadratura (o la mira che dir si voglia). Questo in R6Vegas per PSP è possibile, ma mancando una seconda leva analogica una delle due azioni andrà necessariamente associata ai quattro tasti figura: per quanto questa soluzione (stick analogico per muovere e tasti per ruotare o viceversa, lasciando il direzionale ad altre azioni e i tasti laterali per il fuoco e la ricarica) sia in effetti la più intuibile ed immediata, ciò non toglie che il supporto non risponde a perfezione alle sollecitazioni, peccando soprattutto di lentezza. Il risultato è che fintanto che potete contare sul fattore sorpresa, ossia finché non venite individuati, potrete prendervi tutto il tempo che vorrete per mirare alla testa dei nemici ed abbatterli con un singolo colpo, ma nelle situazioni concitate questa lentezza di reazione rende il gioco molto più difficoltoso di quanto in realtà non sia. Inutile dire che le cose precipitano vertiginosamente quando si verificano situazioni in cui la frenesia è inevitabile, quali un certo tot di nemici da abbattere entro un tempo massimo. Nonostante ciò, il titolo fa del suo meglio per mettere il giocatore a suo agio, o perlomeno in grado di affrontare con destrezza la maggior parte delle situazioni: i protagonisti potranno strisciare lungo le pareti e sbirciare oltre gli angoli o sotto le porte con una microcamera digitale, in modo da individuare eventuali bersagli e “marcarli” con un indicatore visibile anche attraverso i muri. Il risultato pratico è che potrete rimanere nascosti fintanto che non considererete la situazione “libera”.
Questi ripari saranno molto utili per evitare di farsi scoprire, ma non potrete sparare da questa posizione
Ecco una situazione spiacevole: due contro uno, individuato e pericolosamente vicino per un cecchino
Le missioni proposte sono abbastanza interessanti e intessono una trama alla fin fine gradevole, pertanto una volta che avrete preso confidenza col sistema di controllo (il quale, lo ripetiamo, è il più immediato da concepire) potrete gustarla senza troppi problemi. Il problema, come già accennato, è però quello di venire a patti coi succitati controlli: la mancanza di una seconda leva analogica si fa sentire ferocemente: non è piacevole incassare proiettili mentre si cerca di prendere la mira o, peggio ancora, di voltarsi rapidamente in un'altra direzione. La giocabilità risente di tutto ciò, e se sulle mancanze tecniche possiamo anche chiudere un occhio, su questo elemento fatichiamo a chiudere completamente l'altro. Ipotizzando, però, che siate talmente bravi e costanti da riuscire a padroneggiare pienamente un sistema così ostico, allora il gioco potrà regalarvi parecchie ore di divertimento, complici i tre livelli di difficoltà, le missioni rigiocabili una volta concluse, la modalità “caccia ai terroristi” (una sorta di Bot-Match uno contro tutti) e soprattutto il MultyPlayer, in cui potrete darvi battaglia fino in quattro in Deathmatch classici o a squadre, anche se inesplicabilmente non è stata implementata una modalità Cooperativa, come invece la tipologia di gioco avrebbe lasciato supporre.
6
Rainbow Six su PSP? Un progetto ambizioso, considerando una console che non possiede né hardware paragonabile alle macchine per cui è studiato né soprattutto analoghi controlli. Il risultato è di impatto grafico decisamente deludente e dalla giocabilità viziata dalla mancanza di un secondo stick analogico. Intendiamoci: non che sia un “brutto” gioco: alla fin fine si fa gradire e rosica la sufficienza, ma ci saremmo aspettati certamente qualcosa di più da una serie così famosa.



