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Recensione Radiant Historia: Perfect Chronology

A sette anni di distanza Atlus ripropone sulla portatile Nintendo uno dei migliori jRpG per DS.
Daniele Mariani Di Daniele Mariani(22 febbraio 2018)

Un valido motivo per non smettere mai di ringraziare la moda moderna di porting e remastered è il come, anche dopo anni di incredibili titoli sparsi lungo tutto il ciclo di vita di una console, arrivi sempre qualche proverbiale "ciliegina sulla torta" -un canto del cigno, per accompagnare i giocatori nel passaggio alla nuova generazione.

La WiiU ha avuto Zelda: Breath of The Wild, ad esempio, e con Radiant Historia: Perfect Chronology è ora giustamente il turno del 3DS. Con Perfect Chronology, agli appassionati di tutto il mondo è permesso rivivere uno dei titoli che hanno reso grande il Nintendo DS, ora aggiunto alla rispettabilissima lineup di RpG già presente sul fratellino maggiore del vecchio portatile Nintendo.

Radiant Historia, per chi non ne fosse già a conoscenza, è un titolo originariamente comparso su DS alla fine del 2010 in Giappone e giunto in America nei primi mesi del 2011. Per quanto un prodotto considerabile "di nicchia", è stato a lungo ritenuto una delle piccole gemme nascoste del genere, della piattaforma, e anche della stessa Atlus.

Radiant Historia: Perfect Chronology - Immagine 1
Le differenze grafiche, per quanto evidenti, non si rivelano necessariamente uno dei punti di forza.

In Radiant Historia i giocatori sono calati nei panni di Stocke "Il Rosso" -agente segreto al servizio della nazione di Alistel, una teocrazia in costante stallo militare nella guerra contro la monarchia di Granorg. In un continente, Valinqueur, in cui intere regioni e persone soccombono sotto una strana pestilenza magica capace di tramutare ogni cosa in sabbia, Stocke si ritrova suo malgrado in possesso di un tomo chiamato "White Chronicle" e del potere di viaggiare attraverso linee temporali parallele, per poter guidare la storia stessa sull'unico percorso che non conduca alla totale desertificazione del mondo.

La storia, come in ogni migliore jRpG, non è "solo" un elemento cruciale ma anche una giustificazione per introdurre la meccanica principale del titolo -quella del costante viaggio fra due linee temporali principali (nate da una decisione cruciale di Stocke), e le loro possibili ramificazioni. Radiant Historia si gioca come un generico jRpG lineare -fino al punto in cui un ostacolo o uno stallo diventano impossibili da risolvere, necessitando di risorse o indizi recuperabili solo in qualche storia alternativa. Per visitare questi snodi cruciali e aprire un nuovo sentiero, sarà il giocatore a dover accedere al menù ad albero della White Chronicle attraverso un qualsiasi save point, per scegliere quali eventi rivisitare e quali scelte compiere.

Radiant Historia: Perfect Chronology - Immagine 3

La storia in Radiant Historia: Perfect Chronology è tuttavia ora leggermente diversa. Nuove linee temporali, nuovi eventi e nuovi personaggi sono ora capaci di condurre a diversi finali alternativi -componenti in grado di alterare profondamente l'esperienza di gioco e quindi giustamente "disattivabili" dal giocatore come opzione all'inizio di ogni nuova partita, permettendo di scegliere se dedicarsi alla storia della originale release su DS o alla versione arricchita di questo porting per 3DS.

In particolare, la storia in Perfect Chronology introduce il nuovo personaggio di Nemesia -una misteriosa storica alla ricerca di un altro modo per fermare la desertificazione del mondo. A conoscenza dell'esistenza della White Chronicle, Nemesia dovrà chiedere l'aiuto di Stocke nel recarsi in rami lontani della storia del continente di Valinqueur -veri e propri scenari "what-if" dedicati all'esplorazione di diverse possibilità nella storia, da cui recuperare alcuni preziosi manufatti in numerose, seppur brevi, mini missioni.

Aggiunti anche nuovi aspetti, come una modalità Facile che consente un veloce progresso attraverso la storia permettendo al giocatore di affrontare unicamente i combattimenti cruciali. Nonostante sia i fan del genere che i neofiti di Radiant Historia ne staranno probabilmente alla larga, si tratta di una graditissima aggiunta nel suo permettere a quanti abbiano già finito la versione DS di apprezzare le novità di Perfect Chronology in modo più leggero e senza il compito gravoso di una nuova partita.

Persino al giocatore che abbia scelto di utilizzare questa nuova possibilità, tuttavia, sarà necessario imparare ad utilizzare al meglio il sistema di battaglia. Gli incontri in Perfect Chronology non sono sono cambiati molto dalla release originale: le battaglie hanno luogo secondo una meccanica a turni, con tre personaggi a disposizione del giocatore e un numero variabile di nemici posizionati su di una griglia 3x3. Il sistema è concentrato sull'uso di abilità e attacchi volti a spostare i nemici, e alla concatenazione di queste abilità in combo in grado di raggruppare più nemici nelle stesse caselle di modo da attaccare più avversari contemporaneamente e terminare l'incontro in modo rapido ed efficiente.

La novità introdotta da Perfect Chronology è la presenza dei nuovi Support Attacks -interventi randomici dei personaggi non utilizzati nel party attuale, capaci di intervenire nel combattimento con alcuni effetti minori. Si tratta di una piccola aggiunta ad un sistema di battaglia già in origine tanto semplificato quanto interessante, un giusto equilibrio fra "combattimenti a turni" e "strategico" capace di differenziarsi dalla massa e stimolare la materia grigia del giocatore attraverso una scontri brevi ma soddisfacenti.

Ai giocatori che ne apprezzano il combattimento, Perfect Chronology offre la possibilità di affontare nuovi nemici attraverso la Vault of Time. Questa nuova area, accessibile attraverso il menù della White Chonicle, è costituita da diverse zone popolate da mostri di ogni tipo; nella Vault of Time il progresso è lasciato alle abilità del giocatore in quanto non è permesso l'uso di oggetti di cura -ma i combattimenti, che non conferiscono soldi, garantiscono un particolare tipo di valuta utilizzabile solo all'interno della zona per l'acquisto di speciali oggetti di cura (ma anche di nuove abilità esclusive per i vari personaggi)

Stiamo parlando, insomma, di un porting che è un'opera di amore verso un classico ingiustamente sottovalutato -un'opera talmente ben realizzata sotto molti aspetti da farsi perdonare le proprie leggerezze, per quanto poche e minori. La mancanza di una funzione 3d è ad esempio un vero peccato per un titolo che utilizza appieno uno stile misto fra sprite e ambienti in tre dimensioni (cosa che sarebbe stata due volte eccezionale se applicata al combat system) -così come è un vero delitto il cambio di art design rispetto al titolo originale, più maturo e a tratti simile allo stile di Akihiko Yoshida (Vargrant Story, Final Fantasy XII, Bravely Default), qui reinterpretato in una generica versione anime.

Radiant Historia: Perfect Chronology è, per concludere, un porting di eccezionale qualità e fedeltà -con abbastanza nuovi contenuti da giustificare una nuova release e mantenere vivo l'interesse di chi abbia già provato l'originale, ma senza essere espanso o snaturato al punto da sembrare un titolo completamente diverso. Che siate interessati ad una seconda partita a distanza di anni, l'abbiate perso allora o non l'abbiate mai sentito nominare prima di queste settimane, Radiant Historia: Perfect Chronology è a tutti gli effetti un titolo imperdibile per ogni appassionato di jRpG.

Radiant Historia: Perfect Chronology - Immagine 4

8,5
A sette anni di distanza, Radiant Historia mantiene immutati il proprio fascino e i propri punti di forza. Per la prima volta disponibile in Europa, con una ricchissima costellazione di contenuti e modalità aggiuntive oltre ad un graditissimo un doppiaggio in lingua originale, Perfect Chronology è -esattamente- il genere di porting di cui questo titolo aveva bisogno.
voto grafica6
voto sonoro8
voto gameplay6,5
voto durata8,5