La pista di San Francisco presenta il caratteristico andamento a dossi, che porta a successioni di salti in velocità
Le gare di drift elargiscono punteggio in base alla concatenazione di derapate successive e al passaggio radente ad apposite bandierine
Race Driver Grid è il primo racing ad implementare un salvagente anti-arrabbiatura, che ben si abbina alla moderna filosofia per la quale il gioco dev'essere più un'esperienza da godere al meglio che una sorgente di troppi grattacapi.
All'opzione di ritiro, nefasta per il punteggio di reputazione e per i premi in denaro previsti dalla competizione, e a quella di retry, piuttosto irritante nel caso si danneggi irreparabilmente l'auto proprio nelle ultime curve dell'ultimo giro, si aggiunge in corso di gara la terza eventualità del “flashback”. Un replay istantaneo può essere richiamato e riavvolto a ritroso nel tempo fino a poco prima dell'incidenteerrorefatalità; il tutto in tempo reale e senza caricamenti intrusivi, ma limitato ad uno stabilito quantitativo di utilizzi, in modo da non compromettere in toto la giusta tensione.
GRID potrebbe rientrare nella definizione di "arcade di lusso”; lontano da eccessive velleità simulative o dal realismo rigoroso, ma curato sul piano dell'attenzione al particolare, della varietà dell'offerta e di una certa corposità del modello di guida. Dai precedenti TOCA eredita quella vena eclettica che lo fa spaziare dal gran turismo alle muscle car, passando per le competizioni drift e il destruction derby; allo stesso modo, estrapola e rielabora tutta una serie di spunti da titoli come Dirt, Project Gotham Racing e Need for Speed, arrivando ad un risultato originale e senza dubbio riuscito. Le sua attrattive vanno dalla soddisfacente impressione di mordere l'asfalto scaricandoci sopra i cavalli del proprio bolide (con la dovuta sensibilità, poichè il testa coda è dietro l'angolo), all'agonismo pungolato da avversari coriacei e da una condotta di gara che incentiva brutalmente sportellate e ogni tipo di scortesia.
La scelta delle agevolazioni di guida, in particolare il controllo della trazione, incide sull'esperienza di guida e sul grado di padronanza richiesto al giocatore. I settaggi risultano determinanti anche in funzione della periferica di controllo a propria disposizione; tenere accese tutte le funzioni di aiuto, probabilmente il modo migliore per assaporare la competizione senza entrare in quel campo ibrido tra disimpegno e pretesa, rende agevole anche l'utilizzo della mera tastiera, abbastanza da compensare l'impossibilità di regolare l'erogazione della potenza e la frenata tramite gli input digitali. Per cogliere al meglio il feeling con l'auto ed il tracciato occorre necessariamente munirsi di un pad dotato di leve, o meglio, di grilletti analogici - quello di Xbox360 è l'ideale.
Il proprio compagno di squadra gioca un ruolo decisivo nell'ottenimento di punti per la vittoria di squadra a fine stagione
La visuale interna è suggestiva ma può offrire una visuale abbastanza ridotta della pista, specie nelle curve a sinistra
La rappresentazione grafica è veloce, fluida, dinamica e non scende a compromessi con il dettaglio; i modelli delle vetture sono complessi, cangianti di riflessi, intaccati nella verniciatura dal continuo cozzare e raschiare, deformati dagli urti; i filtri dell'immagine e lo stile complessivamente asciutto ma ricco di particolari restituiscono un colpo d'occhio piacevolmente uniforme e cromaticamente coerente; lo stesso motore grafico è relativamente agile e performante, garantendo prestazioni ottimali su computer di specifiche medio-alte. Ad accompagnare l'aspetto visuale sarebbe potuta intervenire durante le corse una selezione musicale dal giusto tasso adrenalinico, ma si è scelto di lasciar parlare il solo rombo dei motori.
La modalità carriera prevede dapprima una serie di contratti liberi, con cui racimolare il budget sufficiente a mettersi in proprio e gestire una scuderia; una rassicurante voce guida ed alcuni filmati di presentazione introdurranno di volta in volta eventi ed opzioni. Le gare sono distribuite su tre aree continentali, Europa, America e Giappone, attraverso le quali si avanza in termini di punti esperienza e di patenti, sbloccando progressivamente nuove sfide.
Gli intermezzi tra le gare potranno essere occupati da una sorta di gestione micro-economica della propria scuderia. Stabilire accordi con gli sponsor equivale ad assumersi degli impegni nei risultati di gara; più importante è lo sponsor, maggiori saranno gli introiti e superiori saranno i requisiti per i premi in denaro. Durante la stagione risulta utile a fini di classifica affidarsi ad un compagno di squadra capace; al solito, piloti più abili pretenderanno in cambio delle loro prestazioni compensi più corposi. Non può mancare il meccanismo di vendita e acquisto di auto, la cui interfaccia è contestualizzata come mercato online su cui effettuare le transazioni.
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Nel complesso, Race Driver GRID non può che lasciare l'amante del racing arcade con un sorriso sul volto; che si tratti della suggestiva realizzazione della visuale interna, impostata dagli occhi del pilota, della ricerca in solitaria del miglior tempo, capace di mettere in luce l'adeguata profondità del divertito modello di guida, o della variegata modalità online fino a 12 giocatori, c'è in quasiasi caso ben poco da recriminare - varietà e sfida sono l'asso vincente del titolo. E' pur vero che non sono da escludere problemi di incompatibilità del singolo giocatore con il feeling complessivo, derivante dall'insieme di comportamente su pista, fisica e danni e mediato tra carattere arcade e concessioni al realismo; ma si tratterebbe di un fisiologico effetto collaterale che nulla toglie al valore assoluto dell'esperienza.



