I risvolti ludici scaturenti dai poteri speciali sono ben poca cosa dinnanzi all'innovazione della Gravity Gun; la citazione grilletto destro e grilletto sinistro (adibita rispettivamente a sparo e granate) e la possibilità d'utilizzo dei mezzi distano anni luce dal capolavoro Bungie. PS non innova, ma almeno si esime dal plagiare boriosamente, nè ha l'altezzosità di voler scardinare le fondamenta del game design, mettendo alla porta tutte le velleità da RPG e puntando a un'esperienza più diretta. Addio Deus Ex, un benvenuto al nuovo fps inconsueto, dove l'atipicità vien data dalla possibilità di avvalersi di poteri speciali per debellare i copiosi nemici su schermo. Il visore notturno, rallentare il tempo, usare uno scudo energetico per ripararsi dai colpi avversari, non sono certo sbalorditivi picchi d'originalità, ma danno vita a un esperienza di gioco genuinamente diversa.
Non bastasse, le sparatorie corali si alternano a incursioni solitarie nel sottobosco nemico, altre volte a sezioni a bordo di mezzi (invero insapori per via di un sistema di controllo macchinoso). La problematica maggiore - anche se il coinvolgimento tocca vette ragguardevoli in talune situazioni – è riscontrabile nella carenza di momenti memorabili, il che poco incentiva il giocatore a proseguire in occasione di passaggi particolarmente ostici. Gli sparuti momenti di calma sono solo un attesa verso frangenti in cui PS disegna scontri a fuoco corali dalle indubbie capacità ricreative, purtroppo a volte sfocianti in frustrazione per via di un livello di difficoltà non certo da novizi, a volte in ripetitività nonostante il prodotto Eidos si ponga sotto una veste variegata. A voler ben vedere, l'IA dei nemici non fa certo gridare al miracolo, ma il tasso numerico elevato e una loro distribuzione a regola d'arte (con accoppiate di ostili che spuntano da ogni dove, mitragliatori fissi ben dislocati, passaggi sotto il fuoco incrociato di vari robot) sopperiscono a questa mancanza, rendendo l'esperienza ludica avvincente.
Il sistema di salvataggi non è libero. Dovrete raggiungere le locazioni con questo simbolo sulla porta per poter salvare.
La pressione del tasto Back evidenzierà gli obbiettivi da raggiungere. Un metodo intuitivo e utile per non sentirsi mai smarriti.
7,5
Project Snowblind non innova, ma almeno si esime dal plagiare boriosamente, ne ha l'altezzosità di voler scardinare le fondamenta del game design, mettendo alla porta tutte le velleità da RPG (poiché inizialmente concepito come spin-off di Deus Ex) e puntando a un'esperienza più diretta. Un'esperienza ludica avvincente che trova freno nella mancanza di momenti memorabili che, nonostante l'alto grado di coinvolgimento, poco incentiva il giocatore a proseguire in occasione di passaggi particolarmente ostici.



