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Recensione Pro Evolution Soccer

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (30 novembre 2001)
Purtroppo non sono stati risolti molti dei problemi che il gioco si porta avanti da molto tempo, in particolar modo alcune decisioni che influiscono negativamente sul comportamento degli uomini. La più grave riguarda la tendenza dei giocatori ad attendere la palla senza andarle incontro, con conseguente perdita del possesso. O ancora, spesso i giocatori sono costretti a buttare fuori del campo la palla, semplicemente perché il gioco non offre possibilità di scelta. Fondamentalmente nulla di particolarmente grave, anche perché a queste ingerenze ormai ci siamo abituati. Sicuramente però ci auguriamo che problemi del genere vengano risolti abbastanza in fretta
Pro Evolution Soccer - Immagine 5
La pioggia cade, il campo diventa pesante ed il controllo è sempre più difficoltoso
LOOSING ELEVEN
Ovvero la squadra avversaria. Che ovviamente non perde sempre, altrimenti non ci sarebbe più alcun gusto a giocare. I team controllati dalla PS2 purtroppo offrono solo un discreto grado di sfida. Dei cinque livelli di difficoltà solo l'ultimo può creare più di qualche problema a giocatori esperti. I primi quattro invece sono caratterizzati da squadre poco aggressive, alle volte addirittura timorose di tirare verso la porta. Giocano bene, però difficilmente riescono a creare azioni da gol. In difesa invece sono mediamente più capaci, anche al terzo e quarto livello, considerando che creare azioni da gol è sempre abbastanza difficoltoso. Indispettisce, a volte, che l'avversario virtuale riesca ad annullare l'effetto di azioni complesse e magari un secondo dopo si faccia infilare dal fenomeno di turno, che ha conquistato la palla a centrocampo e si è fatto una sgroppata fino ai limiti dell'area di rigore, saltando in velocità la difesa. Per carità, finché si segna va tutto bene, però la soddisfazione è certamente minore
ITALIA VS. GIAPPONE
Veniamo ora ad una disamina di tutto ciò può apparire secondario di fronte a tanta giocabilità. Prima di tutto bisogna fare i complimenti alla divisione europea di Konami, che ha localizzato ottimamente il prodotto, offrendoci un titolo privo di fastidiose bande nere, nonché veloce come la sua controparte NTSC. Ottimo anche il lavoro di caratterizzazione dei giocatori, che ha visto il supporto tecnico di Sports Interactive, il team di sviluppo di Championship Manager/Scudetto. Gli atleti sono giudicati da ben trenta parametri generali, più alcuni speciali che ne mettono in risalto le qualità migliori. Effettivamente in campo si sente la differenza tra un giocatore ed un altro e buona parte del successo passa attraverso lo sfruttamento ottimale delle abilità di ogni giocatore. Unico neo riguarda la licenza FIFPro, che permette al gioco di utilizzare i nomi reali solo di alcuni atleti. Buona parte dei calciatori extra europei hanno nomi fittizi, spesso semplici anagrammi. Un'altra mancanza di questa licenza colpisce alcuni nomi delle 32 squadre di club disponibili. Il caso più eclatante è forse quello della Juventus, tristemente rinominata Piemonte
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