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Recensione Prince Of Persia: i due troni

Il Principe è tornato, ma non è solo.
Paolo Mulas Di Paolo Mulas(20 gennaio 2006)
Prince of Persia 2 Spirito guerriero, non era certo un brutto titolo, tutt'altro, però con la sua atmosfera volutamente dark, caratterizzata da tinte oscure, da una colonna sonora spiccatamente metal e da un doppiaggio in italiano assolutamente discutibile, si era perso qualcosa della “magia” del primo episodio. Critiche sicuramente recepite dagli sviluppatori che con “Due troni” hanno deciso per molti aspetti di riportare la serie alle origini. Con il tempo non si può scherzare, lo ha imparato sulla sua pelle il Principe: la fine del secondo capitolo sembrava l'epilogo ideale per concludere in maniera definitiva e positiva le sue avventure, ma tutti questi viaggi avanti ed indietro nel tempo hanno alterato il futuro.
Prince Of Persia: i due troni - Immagine 1
Le catene sono uno strumento di offesa molto valido....
Prince Of Persia: i due troni - Immagine 2
... e si rivelano utili anche per spostare blocchi molto pesanti.
Prince Of Persia: i due troni - Immagine 3
L'interazione con gli ambenti è piuttosto migliorata.
Così quello che doveva essere il suo felice ritorno a Babilonia, si è trasformato invece in una nuova odissea; la città è sotto assedio, Kaileena rapita, vecchie e fastidiose conoscenze alla ribalta, ed anche il pugnale ha fatto di nuovo capolino. E non è tutto, dopo i primi passi in questa nuova realtà saremo partecipi di un'importante novità; dentro il principe c'è infatti un suo alter ego, il principe oscuro, smanioso di potere, truce e vendicativo che non tarderà a manifestarsi anche in maniera piuttosto diretta. La presenza di un secondo personaggio controllabile (seppure non a discrezione del giocatore), è la principale novità del gioco Ubisoft; una novità non certo da poco per un titolo che si rifà nella sua struttura portante alla formula ben collaudata della serie, affinandola e donando al gioco maggiore profondità.
Così come i suoi due illustri predecessori, il titolo miscela sapientemente delle fasi di puro platform, con altre contrassegnate da combattimenti ed enigmi di varia natura. Le sezioni per così “platformistiche” sono quanto di meglio si potesse aspettare; grazie ad un sistema di controllo sempre affidabile e preciso, basteranno davvero pochi attimi per padroneggiare al meglio tutte le incredibile acrobazie del principe, in grado di compiere salti di straordinaria gittata, di correre per qualche metro sulle pareti (sia in orizzontale e sia in verticale) appendersi e volteggiare ad aste e così via. Tra le novità, c'è la possibilità di rimanere aggrappati tra due pareti parallele (un po' come Sam Fisher) o di appendersi tramite il pugnale su delle apposite fenditure.
Prince Of Persia: i due troni - Immagine 4
L'equilibrio è ancora una delle migliori doti del principe
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Uno scontro diretto è un idea alquanto valida contro un arciere.
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Gli effetti delle fiamme sono davvero notevoli.
Ma le aggiunte più sostanziose sono certamente quelle riguardanti i combattimenti; al vasto repertorio di mosse che già ci aveva strabiliato nei precedenti episodi se ne sono aggiunte di nuove, ma soprattutto va sottolineata la possibilità, in molti frangenti, di sbarazzarsi dei nemici in pochi secondi, se presi alla sprovvista. Avvicinandosi difatti alle spalle dell'avversario senza fare rumore e soprattutto senza farsi vedere, sarà possibile schiacciando al momento giusto il pulsante B eliminarlo in maniera veloce e pulita. Questo approccio stealth ai combattimenti, assume particolare importanza, soprattutto se paragonato ai normali scontri, a volte davvero troppo lunghi anche con le creature più deboli e di conseguenza un po' noiosi a lungo andare.
Combattimenti che sono invece decisamente più dinamici, e quindi divertenti con il Dark Prince, che dotato di catene estensibili sarà in grado di colpire anche a distanza e tenere a bada più avversari contemporaneamente. Le catene potranno anche essere utilizzate come liana, per raggiungere piattaforme troppo distanti, o per tirare presso di sé blocchi od altri elementi d'intralcio. Ma le differenze tra i due personaggi non sono limitate solo a questo; se col principe potremo avventurarci tra i vicoli di Babilonia in tutta tranquillità, esplorando senza alcun patema l'ambiente circostante alla ricerca della corretta via per proseguire, con la sua controparte dark dovremo invece muoverci senza esitazioni, dato che il suo utilizzo comporta un decremento dell'energia vitale fino ad arrivare allo zero, cioè morte sicura. Per evitare ciò, dovremo cercare di avere sempre della sabbia a sufficienza in modo da rimpinguare la barra della salute; potremo trovare della preziosa polvere distruggendo anfore e bauli sparsi per la zona, o uccidendo più nemici possibili. Ecco che le fasi di controllo del dark prince sono caratterizzate da un ritmo decisamente elevato, costellate di combattimenti all'ultimo granello e da una sfida contro il tempo alla ricerca della acqua, elemento che ci riporterà alla nostra natura originaria.

Questa alternanza tra i due personaggi è l'elemento distintivo di “I due Troni”, e bisogna riconoscere che è stata un'idea davvero ben congegnata che assicura al gioco una buona varietà di situazioni, compensando in qualche modo la linearità dell'avventura. Alla varietà non riesce invece a contribuire come ci si poteva aspettare le corse sulla biga, davvero troppo semplicistiche e prive di mordente per entusiasmare il giocatore. Apprezzabili invece i combattimenti con i boss, spesso di gigantesche dimensioni, che sono caratterizzati da una fase di studio per scoprire e raggiungere il punto debole del bestione in questione. Una procedura analoga a quella di Wanda ed il colosso.
All'atmosfera del titolo, ora nuovamente fiabeggiante e dal sapore mediorientale, contribuisce in maniera decisiva una realizzazione grafica davvero su ottimi livelli, soprattutto per quel riguarda gli ambienti, che presentano costruzioni non solo esteticamente pregevoli ma che si adattano perfettamente alle meccaniche del titolo. Il principe vanta ora delle animazioni del tutto nuove, sorprendentemente fluide e realistiche pur calpestando per ovvi motivi numerosi leggi della fisica. Decisamente buona anche la caratterizzazione del personaggio e del suo alter ego oscuro, anche se la stessa cura non è stata però riposta nei modelli dei nemici. Decisamente d'effetto il sonoro; abbandonato il repertorio metal ci si affida ora a brani un po' più soft che ben si adattano al contesto visivo. Per che quel riguarda il doppiaggio, è stato fatto sicuramente un lavoro di qualità superiore a quello di “Spirito guerriero”, non è stato confermato infatti Gabriel Garko a favore di una “voce” sicuramente migliore, ma lo stesso discorso non si può estendere ai doppiatori degli altri personaggi, con un risultato finale piuttosto altalenante. Prince of Persia i due troni, conferma l'ottimo livello raggiunto dalla saga Ubisoft, che con questo terzo capitolo offre all'utente una struttura di gioco ben collaudata impreziosita da alcune interessanti innovazioni, alla quale va aggiunta una realizzazione tecnica davvero all'altezza.
Prince Of Persia: i due troni - Immagine 8
Un attacco furtivo davvero letale.
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I combattimenti multipli sono spesso troppo lunghi.
Prince Of Persia: i due troni - Immagine 10
Sarà possibile compiere degli attacchi sorpresa anche al volo grazie al giusto tempismo.
8,5
Prince of Persia i Due troni, riporta la serie alle atmosfere fiabeggianti de le “Sabbie del Tempo”, offrendo nel contempo una struttura di gioco collaudata, arricchita però da alcune importanti innovazioni, prima fra tutte la presenza di due personaggi controllabili che assicura al titolo una discreta varietà di situazioni. Un'ottima realizzazione tecnica (tranne il doppiaggio ancora migliorabile) completa il roseo quadro di una delle avventure più interessanti disponibili per Gamecube.
voto grafica8,5
voto sonoro8
voto gameplay8,5
voto durata7
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