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Recensione Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell'Oscurità

Chi trova un pokemon, trova un tesoro!
Fabio Fundoni Di Fabio Fundoni(1 agosto 2008)
Ritorno al dungeon misterioso
Dopo aver giocato con i nostri amati Pokemon in tutte le salse, nel 2006 è arrivata una novità ad animare GameBoy Advance e Nintendo DS. Stiamo parlando di Pokemon Mystery Dungeon, unione tra uno dei brand più amati da giovani e meno giovani, e la serie di giochi di ruolo concepiti dalla Chunsoft, nata nel 1995 con il primo Fishigi no Dungeon su Super Famicom. In seguito ad un risultato non proprio soddisfacente (ma supportato dalle sempre buone vendite del marchio di Pikachu), arriva oggi il secondo tentativo di dare vita a questo gioco di ruolo strategico. Come da tradizione, sono stati lanciati sul mercato Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori del Tempo e Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell'Oscurità, titoli estremamente simili tra loro, differenziati dalla presenza di alcuni Pokemon esclusivi e variazioni sulla trama. Sarà questa la volta buona per giocare ad uno spin-off dotato di spessore ed un gameplay apprezzabile?
Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell'Oscurità - Immagine 1
Sfruttare al meglio gli spazi angusti sarà vitale
Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell'Oscurità - Immagine 2
Una squadra ben assortita è la chiave della vittoria!
Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell'Oscurità - Immagine 3
Fosse Capodanno, potremmo dare il via al trenino...
Per chi è abituato alla serie regolare del brand creato da Satoshi Tajiri, avvertiamo subito di mettere da parte qualsiasi velleità di allenatore: nessuna poke ball da lanciare e nessun mostriciattolo da catturare. Un semplice ragazzo, durante un terribile temporale, perde i sensi, risvegliandosi in un mondo sconosciuto abitato da Pokemon. Bastano pochi attimi per mettere a fuoco la vista e scoprire che lui stesso è stato trasformato in un Pokemon! Neanche a dirlo, saremo noi a dover impersonale il novello mostro tascabile, dando il via alle nostre avventure. Tutto inizierà da un breve test, dove ci verranno poste alcune domande per capire la nostra personalità. In base alle nostre risposte (e alla pressione del nostro dito sul touch screen), sarà deciso in cosa ci saremo trasformati, su una rosa di 16 creaturine. Dopo aver scoperto le nostre nuove sembianze, ci verrà chiesto di scegliere, sempre tra una lista predefinita, il nostro primo compagno, o meglio il Pokemon che ci salverà, trovandoci esamini sulla spiaggia. Dopo una breve, ma intensa, baruffa per recuperare il “tesoro” del nostro salvatore da due Pokemon malvagi, prenderemo la decisione di accettare la momentanea metamorfosi e crearci una rigogliosa carriera, entrando con il nostro nuovo amico nella gilda di Wigglytuff, la scuola per diventare un'esperta squadra d'esplorazione!

E' questa infatti la strada tentata da molti, un po' nella speranza di scovare favolosi tesori tra i meandri della terra, un po' per spirito di soccorso verso i Pokemon più bisognosi, liberi di rivolgersi alla gilda, esponendo i propri problemi nel tentativo di trovare un gruppo di valorosi disposto ad aiutarli (con la promessa di una cospicua ricompensa). Vita interessante e avventurosa, con il pericolo sempre in agguato, ma l'unica via percorribile per cercare di scoprire cosa ci facciamo su questo mondo. Come se non bastasse, l'apprendistato non è dei più facili: svegli all'alba, duri allenamenti e la clausola di dover spartire con l'organizzazione quasi tutti i nostri guadagni. Ma che soddisfazione riuscire a riportare il sorriso sulle bocche di chi chiede il nostro intervento! Tanto più che a causa di alcune interferenze nel flusso del tempo, i Pokemon malvagi sembrano moltiplicarsi in continuazione, come se un vero e proprio virus stesse infettando le menti di tutti. Distorsioni temporali? E se fossero proprio loro il motivo della nostra venuta in questo colorato universo?


Passeggiando di casella in casella
Come il precedente episodio, anche questa volta ci troveremo in un impianto ruolistico basato su un motore grafico a due dimensioni, dove movimenti in tempo reale e a turni si fondono. Dopo aver scelto la missione da svolgere, tra richieste di soccorso e caccia a criminali ricercati, raggiungeremo le varie location, possibilmente equipaggiati a dovere con item d'offesa e di supporto. Inizieranno in questa maniera le nostre esplorazioni, ambientate in dungeon creati a random ogni volta che vi metteremo piede, strutturati su diversi piani. Nonostante i movimenti saranno compiuti in tempo reale, tutto si muoverà intorno a noi, in base ai turni che utilizzeremo. In pratica, ad ogni nostra azione, ne corrisponderà una seguente dei nostri compagni o dei nostri avversari, portandoci a dosare e scegliere i movimenti osservando e studiando le capacità di chi sarà nei paraggi. Non visibile ma consultabile tramite la pressione di un pulsante, sarà presente una griglia , che dividerà l'ambiente in tante caselle, strumento indispensabile per misurare (letteralmente) i propri passi e la distanza che ci separerà dai vari pericoli.

Si, misurare, e non solo i passi. Dentro i dungeon dovremo fare unicamente affidamento sulle nostre forze e di quelle dei nostri compagni, sperando di trovare oggetti utili lungo il cammino. Oltre all'attacco di base, avremo un numero limitato di mosse speciali, acquisibili salendo di livelli, più o meno utili, principalmente se sapremo capire le varie debolezze dei nemici. Da tenere sotto stretto controllo anche la fame, un Pokemon a pancia vuota è un Pokemon triste, ma soprattutto debole e prossimo alla sconfitta!


Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell'Oscurità - Immagine 4
Grazie alle scale, passeremo ai livelli sucessivi
Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell'Oscurità - Immagine 5
Calma e gesso! Ricordiamoci che ad ogni nostra mossa, ne corrisponde una nemica!

Qualora dovessimo subire l'onta della disfatta, verremo rispediti nella nostra camera alla gilda, per riprenderci con una sana notte di sonno, pronti a tornare alla carica il giorno successivo. Ed è proprio qui che si segnala uno dei punti di maggior differenza rispetto ai migliori “roguelike” nati dalla mente del team Chunsoft. Chi ha avuto l'occasione di provare Mystery Dungeon: Shiren The Wanderer, sa quanto alto è il livello di sfida a cui si attesta il gioco. Morire significa ricominciare da capo perdendo tutti i propri soldi e oggetti, ma soprattutto i punti esperienza conquistati nel dungeon in questione. Nella variante Pokemon invece, subire una sconfitta non eliminerà i progressi fatti, permettendo così di alzare il proprio livello sino a quando la vittoria non sarà sicura, anche a discapito della strategia.

Ne deriva così, un titolo minato nel proprio fulcro: la giocabilità. Certo, vi sono tantissime missioni da compiere, ma tutto rischia pesantemente di trasformarsi in un continuo attaccare a testa bassa, in attesa di diventare più forti. Siamo logicamente consci che il pubblico a cui si rivolgono i titoli legati ai Pokemon, è segnato da una età media giovane e una difficoltà troppo alta avrebbe creato scontento, ma anche a margine di questo, è difficile non intravedere una fitta monotonia che si avvicina, dungeon dopo dungeon, rotta dal proseguire della trama, tra l'altro anch'essa segnata da toni principalmente preadolescenziali. Resta comunque presente lo stimolo di incontrare tutti i mostriciattoli presenti nella cartuccia, ben 490, in nome della storica collezionabilità da sempre legata ai Pokemon.

Non ci siamo già visti?
Dopo le critiche mosse al comparto tecnico del precedente episodio, ci si attendeva che, in casa Chunsoft, vi fosse una particolare attenzione a migliorarlo. Purtroppo dobbiamo notare che le novità sono davvero poche, sebbene visibili. La grafica in due dimensioni è stata curata maggiormente, ma lascia ugualmente insoddisfatti per le spoglie aree di esplorazione. La sensazione di trovarsi nuovamente davanti ad un prodotto con le qualità di un gioco per GameBoy Advance, viene amplificata anche dal sonoro, composto da musiche monotone ed effetti che variano da momenti di sufficienza ad altri decisamente non accettabili per un titolo uscito ad oggi su Nintendo DS. Anche l'utilizzo delle caratteristiche principali della console portatile sembra essere stato considerato in secondo piano. L'uso del touch screen risulta spesso più scomodo del fare affidamento ai classici pulsanti ed alla croce direzionale, mentre i due schermi paiono sfruttati male, andando ad offrire al giocatore una visuale spesso confusionaria, dove nel video di gioco si sovrappongono cronologie e mappe, occludendo il campo di battaglia. Certo, parliamo di elementi eliminabili e consultabili in pausa, ma spesso talmente necessari da far pendere la decisione verso il mantenerli comunque fissi, per non spezzettare le partite in un continuo “time-out”.

Vanno invece spese lodi per la longevità del titolo. Chiunque si trovasse a suo agio nell'impostazione del gioco, senza cadere nella ripetitività di cui parlavamo sopra, avrà a propria disposizione un'avventura estremamente lunga, virtualmente infinita, grazie a dungeon sempre nuovi e ad una discreta libertà d'azione. Ricordiamo anche una corposa modalità multiplayer, accessibile via wi-fi, wireless o anche tramite lo scambio di semplici password. I giocatori potranno scambiarsi oggetti o membri della propria squadra, senza dimenticare la possibilità di chiedere soccorso qualora si rimanesse esausti in un dungeon; situazione in cui l'aiuto di un amico ci salverà dalla perdita di oggetti e soldi racimolati.

A chi consigliare Pokemon Mystery Dungeon: Esploratori dell'Oscurità (o la sua controparte, Esploratori del Tempo)? Principalmente a tutti i fan sfegatati di pikachu e soci, sempre se disposti a passare sopra ai difetti sin qui descritti. Per chi invece ha apprezzato Shiren the Wanderer, il titolo potrebbe risultare troppo facile e mutilato nella sua parte dedicata alla strategia, facendone più che altro un episodio entry level, approccio da non escludere per chi si sentisse affascinato dai prodotti Chunsoft. E mentre cerchiamo di scoprire come tornare umani, chissà se il team di sviluppo non sta ideando un modo per dare più verve alla serie?
Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell'Oscurità - Immagine 6
Lo sguardo dei krabby mi ha sempre inquietato...
Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell'Oscurità - Immagine 7
Il nostro compagno, pecca decisamente di coraggio
Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell'Oscurità - Immagine 8
Prima di avventurarvi nei dungeon, ricordatevi che il gioco permette un unico slot di salvataggio
6,5
Tornano i Pokemon e lo fanno in una delle loro forme che ha destato maggiori perplessità. Nonostante l'intenzione visibile da parte del team di Chunsoft di andare a migliorare alcuni fattori tra i più lacunosi della prima escursione dei Pokemon nel mondo di Mystery Dungeon, non possiamo che registrare nuovamente un titolo sufficiente ma lontano dal donare una completa soddisfazione al giocatore. La classica strategia legata a Mystery Dungeon cede nuovamente il passo alla volontà di rendere totalmente accessibile il gioco ad un pubblico giovane, tra facilitazioni del gameplay e dialoghi un po' “sempliciotti”. Certo, ogni titolo ha il suo target, ma chiunque noterà una certa ripetitività di fondo nelle meccaniche e nelle ambientazioni di questo secondo Pokemon Mystery Dungeon. La poca cura nel comparto tecnico lascia poi con l'amaro in bocca, visto quello che il Nintendo DS ha dimostrato di saper fare. Resta salva una buona struttura esplorativa, sostenuta dalla elevata longevità e, logicamente, dalla presenza dei Pokemon. Consigliato a tutti i fan di Pikachu e a chi ha già finito Mystery Dungeon: Shiren the Wanderer e ne cerca un clone senza troppe pretese. Tutti gli altri, sono autorizzati ad attendere il terzo capitolo della serie.
voto grafica5,5
voto sonoro5,5
voto gameplay6,5
voto durata8
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