Tiscali

Recensione Pilgrim

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (11 settembre 2001)
Purtroppo neanche l'aspetto grafico è esente da difetti: dato che le schermate sono tutte prerenderizzate, ci si sarebbe potuti aspettare almeno una maggior e caratterizzazione degli ambienti, che invece risultano scarni e poco dettagliati (mi duole dirlo, ma in linea con il resto del gioco). Altalenante anche la realizzazione dei personaggi che incontrerete durante il gioco, dato che molti sono più simili a bamboline di pezza che a esseri in carne ed ossa, senza parlare delle animazioni, semplicemente irrealistiche
Pilgrim - Immagine 3
Il manoscritto finalmente davanti a me
Un'ultima nota infine per la parziale traduzione in italiano. Sebbene siano stati tradotti tutti i dialoghi scritti (nei filmati non sottotitolati si dovrà per forza fare affidamento alla propria conoscenza dell'inglese parlato), tutta l'interfaccia è rimasta in lingua anglosassone, menù compresi. Non è sicuramente un problema che mina ulteriormente la già discutibile esperienza di gioco, ma fornisce una certa idea della superficialità del lavoro svolto anche in questa sede. Infine anche l'intervista a Paulo Coelho, creatore del soggetto del gioco, è disponibile solo in inglese, tedesco e francese, impedendone la comprensione quindi a coloro che non padroneggiano ancora una di tali lingue.
Quando qualcosa viene fatto con superficialità i risultati si vedono, e Pilgrim non è certo un'eccezione. Questo è un vero peccato, perché l'idea alla base della trama è intrigante. Purtroppo però la noncuranza dedicata allo sviluppo del titolo appare evidente in ogni elemento, dall'interfaccia fino agli enigmi, passando anche attraverso la traduzione e minando irrimediabilmente l'esperienza ludica che il gioco poteva offrire. Inutile quindi ribadire che Pilgrim non regge il confronto con nessuno dei titoli appartenenti alla categoria. Peccato.
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