Silenzio in aula
Spiegare il motivo di tanto fervore a chi non avesse mai sentito parlare di Ace Attorney è praticamente impossibile. Alla stregua di svariate saghe cartacee, infatti, ogni nuovo capitolo è un tripudio di eventi e situazioni che evolvono direttamente da quanto accaduto nei precedenti, ragion per cui risulta difficile capire il motivo di tanta eccitazione se questo Dual Destinies è il vostro primo Ace Attorney. Detto questo, se Phoenix, Apollo, Edgeworth, Winston Payne, “Il Giudice” e la famiglia Fey sono per voi come dei vicini di casa, preparatevi allo scoppiettante ritorno di una delle avventure grafiche più amate di tutti i tempi.Dai surreali eventi di Apollo Justice è passato ormai un anno. Un anno durante il quale il buon nome Phoenix e lo studio legale Wright è stato riabilitato del tutto. Tuttavia i problemi sembrano non mancare mai nel folle mondo di Ace Attorney tanto che nonostante la riforma giuridica attuata alla fine dello scorso capitolo, sembra che in aula ci sia nuovamente bisogno di Phoenix. Richiamato al dovere in seguito a un incidente del suo amico nonché salvatore Apollo, Phoenix si ritroverà ancora una volta a doversi destreggiare tra intrighi e inganni che sembrano mirati a dissestare una volta per tutte le basi dell'ordine pubblico.
Fortunatamente anche questa volta non sarà solo, accompagnato per l'occasione da una nuova spalla: Athena Cykes. Erede spirituale di Maya prima e Trucy poi, Athena è la nuova assistente dello studio legale Vattelapesca Wright nonché esperta di psicologia analitica, nuovo punto focale sul quale si svilupperanno gli interrogatori in questo nuovo capitolo. Come da tradizione, inoltre, Athena non sarà l'unica nova faccia di questo capitolo, visto che come vuole la tradizione non è Ace Attorney se alla procura non c'è qualche losco individuo poco raccomandabile. questo il caso di Simon Blackquill, un tipaccio dal carattere irruento che pare avere qualche connessione con Athena e alle spalle un'accusa per omicidio svariato anni prima. Passano gli anni e dopo il procuratore mascherato e quella armata di frusta, in Giappone continuano a non farsi mancare niente.
Alternando come al solito fasi investigative e interrogatori in tribunale, Dual Destinies mantiene alti gli standard (surreali) a cui ci ha abituati Ace Attorney negli anni, questa volta cercando di correggere lievemente il tiro e proponendo al pubblico delle vicende dal tono un po' più maturo e serioso. Salvo poi concedersi qualche siparietto interrogando un robot...Avvocati psicologi
Da buona e apprezzatissima Visual Novel che è, le novità in questo Dual Destinies si esauriscono tutte principalmente nell'introduzione di cinque nuovi casi e la sopracitata possibilità di interpretare le emozioni dei testimoni grazie alla psicologia analitica di Athena. Grazie a questo espediente, durante gli interrogatori in aula è infatti possibile avere ulteriori dettagli sulla dichiarazione deposta a seconda che l'indiziato si riveli stupito, felice, triste o arrabbiato. Il resto spetta come al solito alle nostre doti logiche grazie alla solita possibilità di poter presentare, al momento opportuno, le giuste prove che contraddicano quanto affermato dall'imputato o dal procuratore. Ritornano inalterati invece l'utilizzo del braccialetto di Apollo per osservare i "Tic" fisici delle persone e il Magatama di Phoenix per liberare il cuore delle persone dai lucchetti psichici. Le più preformanti doti tecniche del 3DS rispetto al vecchio DS si riflettono ora anche nella ricerca di indizi durante fasi investigative, ora modellate completamente in tre dimensioni cosicché risulti possibile osservare le varie stanze da diverse angolazioni alla ricerca di dettagli prima impensabili.
Detto ciò il ritmo rimane comunque sempre molto pacato e riflessivo scandito da numerosi e lunghissimi dialoghi in grado di fare la felicità di tutti gli appassionati, a patto di riuscire a comprendere perfettamente l'inglese. Già, perché nonostante la discutibile scelta di distribuire fuori dal Giappone il titolo esclusivamente nella sua versione digitale, Capcom ha ben pensato anche di risparmiare le energie dei traduttori e pubblicare il titolo esclusivamente in inglese, con buona pace dei quei giocatori nostrani che si sono goduti i precedenti completamente tradotti. Lungi da noi sminuire Dual Destinies per tale dettaglio possiamo comunque condannare Capcom per la scelta, ma siamo comunque sicuri che tutti gli acquirenti storici di Ace Attorney (praticamente il 90% del pubblico di riferimento del titolo) riusciranno comunque a soprassedere, apprezzando un adattamento che comunque già dal giapponese all'inglese ha perso parte della sua identità. Che però poi non ci si lamenti se il gioco vende poco fuori dalla patria.
Avvocati di carta
Questioni di lingua e piccole aggiunte al gameplay a parte, Dual Destinies rimane pur sempre un Ace Attorney in tutto e per tutto, praticamente identico ai suoi predecessori non fosse per il nuovo comparto grafico messo su per l'occasione. Ora che persino i Pokémon si muovono e combattono in tre dimensioni, gli splendidi personaggi bidimensionali disegnati pixel su pixel dei vecchi episodi sono costretti a cedere il passo ai nuovi (e tuttavia convincenti) modelli poligonali 3D, dettagliati e animati quasi come gli sprite originali. Una tale cura nella realizzazione dei personaggi mette ogni tanto in evidenza un eccessivo stacco rispetto agli sfondi (spesso molto elementari) ma il lavoro di trasposizione delle varie movenze e gestualità tipiche dei personaggi può dirsi pienamente riuscito. L'aggiunta della stereoscopia può risultare interessante su qualche scorcio o scena particolare, ma in un gioco dove l'attività fondamentale è leggere, tale caratteristica risulta ampiamente dimenticabile.
Decisamente più gradita anche se di minor impatto è sicuramente l'inclusione di un comparto audio completamente orchestrato, in grado di dare maggior risalto ai fantastici pezzi che da sempre hanno caratterizzato le più indiavolate sessioni in tribunale. Il tutto alla modica cifra di 4432 blocchi(600 mega circa) sulla vostra scheda di Memoria.
8
Dopo quasi 5 anni di assenza dalle scene, ritornare in tribunale e puntare il dito contro tutti e tutto è una sensazione meravigliosa. La formula di base è rimasta la stessa che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare (nel bene e nel male), i nuovi casi imbastiti per l'occasione convincono e appassionano quanto i migliori degli anni passati e risulta difficile chiedere di più senza snaturare il tutto. Opinabili alcune scelte legate alla distribuzione, ma per un prezzo di 24.99 Euro, ogni appassionato che si reputi tale non dovrebbe lasciarselo sfuggire.



