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Recensione PES 2013

PES 2013 lancia la sfida all'olimpo del calcio!
Fabio FundoniDi Fabio Fundoni (24 settembre 2012)
Una stagione tutta nuova!
La stagione calcistica reale è già iniziata, mentre quella virtuale sta per battere i primi colpi, dopo aver messo a disposizione dei videogiocatori varie demo per prendere confidenza con i nuovi titoli che animeranno le vostre sfide durante gli ultimi mesi di questo 2012 e il prossimo anno. Primo ad uscire sul mercato è Pro Evolution Soccer 2013 che, sin dallo staff messo al lavoro, segna alcune importanti variazioni. Shingo "Seabass" Takatsuka, nume tutelare della saga, si è messo da parte (sebbene non del tutto), lasciando posto in cabina di regia a Kei Masuda, giovane e rampante producer che ha dimostrato, anche nella nostra video intervista, di avere le idee chiarissime riguardo al presente e al futuro della saga calcistica giapponese. Dopo aver provato le due demo pubbliche rilasciate e la versione “alfa”, abbiamo messo le nostre mani sulla versione definitiva del gioco, potendo finalmente dare la votazione finale.
Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo anche adesso: PES si è rinnovato e ci tiene davvero tanto a farlo sapere ai giocatori. Proprio per questo motivo, a meno che non siate davvero impazienti di calcare i campi da gioco e lanciarvi nella sfida, la prima tappa di questa nuova avventura dovrebbe essere, preferibilmente,un soggiorno nella modalità Allenamento Specifico. Proprio qui troveremo un approccio intelligente e graduale alle varie novità messe in campo che, dati alla mano, sono davvero tante. Partiamo da una considerazione: potrete perfettamente avvicinarvi a PES 2013 e giocarlo come avete fatto negli scorsi anni. In questo caso noterete un gioco maggiormente bilanciato sotto diversi aspetti che poi andremo a sviscerare, potendovi sicuramente divertire, ma non ne coglierete l'essenza. Basterà una mezz'oretta passata ad allenarvi per farvi un'idea della mole di nuovi comandi che andranno da particolari finte alla gestione della palla in diverse situazioni. Sombrero, doppio passo, dribbling di suola, stop preciso, tiro sotto le gambe e molto altro ancora, il tutto a formare una offerta ludica completa a 360 gradi.

Frenate gli entusiasmi, però: per usufruire di tutto questo ben di dio non basterà imparare qualche combinazione di tasti, come accadeva in passato. Molti di voi sicuramente ricorderanno, ad esempio, alcune finte che in precedenza risultavano estremamente sbilanciate e facili da eseguire andando, di fatto, a minare la giocabilità generale. Ora invece la maggior parte di questi comandi richiederà un impegno concreto e una discreta pazienza per un reale apprendimento che, in sostanza, si realizzerà in due fasi. Per prima cosa dovrete prendere confidenza con i nuovi comandi. Una volta imparati sarà il momento di metterli in pratica in campo, in una partita vera. Qui capirete la vera difficoltà intrinseca di alcune mosse, decisamente impegnative da portare a termine quando saranno undici gli avversari in campo, magari anche agguerriti. Tranquilli, come dicevamo poco sopra, nulla vi sarà precluso e giocare come ai vecchi tempi sarà possibilissimo, ma appare chiaro che chi imparerà a sfruttare le novità marcherà la linea tra il buon giocatore di PES e il vero Campione. D'altro canto, l'allenamento rende perfetti, giusto?
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Il campionato brasiliano è la novità maggiore per quel che riguarda le licenze
PES 2013 - Immagine 2
Volete imparare a saltare il vostro marcatore? Allenatevi a dovere!
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Ancora una volta PES porta con se tutta la Champions League
Il pallone è tuo amico
Il gameplay è dunque il protagonista annunciato di questo nuovo PES, sfruttando diversi elementi d'interesse. Questi apriranno un ventaglio di possibilità estremamente ampio che, in base alla situazione in cui vi troverete e alle vostre capacitò, potranno portare i migliori di voi ad essere estremamente imprevedibili per gli avversari. Facciamo un piccolo esempio: il vostro numero dieci  si trova palla al piede sulla trequarti con davanti la punta, pronta a ricevere palla per far impazzire la difesa avversaria. Potremmo usare una palla bassa, sia semplice che in profondità, o dettare un “uno-due”, ma potreste anche riceverla con la punta che, spalle alla porta, potrebbe tentare di alzarla per poi  scavalcare al volo il diretto marcatore. Avete un numero nove dal fisico possente? Perché non usare il nuovo passaggio alto con un campanile da cui potrebbe nascere una sponda per la seconda punta? Forse l'attaccante ha già guadagnato un certo spazio tra i due centrali difensivi? Allora osate una palla lunga, se userete a dovere e con il giusto tempismo lo stop di petto, potrete battere immediatamente al volo! Queste sono solo alcune delle opzioni e giocando vi accorgerete della quantità di variabili disponibili.

Novità anche per i tiri, con l'aggiunta della possibilità di far passare la palla sotto le gambe di difensori e portieri, a patto di azzeccare l'attimo giusto per farlo. Inutile dire che la cosa sarà decisamente rara: difficile, dunque, abusarne. Si evolve avanti anche la difesa, dove una nuova tipologia di entrata renderà più vari i nostri interventi. Anche qui, ovviamente, il tempismo sarà preponderante.
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Ovviamente alcuni calciatori hanno una marcia in più, ma bisognerà saperne sfruttare le qualità
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Si entra in campo. Atmosfera assicurata!
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L'allenamento è la chiave di ogni successo
Di grandissima importanza sarà la gestione dei giocatori senza palla che, come lo scorso anno, è affidata all'analogico destro. Mentre porteremo la sfera con i classici comandi potremo utilizzate, appunto, l'analogico destro per puntare un nostro compagno e selezionarlo premendo in basso la levetta. A quel punto il calciatore selezionato farà uno scatto verso la porta e, nel migliore dei casi, potrebbe liberarsi da una marcatura. Mantenendo premuto l'analogico potremo muovere a 360 gradi l'uomo, situazione che ci darà più possibilità, ma si rivela estremamente complicata da padroneggiare. Il tutto è possibile anche in fase di difesa: oltre all'atleta in uso potrete muoverne un secondo nel medesimo modo utilizzandolo, magari, per coprire un buco lasciato per aggredire il portatore di palla.


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